Attualità

Tutto quello che devi sapere sul nuovo Dpcm e le zone

Cosa si può fare nelle zone rosse, arancioni e gialle? Come funzionano gli spostamenti? Quando servirà l'autocertificazione?
Leonardo Bianchi
Rome, IT
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Giuseppe Conte durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo Dpcm, il 4 novembre 2020. Grab via Facebook/Giuseppe Conte.

Dopo svariati appelli da parte dei medici, e il costante peggioramento della curva dei casi di coronavirus, il governo italiano ha deciso di introdurre altre misure restrittive per cercare di contenere la cosiddetta “seconda ondata.”

Il nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri (Dpcm) è stato firmato la sera del 3 novembre: entrerà in vigore il 6 dello stesso mese e durerà fino il 3 dicembre. Come preannunciato in Parlamento dallo stesso Giuseppe Conte, alcune misure varranno per tutta l’Italia, mentre altre saranno modulate in ogni singola regione in base all’andamento dell’epidemia e 21 parametri diversi.

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Questo significa che da venerdì 6 l’Italia, secondo quanto stabilito da un documento apposito dell’Istituto Superiore di Sanità, verrà divisa in tre zone: gialla, arancione e rossa.

Di fatto—seguendo l’esempio di paesi come Germania, Regno Unito e Francia—siamo tornati in una sorta di lockdown “morbido” per certi versi simile a quello che avevamo vissuto la scorsa primavera, ma sensibilmente diverso in altri.

Vediamo un po’ più in dettaglio cosa comporterà questo nuovo Dpcm.

Come sono suddivise le zone in Italia

Nella conferenza stampa di mercoledì sera, Conte ha spiegato che non ci sono zone “verdi” poiché la situazione rimane dappertutto “critica.”

A ogni modo, nella zona “gialla” rientrano: Abruzzo; Basilicata; le province autonome di Bolzano e Trento; Campania; Emilia-Romagna; Friuli-Venezia Giulia; Lazio; Liguria; Marche; Molise; Sardegna; Toscana; Umbria; e Veneto.

In quella “arancione” ci sono Puglia e Sicilia, mentre in quella “rossa” Lombardia, Piemonte, Calabria e Valle D’Aosta.

A prescindere dallo scenario in cui si trova ogni regione, sull’intero territorio ci sarà il “coprifuoco” (cioè il divieto di circolazione) dalle 22 alle 5 di mattina. In sostanza, in quella fascia oraria si dovrà restare a casa e si potrà uscire solo per ragioni di lavoro, necessità e salute da attestare con un’autocertificazione. I musei e le mostre saranno chiusi, così come le sale scommesse, le sale giochi (anche all’interno dei bar), le piscine, le palestre, i teatri e i cinema.

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Cos’è previsto per la zona “gialla”

In questo caso, la situazione è uguale a quella del precedente dpcm che è stato in vigore fino al 5 novembre. Dunque: durante la giornata i negozi possono rimanere aperti, bar e ristoranti operano fino alle 18, e non c’è l’obbligo di autocertificazione per gli spostamenti tra le regioni “gialle.”

C’è comunque la raccomandazione a stare a casa il più possibile e non incontrare persone al di fuori della propria cerchia familiare.

La didattica in presenza si continuerà a fare negli asili, nelle scuole elementari e nelle medie—pur con l’obbligo delle mascherine (tranne che per i bambini sotto i 6 anni di età). Alle superiori, invece, torna la didattica a distanza a esclusione di studenti con disabilità e laboratori. Anche le università, salvo alcune attività per le matricole e laboratori, saranno chiuse.

Cosa succede se sei in una zona “arancione”

Le maggiori limitazioni di questo scenario riguardano la mobilità interna ed esterna. Nel senso che non si potrà entrare o uscire dalla regione in fascia “arancione” solo per “comprovate esigenze,” e quindi per motivi di lavoro, salute e necessità—sempre da autocertificare.

Non si potrà nemmeno uscire dal proprio comune di residenza, domicilio o abitazione, salvo per le solite ragioni. È sconsigliato muoversi all’interno del comune in cui ci si trova, ma in questo caso non serve l’autocertificazione.

Se ci si trova in una regione “arancione” al momento dell’entrata in vigore del dpcm, è sempre consentito “il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.” È possibile anche transitare in una regione in questa fascia se bisogna andare in una zona “gialla.”

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Non si potrà invece andare al bar o al ristorante, visto che saranno chiusi per tutto il giorno; sono però consentite la consegna a domicilio e l’asporto (quest’ultimo ovviamente fino alle 22). Negozi e parrucchieri potranno rimanere aperti.  

Per la didattica, si rimanda al gruppo precedente.

Cosa succede se ti trovi in una zona “rossa”

Questa è l’ipotesi più dura, abbastanza simile al primo lockdown.

Non si può entrare o uscire dalla regione nella fascia “rossa,” né dal comune in cui ci si trova. Sono vietati anche gli spostamenti all’interno del territorio tranne che per “comprovate esigenze” o per accompagnare i propri figli a scuola. Per questo, come ha spiegato Conte, le autocertificazioni saranno necessarie ogni volta che si esce di casa, esattamente come la scorsa primavera.

Per il resto, bar e ristoranti (che potranno fare consegne e asporto, in quest’ultimo caso solo sempre fino alle 22) saranno chiusi tutto il giorno—ad eccezione di alimentari, farmacie, tabaccai, edicole, parrucchieri e altri servizi essenziali. La didattica a distanza, infine, sarà estesa anche alla seconda e la terza media. Le università sono chiuse.

Rimangono ancora dei dubbi non chiariti dal nuovo dpcm, ad esempio sull’attività sportiva individuale all’aperto; nei prossimi giorni è molto probabile che il Viminale emetterà una circolare interpretativa per fare chiarezza.

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