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Vengo a Viareggio ormai da un po’ più di dieci anni, e una delle prime volte che quella che sarebbe diventata mia moglie mi portò a cena da queste parti andammo in una trattoria di mare, un posto d’angolo all’inizio della Darsena, un po’ dimesso ma verace, che stava su un incrocio abbastanza trafficato e con una veranda al chiuso: Il Gabbiano.Pare che il suo ideatore possa addirittura essere stato nientemeno che Sir Paul McCartney: siamo nel 1965 e il bassista trovandosi in tour coi Beatles a Roma, (…) pare che chiese di realizzare una versione del tipico piatto romano col pesce al posto del guanciale
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È indispensabile far presente che sono romano, e lo sapete come reagiscono i romani a questa storia della carbonara – in ogni caso la specificazione “di mare” inquadrava nella mia mente il piatto in una categoria specifica, essendo “di mare” non era carbonara: niente veli del tempio squarciati nel mezzo, editti papali infranti e crisi isteriche. Proviamo ’sta cosa allora, al tempo infatti un’interpretazione così in odore di eresia non l’avevo ancora assaggiata.Dopo aver diviso le porzioni portavo finalmente alla bocca una forchettata di quella che mi pareva una piccola assurdità.
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Benché prenotare in questa trattoria sia solitamente difficile – è ormai forse la più nota tra quelle viareggine – il fatto di trovarsi a rispondere a qualche domanda da parte di un giornalista mi pare che emozioni Cristiano Beni: non siamo in una grande città e probabilmente attenzioni come questa sono ancora rare da queste parti. Dopo avergli fatto i complimenti per come gli viene ’sta carbonara di mare, provo a chiedergli se se la sente di dire che se l’è inventata lui – mi pare difficile, gli dico, ma alla fine è sempre complicato ricostruire queste cose, per cui chissà… lo stuzzico. Cristiano Beni si dimostra però umile, non se la sente di affermare una cosa del genere, mi dice solo che loro la facevano già a metà anni Novanta, quando lavoravano ancora a Firenze. Aggiunge però che secondo lui qui in Versilia l’idea l’abbiano tutti copiata dal Gabbiano: “quando siamo venuti a Viareggio non la faceva nessuno”.
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Gli chiedo di raccontarmi un po’ la storia del Gabbiano e lui ricorda che quando si sono trasferiti qui cercavano un locale in Darsena, che gli pareva la zona più battuta, e sono finiti per trovare quello che un tempo era un bar tavola calda: “prima si chiamava Bar Marino, era un bar notturno, apriva alle 14 e chiudeva la sera, l’abbiamo rilevato e abbiamo continuato a fare tavola calda e bar, ma la nostra intenzione era quella di trasformarlo in trattoria”. Hanno proceduto per gradi: “prima abbiamo tolto il bar e poi con la crisi cantieristica del 2008 abbiamo levato anche i pranzi di lavoro”. Il processo di trasformazione era compiuto, ancor oggi Il Gabbiano si presenta all’aspetto come la più classica delle trattorie di mare anni Novanta: legno un po’ consunto, ammennicoli marinareschi alle pareti – due remi, un piccolo timone, addirittura una ciambella di salvataggio – qualche veduta marinaresca, tavoli senza fronzoli e tovaglie di carta.
Tutto qui viene realizzato esattamente come tradizione comanda e un menu a prezzi da battaglia, un posto di quelli il cui numero finisce memorizzato in agenda
La gente di Viareggio ci ha messo un po’ a entrare in sintonia col Gabbiano, all’inizio la diffidenza era dovuta dal passato da bar e dalla gestione forestiera, eppure se dovessi classificare il Gabbiano (ok, lo sto facendo) lo descriverei tutto sommato come la più verace delle trattorie di mare versiliesi, perché al di là della carbonara di mare qui la proposta è davvero tipica: trabaccolara, cozze ripiene alla viareggina, l’immancabile fritto misto e poi i grandi classici: paccheri all’astice, ravioli (aperti) al branzino, catalane, scogli, risotti di scampi, pesci al forno… Tutto realizzato esattamente come tradizione comanda e un menu a prezzi da battaglia, un posto di quelli il cui numero finisce memorizzato in agenda
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Se passate da Viareggio e trovate posto che primo dovete prendere l’avete capito, come secondo fossi in voi assaggerei le cozze ripiene, specie se non le avete mai provate.Segui Federico su InstagramSegui MUNCHIES su Facebook e Instagram