Nei giorni successivi alla vittoria di Giorgia Meloni nelle elezioni del 25 settembre, in tanti hanno attribuito il suo successo al voto degli anziani.
Da più parti sui social si sono lette variazioni della frase “durante la pandemia noi giovani ci siamo sacrificati per due anni per proteggerli, ora loro ci ripagano votando Fratelli d’Italia,” o sfoghi sui “vecchi” che non dovrebbero proprio votare.
Videos by VICE
Al di là delle semplificazioni e dei meme, le analisi del voto mostrano una realtà ben più articolata di così. Se è vero che i partiti di sinistra e ambientalisti hanno ottenuto maggiori consensi tra i giovani, secondo l’istituto Ixè Fratelli d’Italia è il partito più votato nella fascia 25-34 anni con il 23 percento dei voti, e il secondo più votato in quella 18-24 con il 15,4 percento.
Per capire meglio cosa ha spinto i giovani a votare Giorgia Meloni, e cosa si aspettano dal suo governo, ho parlato con alcuni suoi elettori che hanno dai 35 anni in giù.
Nicola Leoni
30 anni, libero professionista in provincia di Brescia
La mia famiglia è storicamente orientata a sinistra e partecipa attivamente alla vita politica con ruoli nelle amministrazioni comunali locali. Alle superiori ero abbastanza radicale e rivoluzionario, ma col tempo mi sono spostato su posizioni sempre più centriste.
Ho sempre votato PD ma questa è la prima volta che non lo faccio. Ho scelto Fratelli d’Italia perché in questo momento storico, tra prezzi dell’energia, inflazione e la questione del lavoro, le sue proposte mi sembrano quelle più adatte a proteggere gli interessi degli italiani. Non condivido al cento percento tutto ciò che dice Giorgia Meloni, ma in buona parte la penso come lei.
Lavoro nell’amministrazione di vari condomini e dal punto di vista personale ho a cuore la riduzione della pressione fiscale per dipendenti e liberi professionisti, e vedo di buon occhio l’introduzione di una flat tax. Auspico anche un minore assistenzialismo verso quelle persone che, pur perfettamente in grado di lavorare, percepiscono sussidi statali. Un tema su cui non sono d’accordo è l’assenza di limiti all’utilizzo del contante, si dovrebbe trovare una soluzione per ridurre l’economia sommersa.
Alcuni temi come l’immigrazione e lo ius soli sono complessi e pieni di sfumature, ma in linea di massima mi ritrovo con Meloni. Sullo ius scholae sono invece più aperto. Riguardo i diritti LGBTQ+ o l’adozione per le coppie omosessuali ammetto di non sentirmi al passo coi tempi, so che sembrerò bigotto ma proprio non mi sento pronto a certi cambiamenti nella società.
Forse se vivessi queste esperienze attraverso i percorsi di amici o familiari la vedrei diversamente. Personalmente non farò nulla per favorire certe leggi, ma non farò niente nemmeno per impedirle, se un giorno verranno introdotte anche in Italia me ne farò una ragione.
Quando la sinistra lancia gli allarmi sui rischi per la democrazia a mio parere sta semplicemente nascondendo il proprio vuoto di idee. Chi è al governo porta avanti la propria visione del mondo, puoi non condividerla ma è quella che la maggioranza ha scelto per il paese in quel momento, non è che la democrazia finisce se perdi.
Angela Amato
35 anni, professoressa di Scienze in provincia di Napoli
Ho votato Fratelli d’Italia perché le mie idee politiche sono decisamente allineate a quelle della destra: stimavo e continuo a stimare Silvio Berlusconi, e in passato ho sempre votato per Forza Italia. Ma la coerenza di Giorgia Meloni, la sua grinta e soprattutto la sua forte motivazione andavano premiate. Inoltre non mi dispiace che una donna varchi per la prima volta la soglia di Palazzo Chigi.
Come elettrice, uno dei temi che più mi sta a cuore è il tema del lavoro. Lo dice anche la nostra Costituzione: l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro e non sul reddito di cittadinanza. Quei soldi vanno a tanti furbi e non a chi ne ha davvero bisogno, per esempio sono rimasta colpita dal caso emblematico dei fratelli Bianchi, gli assassini di Willy Monteiro Duarte, entrambi percettori del reddito di cittadinanza. Trovo questa misura sbagliata e diseducativa, la lascerei solo a chi per seri motivi familiari o di salute è impossibilitato a lavorare.
Mi sento ottimista e mi aspetto da Giorgia Meloni una rinascita del nostro paese. Riguardo alcune misure concrete, vorrei un intervento sui rincari di luce e gas, sul costo del carburante. Dato il mio lavoro mi farebbe piacere un intervento sulla scuola, soprattutto a favore di noi precari. Spero invece nella continuità sulla politica estera, Draghi ha sempre dato il pieno sostegno all’Ucraina e su questo sono assolutamente d’accordo
Ammetto che non mi trovo d’accordo con le posizioni di Giorgia Meloni sulla questione dei diritti LGBTQ+, chiunque dovrebbe avere il diritto di amare chi gli pare e vedo di buon occhio una maggiore apertura su questi temi. A ogni modo lei ha detto più volte che i diritti già raggiunti non verranno toccati, in più faccio notare che su certi temi come i diritti riproduttivi e la mancata approvazione del ddl Zan anche la sinistra ha le sue colpe.
C’è chi dice che in Italia non si dovrebbe più usare l’espressione centrodestra ma estrema destra. Non sono d’accordo: se Enrico Letta non è di certo Che Guevara, neppure Giorgia Meloni è Mussolini.
Secondo me sta succedendo semmai il contrario, negli ultimi anni la destra in Italia è diventata più moderata, per esempio l’euroscetticismo è stato smussato e certe proposte come l’uscita dall’euro sono state abbandonate.
Elisa Lorini
21 anni, studentessa di filosofia a Roma
Questo è stato il mio primo voto a un’elezione politica. La storia personale di Giorgia Meloni mi affascina e non sono indifferente al fatto che in un mondo politico prevalentemente maschile una donna sia riuscita a portare al 26 percento un piccolo partito che fino a qualche anno fa prendeva pochi punti.
Considerato che Fratelli d’Italia è stato il partito che ha attirato di più il voto femminile, non credo di essere stata l’unica ad averla premiata anche in quanto donna. In questi anni Giorgia Meloni è stata particolarmente brava a comunicare e raggiungere i giovani della mia età, soprattutto attraverso i social network, un altro punto a suo favore.
Giorgia Meloni parla in modo semplice dei problemi della gente comune e le sue proposte sono sempre molto chiare e dirette, senza snobismo o politichese. Noto invece che alla sinistra stanno a cuore tante cose che non sono affatto una preoccupazione per le persone comuni, c’è questo costante desiderio di mettere in discussione valori e modi di vivere tradizionali, come se fossero il male.
Sullo sfondo dei discorsi della Meloni c’è sempre l’elemento culturale cattolico e l’orgoglio di essere italiani, due aspetti che definiscono la mia identità. La famiglia è l’elemento fondante della società e il sostegno alla natalità è un tema che mi sta a cuore. Apprezzo alcune proposte come una tassazione che tenga conto del numero dei componenti familiari, il sostegno ai genitori separati e un’applicazione della legge 194 che punti anche a soluzioni alternative all’aborto.
Si parla spesso dei nostalgici del fascismo tra i simpatizzanti di Giorgia Meloni. Credo siano una minoranza, anche se poi a livello mediatico fanno molto più rumore. In tutti i movimenti politici ci sono individui che usano simboli e slogan che fanno parte del passato, non credo sia una prerogativa della destra.
Mattia Mangione
23 anni, lavora a Milano nella vigilanza di un museo
In passato ho votato Movimento Cinque Stelle e poi Lega, ma sono rimasto deluso da entrambi: i primi promettevano un nuovo modo di fare politica ma alla fine si sono rimangiati un sacco di promesse, ancora non ho capito come siano riusciti ad allearsi con due partiti di orientamento opposto come Lega e Partito Democratico, fino a quel momento tanto disprezzati. Matteo Salvini invece fa tanto l’anti-establishment, ma ormai è diventato parte del sistema.
Seguo Giorgia Meloni da quattro o cinque anni e questa volta ho deciso di darle fiducia. Mi piace proprio come persona, la trovo coerente e difficilmente influenzabile, a differenza degli altri politici in giro. Non ho un’idea ben precisa di Berlusconi, molti dicono che ha governato male ma io ero piccolo e non so cosa dire. Invece ho una profonda antipatia per il PD e la sinistra.
Uno dei temi che mi ha convinto a votarla è stata la gestione della pandemia, ero d’accordo fino alla seconda vaccinazione ma non ho digerito l’imposizione della terza dose, in più ho trovato assurde alcune leggi durante l’emergenza sanitaria, ci hanno colpevolizzato e fatto vivere in uno stato d’allarme molto più di quanto fosse necessario.
Con Meloni mi sento molto più al sicuro e sono fiducioso che situazioni simili verrebbero gestite diversamente, idem per la questione immigrazione: la cittadinanza non va regalata. Come Meloni, anche io sono contrario alla legalizzazione delle droghe e della cannabis.
C’è un argomento che mi sta a cuore ma che non vedo trattato abbastanza da Meloni: la questione ambientale ed energetica. Mi piacerebbe un maggiore supporto alle rinnovabili, anche se gli ambientalisti non li sopporto; azioni come bloccare le autostrade proprio non le capisco.
Potrei rimanere deluso se le cose rimanessero come quelle di oggi e non ci fosse nessun miglioramento significativo nella qualità della vita degli italiani. Ma parto dal presupposto che non sarà facile, la sinistra ci metterà i bastoni tra le ruote e gliene combineranno di tutti i colori.