Uno degli aspetti positivi della mania dei ricchi e potenti titani tech di mostrarsi online costantemente, è che la fedeltà al brand che creano ti racconta molto dei suoi consumatori. Ok, pensandoci un attimo, in realtà è una cosa snervante e terribile, ma, a prescindere, è una nuova lente di giudizio sociale.
Per esempio: posso dirvi con certezza assoluta che l’ultima cosa che voglio nella vita è finire incastrata in una conversazione infinita a una festa con qualcuno troppo gasato per la tequila marchiata Tesla. E per quanto questa cosa sia sempre stata vera su un piano ipotetico, presto potrebbe esistere davvero una tequila che mi (e vi) farà pensare due volte prima di introdurre argomenti come le missioni verso Marte.
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Il nome “Teslaquilla” [sic] è stato per la prima volta partorito come scherzo da primo aprile sul profilo Twitter di Elon Musk come parte di un — si direbbe — debole tentativo di autoironia.
Ma ora — magari perché il nome gli piace davvero o perché si ritrova con molto più tempo libero di prima — Musk ha twittato che “Teslaquila” sta “arrivando” in risposta alla notizia che Tesla ha ufficialmente depositato il brevetto il nome.
Poi ha twittato le parole “visual approximation”, che immagino sia il modo che hanno i ricchi innovatori di dire “foto.”
Gli alcolici brandizzati non sono il modo peggiore per ampliare la sfera di competenza di un’azienda che si è fatta un nome sulla promessa di auto a guida autonoma. Ma di certo fa un po’ “crisi di mezza età” — tanto per Musk in persona quanto per chiunque finisca a comprarne un numero non precisato di bottiglie da eBay tra un paio di anni.
Questo articolo è apparso originariamente su Munchies US.