Cultura

Il liceale italiano che con un filtro Instagram si è fatto più di 100mila follower in tre giorni

Il '2020 predictions' di Filippo Soccini è stato provato da milioni di persone su Instagram—incluse un po' di celebrità e tutti i tuoi amici.
Vincenzo Ligresti
Milan, IT
filtro 2020 predictions
Filippo più Fabio Rovazzi, Hailey Bieber, Tyga e Sara Sampayo, tutti utilizzatori del suo filtro. Collage di VICE.

Ogni giorno milioni di persone nelle Instagram Story utilizzano filtri AR per modificarsi la faccia, applicarsi una scritta simpatica sulla fronte o capire a che personaggio di serie tv/cartone animato/manga "somigliano". È un trend in crescita, soprattutto da quando lo scorso agosto Facebook ha lanciato un programma gratuito che permette a comuni utenti di realizzare i propri filtri Instagram.

Tra questi c'è Filippo Soccini, 18 anni, che mi dice che a Varese "conduce la vita dell'adolescente medio" e gli piace "creare filtri." Uno dei suoi ultimi è il '2020 predictions', che ha ideato in inglese e nel giro di poche ore.

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In pratica, una volta applicato sulla tua fronte, il filtro ti dirà randomicamente se sarai sad, rich, tired o altro durante quest'anno—e se non ti piace la risposta, puoi riprovare finché non ti capita il destino che vuoi (io ho fatto così, mica volevo essere dead).

'2020 predictions' è disponibile da un po' più di una settimana, e se ne parliamo è perché è diventato una specie di caso anche al di fuori del nostro paese: il filtro ha ottenuto un miliardo di impression, più di 300 milioni di persone lo hanno utilizzato, e Filippo in pochi giorni si è fatto più di 100mila follower. Abbiamo parlato di come è successo, del perché iniziare a creare filtri non sia così difficile e di quanto sia bello finire (virtualmente) con Jimmy Fallon al Tonight Show.

VICE: Ciao Filippo. Partiamo dalle basi: quanto tempo ci vuole affinché Instagram approvi un filtro una volta caricato?
Filippo: Dipende. Diciamo che per i filtri che modificano o ritoccano il viso [e su cui c’è un lungo dibattito in corso] ci vogliono due-tre settimane. Ma per un filtro basico, come quelli coi testi, bastano anche due-tre giorni di pazienza. Come è successo per il mio '2020 predictions'.

Mi sono accorto che Instagram lo aveva sbloccato solo la sera dell’1 gennaio e un po’ di amici avevano già iniziato a usarlo. Ma avevo mille follower, quindi delle condivisioni contenute. Era, insomma, tutto regolare.

La mattina seguente mi sono svegliato con altri mille follower, e indagando ho scoperto tramite un'amica che il filtro era stato utilizzato da uno youtuber americano molto famoso, Davide Dobrick. Lì per lì ho pensato che fossi stato fortunato, ma poi la cosa ha iniziato a ingrandirsi, soprattutto quando altri personaggi famosi hanno fatto lo stesso: Hailey Bieber, Tyga, Millie Bobby Brown, Sara Sampayo, Vanessa Hudgens e così via.

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I filtri si basano su una catena. Vedo il filtro che usa un mio amico, lo uso pure io, chi segue me lo usa a sua volta, e probabilmente la catena si è spinta fino in America, qualcuno sarà stato seguito da qualcuno di famoso, quel famoso lo ha usato e così via. In questi giorni anche il famoso conduttore americano Jimmy Fallon nel suo programma ha fatto uno sketch con diversi filtri Instagram, tra cui il mio.

Quanti altri filtri avevi creato prima di '2020 predictions'?
Ho iniziato lo scorso settembre e da allora ne ho realizzati sei. I primi erano molto semplici, perché volevo capire il processo di creazione.

Nel primissimo ti appare un NO sulla faccia, nel secondo un CHE PALLE. Poi ne ho creato uno più complicato, ispirato a Stranger Things, che consiste in un gioco interattivo in cui devi cercare di afferrare gli Eggo, i waffle che mangiano nella serie. Per quello c’è voluto un po’ di lavoro, ci ho messo due settimane. Per realizzare il filtro 2020, due ore.

Ti hanno scritto in tanti in DM dopo che il filtro è diventato virale?
Sì, all’improvviso sono stato intasato di domande. Perlopiù chi mi scrive mi fa i complimenti, chiede “ma chi sei?/da dove sei sbucato”, mi manda consigli o consulti tecnici. I miei amici, poi, hanno iniziato a chiedere tutti, “Oddio, ma come hai fatto?”

Potenzialmente tutti possono realizzare filtri, scaricando un programma gratuito sul pc. Si chiama Spark Ar, è l’unico in circolazione, ed è di proprietà di Facebook. Capire poi il processo è sicuramente un po' più complicato. Per esempio devi appoggiarti ad altri programmi o app per creare delle particolari texture—puoi usare Photoshop, After Effects… io uso PicsArt.

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Quindi hai fatto tutto da autodidatta.
Ho imparato con dei tutorial online, ne esistono tantissimi su Youtube. E consiglierei anche, per avere spunti e dritte, di iscriversi ai gruppi Facebook di creatori di filtri. Il gruppo principale si chiama come il programma, Spark Ar, ed è in inglese, ma esistono anche gruppi italiani.

Ovviamente poi serve trovare l'idea che funzioni. Al momento i filtri che vanno sono “A che personaggio di X assomigli?”—che si basano tutti sullo stesso processo: un’immagine random che ti appare sulla fronte.

All’inizio un po’ tutti seguivamo i filter creator per utilizzare i loro filtri, ma poco a poco si è compreso che bastava salvare un singolo filtro senza seguire il creator. Eppure tu ti sei fatto lo stesso più di 100mila follower.
Una volta i filter creator dicevano “Seguitemi per sbloccare i miei filtri,” che in un certo senso è vero: se segui un filter creator, ogni volta che creerà un filtro nuovo ti spunterà direttamente nella tua galleria filtri. Quindi la gente, anche se non è obbligata per provare un tuo singolo filtro, continua a seguirti per poter anche utilizzare tutti quelli che hai già creato e creerai.

Ad oggi il mio filtro è stato utilizzato circa 300 milioni di volte, ma per l’appunto mi hanno aggiunto in poco più di 100mila.

Tu quali filter creator segui, per esempio?
Mi piacciono tantissimo @omega.c, che lavora molto col tema dell’acqua e le trasparenze, e @kyo_p, che si diverte con la tridimensionalità ed effetti disturbanti.

In definitiva, come te la stai gestendo?
Ogni volta che scrollo arrivano nuove notifiche. Non ci ero abituato. Al momento spengo spesso il cellulare per botte di tre ore, per poi starci attaccato nella successiva mezz’ora. Mi sa che all’Università farò un corso legato a “media e pubblicità.”

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