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Musica

A very Demented Christmas: dieci album da regalare quest'anno

I dischi perfetti per trollar... ehm, fare felice tutta la famiglia, dalla nonna al cuginetto trap.
Foto via Wikimedia Commons / Facebook.

Quando arriva il Natale per me è un problema. Non è che mi stia sul cazzo la festa, anzi. Come già sapete da precedenti articoli sul tema, io sto in fissa con il Natale: se magna, se beve, si fa l’albero pieno di lucette e festoncini che io ogni anno (e dico OGNI ANNO) compro di colore diverso. Faccio colazione col pandoro — altro prodotto natalizio che mi fa sbavare — a volte rompo la routine con dei pandistelle natalizi quelli che in teoria si attaccano sull’albero e invece nel giro di due giorni me li ritrovo in panza. Mia moglie diventa pazza e cerca in tutti i modi di stare alla larga dal mio sacro furore natalizio perché non le piace sentire puzza di religione e rituali vari. Sta di fatto che il mio problema è un altro: quello dei regali. Cosa regalo ad amici, parenti e compagnia?

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Beh, ovvio, dei dischi. D’altronde quello è il dono che più mi si addice no? E in effetti il disco in sé, vinile o CD che si voglia, è un regalo perfetto perché è completo: vuoi leggere? C’è il booklet. Ti piace l’arte? C’è la cover. Ti piace la fotografia? Guarda il gatefold. Sì, senza dubbio comprare un disco è la cosa migliore per far felici tutti. Però ecco, il problema è proprio questo: COME FAR FELICI TUTTI?

È chiaro che per fare una cosa del genere bisogna sondare il proprio sapere in materia, per cui informarsi sui gusti del destinatario del dono è fondamentale. Ma non tutti possono farlo, non tutti hanno tempo, non tutti ci capiscono qualcosa di musica. Molti entrano in crisi infilandosi nel buco del vorrei ma non posso, vorrei ma non riesco, e spesso c’è chi mi chiede una mano, un parere, come farebbero con uno psichiatra al quale s’implora di far cessare le turbe. Allora ho deciso, per la vostra eterna gioia, di aiutarvi. Ebbene sì, vi mostrerò come regalare un disco senza che veramente ci capiate un acca di musica, di supporti, di mode e di tutte le stronzate che regolano il mercato di questi pezzi di plastica.

Regali che vanno sul sicuro per tutte le età e i palati, il più delle volte tranquillamente acquistabili in un qualsiasi negozio generalista, senza timore di rischiare la figuraccia per questioni di gusti. Allo stesso tempo si può anche educare l’ascolto delle vostre “vittime” in maniera sibillina sfruttando anche gli aspetti più “alternativi” del mainstream a vostro favore, il favore della cultura con la K maiuscola. Vediamo come, in questa bella classifica di dischi regalabili in questo Natale 2017.

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1. Björk - Utopia

Avrete tutti sicuramente una nonna nostalgica delle melodie di un tempo, o magari in fissa con le arie d’opera, o magari, boh, che semplicemente ascolta solo i jingle pubblicitari con le famiglie felici in un mondo, appunto, utopico. Ebbene, trah! Ecco a voi Björk che è tornata a gamba tesa con un disco che più orchestrale non si può, pieno di pifferetti natalizi e di amenità varie atte a ricreare l'habitat tipico degli gnomi di Babbo Natale. In mezzo c’è Arca, quindi se la nonna vi chiede "ma quale arca? Quella di Noè?" voi rispondete "No nonna, trattasi di un tizio che fa elettronica, infatti senti queste sequenze? Sono fatte coi synthini HD, nonna". Poi vabbè, il discorso andrà subito a finire sul tecnico, però alla nonna il disco piacerà, vedrete, fa molta atmosfera, soprattutto alla vigilia. Solo un’accortezza: quando scarta il pacco e fa capolino la copertina, spiegatele che Björk in fronte ha un fiore e non una fregna, sennò le prende un colpo.

2. Kaitlyn Aurelia Smith – The Kid

Questo disco è forse più difficile da acquistare al volo, però voi siete gente telematica, sbaglio? E quindi ordinate senza paura questo lavorone della nostra arguta protagonista, la quale dipinge un mondo fatato e sensazionale usando un’ampia paletta sonora che anche in questo caso, volendo volare con la fantasia, evoca lande natalizie, folletti, ma soprattutto evoca canditi, enormi canditi, direi quasi castelli interi di dolciumi (in copertina la nostra eroina sembra coperta di zuccherini colorati, tipo quelli che si mettono sui pasticcini di cioccolato a forma di abete). Insomma questo potrebbe andare bene per la mamma che in qualche modo tornerà bambina, quando non aveva problemi di dieta e andava pazza per le caramelle di Natale. Se poi normalmente s’ingozza di dolciumi allora ancora meglio, sarà il disco della sua vita.

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3. Decibel - Noblesse Oblige (cofanetto o LP)

Non possiamo fare finta che la musica italiana non sia la cosa più semplice da regalare, quella che vince bene. Fino ad ora tutto si è concentrato su un mondo prettamente anglofono, magari può essere un ostacolo per chi è aduso canticchiare le canzonette sotto la doccia, e quindi ecco che tiriamo fuori dal cilindro l’ultimo lavoro dei Decibel con un ritrovato Ruggeri in salsa new wave. Magari molti non sapranno chi siano i Decibel, ma basterà precisare che, papà, è RUGGERI! Allora non ci sarà dubbio: "Il mare d’inverno", ecc. Magari è pure fan, statisticamente ci starebbe tutta. Magari s’informa e va ad ascoltarsi i dischi a ritroso, riscoprendo la loro fase hard rock cafona o quella new wave stile Sparks. Se proprio volete strafare, anzi, glieli comprate tutti in blocco (anche se purtroppo manca Novecento, il disco post Ruggeri e un altro paio di chicche senza di lui), visto che c'è il mega cofanettone con tanto di libro fotografico, DVD, maglietta e altre inutilità del genere che a Natale fanno sicuramente tutti contenti (più roba c’è nel dono meno la gente rompe le scatole, fidatevi). Lunga vita al punk di Natale insomma: in effetti Noblesse Oblige è molto radiofonico rispetto ai loro standard, ma appunto per questo sotto l’albero fa un figurone per la gioia di grandi e piccini.

4. Lucio Battisti - Masters

Rimanendo in tema musica italiana, regalare Battisti è in pratica un gol a porta vuota. Tanto più che ora, con la riedizione rimasterizzata di alcuni dei suoi grandi classici, potrete godere di una grande esperienza audio che il fan più accanito accoglierà con curiosità (anche se magari manco fa caso alla differenza con gli originali). Tra l’altro c’è anche qualcosa da Don Giovanni, per cui magari durante il cenone potrete argomentare la assoluta superiorità di Panella rispetto a Mogol. In realtà non sapranno mai che state cercando di preparare il terreno per il Natale successivo, quando gli rifilerete Il Cofanetto Battisti/Panella '86-'94…

5. Ennio Morricone - La proprietà non è più un furto

Ora scusatemi ma parliamo del Maestro, quindi tutti a bocca chiusa (ricordate quella copertina di 60 Years of Music in cui lui zittiva il pubblico — copertina che ha fatto imbestialire un mio amico che era decisissimo a cercarlo sotto casa per dargli una lezione?). Ti pare che non sia un gradito regalo di Natale? Ma certo! Solo che qui non c’è la colonna sonora di Mission, ma quella di un allucinante film di Elio Petri: lo score è stato ristampato di recente in maniera più che lungimirante dai ragazzacci di Goodfellas. Insomma qua dentro non c’è la cacofonia, c’è molto peggio: rantoli, stridori noise, violini scordati e suonati con archetti quasi senza cera, insomma un macello. Ma ahò, è il maestro: non credo proprio che qualcuno voglia fare una figura barbina contestandolo, per cui il trollaggio ai danni dei familiari risulta riuscitissimo. Al massimo potrete dire che non sapevate di cosa si trattasse, pensavate fosse il sequel di C’era una volta in America (oppure alla famiglia comprate un classicone con Sergio Leone e questo ve lo tenete voi, tiè).

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6. Carl Brave x Franco 126 - Polaroid

E siamo giunti ai nipoti, ai teenager della famiglia. Sempre in fissa con l'ultimo trend, romperanno le palle per avere il nuovo telefonino ma ai dischi non ci pensano nemmeno. Se ne avete qualcuno in casa, magari di quelli che hanno gli ormoni a palla e sono fissati con il romanticismo, regalate Carl Brave x Franco 126. Hip hop che parla di storie di ggiovani per i ggiovani, moderno e pop quanto basta per arrivare a tutte le orecchie, tanto che ho visto anche gente di mezza età canticchiarli (fossi in Carl e soci mi preoccuperei). Potrebbe anche servirvi per spingere al giovane virgulto altra roba un po’ più pesa, o semplicemente per non fare la figura dei matusa imbalsamati.

7. Cori russi a caso

Questa idea mi viene da un episodio autobiografico: stavo per strada qua a Torpigna, passavo vicino a un cassonetto e ho notato una considerevole pila di vinili di musica classica in condizioni perfette, tra i quali album ancora sigillati di cori russi e bulgari. In questo caso rasentiamo la perfezione tematica perché era roba liturgica e siamo a Natale. Me li sono portati a casa e… cacchio quanto spingono! Così ho deciso che un po' di questi dischi li regalo a qualche amico, che spero non legga quest’articolo altrimenti faccio una figura di merda (e voi non lo dite in giro per favore, a Natale è giusto anche risparmiare, e già che state facendo i pacchetti impacchettatevi anche un po' di cazzi vostri).

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8. Franco Battiato - Campi Magnetici

A proposito di cori russi, Battiato diceva che non li sopportava quindi non posso che infilare un suo disco nell’elenco subito dopo i suddetti. Indugio ancora nella musica italiana, avete ragione, ma stavolta è solo un pretesto per spacciare della roba allucinante che probabilmente si ricorderanno in tre anche tra i fan di Battiato, figuriamoci il resto del mondo. Anche qui andiamo sul sicuro, sfruttando la popolarità del nome, e queste musiche spaziali tratte dall’omonima pièce di danza per il teatro del Maggio Musicale Fiorentino a nostro parere si adattano benissimo all’atmosfera del Natale, che non è solo bontà, strette di mano, ecc, ma anche stupefazione. Voglio dire, la gente si scola litri di vino, ammazzacaffè a cannone, liquori fatti in casa, attentati perenni alla glicemia, gente che si fa i cannoni di nascosto… vuoi che un Battiato in preda alla follia non sia utile alla bisogna? Voi mi direte: sì, ma dove cazzo lo trovo sto disco? E io vi rispondo che l’hanno ristampato e non vi sarà difficile pescarlo dal vostro esercente di fiducia. Intortate i destinatari del dono esclamando che è un inedito, magari appena uscito, tanto, voglio dire… sicuramente è meglio di quella busta di album con Pinaxa, e poi che palle tutte queste ristampe del Battiato anni Settanta, guardiamo avanti!

9. Roger Waters - Ça Ira

Questo è per lo zio rock. Siccome il prossimo anno il rocker di razza Waters viene in Italia, cosa c'è di meglio che regalare il suo disco meno rock di tutti, anzi, diciamolo, quello che col rock non c’entra proprio niente? È un’opera classica e siamo a Natale: fate due più due. Una solenne messa laica sulla rivoluzione francese, un’amara riflessione sul fatto che anche dietro a eventi così epocali e apparentemente libertari può nascondersi lo spettro della dittature. Per chi ha la lacrimuccia facile sarà sicuramente un regalone, se poi il destinatario è un fervente cattolico, esso cadrà subito nel trappolone mistico (poi figurati, una critica alla rivoluzione è subito vista da certi poveri di spirito come un atto reazionario). Mi raccomando, però non lo regalate a qualche parente con simpatie per lo stato di Israele, vi potrebbe mettere le mani al collo.

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10. Gil Evans / Steve Lacy – Paris Blues

Disco che potrete trovare allegramente e facilmente alla Feltrinelli sotto casa, rappresenta uno degli album jazz a cui sono più affezionato. Il grande Gil si cimenta al piano elettrico, lasciando per un momento la conduzione, mentre il caro Steve soffia in modo intimo e strappacuore nel suo sassofono. Un disco delicato, regalo perfetto per dimostrare affetto natalizio soprattutto a chi ha delle simpatie per il mondo del jazz ma non ci capisce una mazza. Poi ovviamente gli rigirate tutto Miles Davis, grande compagno di merende di Gil Evans, soprattutto quello degli ottanta che è spesso ingiustamente stigmatizzato. D’altronde a Natale gli ultimi possono essere i primi.

BONUS Acchiappashpirt – Strangerivers

In conclusione, vi regalo una roba mia: il do it yourself vince sempre, dal produttore al consumatore. Se amate la poesia e soprattutto quella sonora, vi offriamo paesaggi elettronici, una voce femminile oracolare che vi porta lungo delle Rivestrane, un percorso epico che ha tutte le caratteristiche del cammino dei re Magi verso una nuova realtà dei fatti. Se volete accattarvelo per regalarlo a vostra zia lo trovate nei maggiori negozi, altrimenti non c’è problema, sopravviverò lo stesso. Però, ecco, un po’ di pubblicità (progresso) permettetemela. Siate buoni, è Natale!

Ora vi percepisco dubitare che questi regali funzionino. Beh, fateli funzionare. In un’epoca in cui la gente preferisce stare su Spotify o darsi al digitale perché si fa prima, a Natale il fascino dell’oggetto fisico vince, a prescindere dal fatto che sia monnezza o meno: non vorrete mica regalare degli mp3, giusto? Tanto che cos’è un regalo di Natale, se non una parentesi rosa fra quello che è stato e quello che sarà, quel che si vuole e quel che non si è mai voluto? Buon anno a tutti quindi, sperando che il 2018 porti un Natale tutti i giorni. Anzi no, sennò ci tocca scomodare il dinamico duo Carboni-Jovanotti: in fondo va bene anche la Befana di Morandi, dai.

Tutti gli album consigliati sono disponibili sui vari store online, ma ricordatevi che sostenere i piccoli negozi di dischi della vostra città è una buona azione.

Demented è su Twitter: @DementedThement.

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