Negli ultimi mesi il presidente delle Filippine Rodrigo Duterte è diventato noto al grande pubblico non solo per le sue posizioni politiche controverse, ma anche per l’uso di un linguaggio particolarmente colorito.
L’ultimo episodio risale a martedì, quando Duterte ha risposto a una critica rivolta alla sua compagna contro la droga mandando letteralmente a fanculo l’Unione Europea.
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“Ho letto la condanna dell’Unione Europea contro di me,” ha detto il presidente da Davao, la sua città natale, stando a quando riportato dai media locali. “Gli dirò di andare a fanculo,” ha risposto, sventolando il dito medio al cielo.
Di recente l’UE ha chiesto a Duterte – soprannominato “Il Castigatore” a causa della sua sanguinosa campagna contro gli spacciatori come sindaco di Davao – di sospendere le esecuzioni extragiudiziali che sono iniziate da quando lui è diventato presidente.
Da giugno scorso, infatti, più di 3.000 persone sospettate di essere consumatori o spacciatori di droga sono state uccise — una media di 44 persone al giorno.
Il presidente ha elencato tutta una serie di crimini contro l’umanità compiuti dai paesi europei, e ha sorvolato sulle critiche. “Ora l’Unione Europea ha l’ardire di condannarmi, ma io ripeto: andate a fanculo.”
All’inizio di settembre, Duterte aveva già fatto mostra del suo vocabolario di insulti quando ha chiamato il presidente americano Barack Obama un “figlio di puttana” per aver attaccato le sue politiche di lotta alla droga. “Esigo rispetto. Non si lanciano al vento affermazioni e accuse infamanti. Figlio di puttana, io ti maledico,” aveva detto.
Dare del “figlio di puttana” sembra essere il suo insulto preferito. Lo ha rivolto a Papa Francesco lo scorso aprile, lamentandosi del fatto che la visita del Santo Padre del 2015 aveva congestionato il traffico di Manila. “Abbiamo visto gli effetti del traffico… Ho chiesto chi stesse arrivando. Hanno risposto, ‘il Papa.’ Lo volevo chiamare: ‘Papa, figlio di puttana, vattene a casa. Non visitarci mai più,’” ha detto.
Quest’estate, ha scatenato l’ennesima polemica insultando i morti. Ha chiesto, “Le vite di dieci di questi criminali hanno davvero valore? Se fossi quello che deve affrontare tutta questa sofferenza, 100 vite di questi idioti avrebbero valore per me?”
La sua volgarità e la sua reputazione come fanatico dell’ordine pubblico hanno portato molti a paragonarlo a Donald Trump, ma Duterte non è un fan nemmeno del candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti.
“È un bigotto, mentre io non lo sono,” ha detto il presidente delle Filippine.
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