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10 domande a...

10 domande che hai sempre voluto fare a un 'free-vax'

"Mia figlia non è vaccinata: dopo aver valutato rischi e benefici abbiamo optato per la non vaccinazione."
Leonardo Bianchi
Rome, IT
Ana Diana Demian a una manifestazione contro l'obbligo vaccinale. Foto per gentile concessione dell'intervistata.

Per quanto l'opposizione vaccinale esista almeno dall'Ottocento—ossia quando sono stati creati i primi vaccini—negli ultimi tempi il fenomeno è letteralmente esploso. In parallello al decreto Lorenzin e alla relativa discussione parlamentare, infatti, si sono tenute manifestazioni in parecchie città italiane—su tutte quella di Pesaro dell'8 luglio 2017, dove hanno partecipato rinomati luminari della virologia come Povia, Diego Fusaro e la "Facebook star" gentista Simone Carabella. Lo scorso venerdì ci sono stati anche momenti di tensione quando, nel corso di un presidio davanti a Montecitorio, alcuni militanti hanno contestato tre deputati del PD inseguendo la loro macchina.

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Se da un lato c'è chi ritiene gli "antivaccinisti"—variamente declinati come "no-vax" o "free-vax"— una minoranza nociva e fuori dalla realtà, dall'altro c'è chi li considera delle specie di eroi che "resistono" alle imposizioni dei governi in combutta con Big Pharma.

Dopo aver intervistato il medico Roberto Burioni, analizzato le ondivaghe posizioni del MoVimento 5 Stelle e passato una giornata con gli antivaccinisti a Modena, ho deciso di fare qualche domanda a una persona che da mesi è in prima linea contro l'obbligo vaccinale: Ana Diana Demian. Nata in Romania e trasferitasi in Italia quando aveva dieci anni, "ha un diploma da ragioniere e molti studi da 'autodidatta' sui vaccini" (secondo Repubblica) ed è la responsabile dell'associazione LOV – Liberi dall'obbligo vaccinale.

VICE: Che differenze ci sono tra "free-vax", "no-vax" e "antivaccinisti"? Ti riconosci in qualcuna di queste categorie?
Ana Diana Demian: "Free-vax" sono quei genitori che si oppongono alla attuale pratica vaccinale, anche se il termine è errato, poiché si chiede libertà di scegliere quali vaccinazioni fare o meno. "No-vax" indica in teoria chi non vuole effettuare i vaccini. "Antivaccinisti" indica in teoria chi è contro le vaccinazioni in tutto e per tutto.

LOV – Liberi dall'obbligo vaccinale chiede alle autorità di rivedere la politica sanitaria e modificare l'approccio instaurando una comunicazione valida, con un adeguato rapporto medico-paziente, con empatia e rispetto, offrendo risposte adatte alle richieste dei genitori e soprattutto maggiori garanzie su somministrazione, conservazione e linee guida, lasciando meno libertà ai dirigenti che prestano davvero poche attenzioni alla pratica, considerando l'atto vaccinale come un atto burocratico più che un atto sanitario.

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Quando e come hai iniziato a interessarti al tema dei vaccini e delle relative politiche sanitarie?
Personalmente ho iniziato ad interessarmi alle vaccinazioni quando ho avuto un episodio sconveniente su me stessa, e ho proseguito durante la gravidanza e anche dopo la nascita di mia figlia. In merito alle politiche sanitarie ho iniziato ad informarmi per questioni personali e di necessità che mi toccavano nel privato.

Quali sono i tuoi principali canali di informazione?
I miei principali canali di informazione sono le fonti ufficiali: sito del Ministero della Salute, del portale epidemiologico dell'Istituto Superiore di Sanità e via dicendo.

Che argomentazioni useresti per convincere una persona a diffidare dei vaccini?
Non voglio né far diffidare le persone né convincerle a fare le vaccinazioni. L'obiettivo è cercare di far comprendere che le politiche sanitarie devono essere reimpostate di modo che la vaccinazione venga considerata come un atto sanitario, non burocratico, di rapporto di fiducia e rispetto reciproci, con garanzie.

Cosa pensi di tutte le prove scientifiche (ad esempio sulla sicurezza e l'efficacia dei vaccini) che smentiscono la vostra posizione?
Sinceramente ad oggi non ho letto alcuno studio che mi dimostri sicurezza ed efficacia inattaccabili sul lungo periodo. Le schede tecniche e gli studi arrivano a massimo sei settimane post-vaccinazione oppure dopo dose di richiamo, con forti carenze.

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Viene lasciata troppa autonomia alle aziende farmaceutiche in questo ambito e non esistono studi indipendenti in merito. Troppo spesso si trovano conflitti di interessi più o meno gravi.

Perché il decreto Lorenzin è un'imposizione inaccettabile, e non una misura per sopperire al calo generalizzato della copertura vaccinale?
Se analizziamo le coperture degli ultimi dieci anni l'inflessione è davvero minima per il vaccino mpr (morbillo, parotite, rosolia) mentre per le vecchie vaccinazioni cosiddette obbligatorie si notano gli effetti delle mancanze dei centri vaccinali: l'esitazione vaccinale spinge i genitori a ritardare l'inizio delle vaccinazioni. Questo è dovuto anche alle mancanze dei centri vaccinali che spingono i genitori a rimanere ancora più dubbiosi o ritardare.

Ora che il decreto è stato approvato in via definitiva dal Parlamento, come continuerà la vostra opposizione? Farete "disobbedienza civile", come ha suggerito l'ex magistrato Ferdinando Imposimato?
Il decreto non è ancora alla fine del suo percorso di conversione. Attualmente manca la trasmissione al Senato ai fini del rinvio per la promulgazione e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

La disobbedienza civile che intendiamo mettere in atto noi come associazione sarà sempre e comunque legale, quindi faremo valere la libertà di scelta nelle opportune sedi.

Quali sono le forze politiche più sensibili al vostro messaggio, o a cui comunque guardate per avere un appoggio?
La nostra associazione è apolitica e apartitica. Pensiamo che in questo tema dovrebbero essere sensibilizzate tutte le forze politiche, tutti i membri di ciascun partito portando loro quella che è la realtà dei fatti. Spesso ai decisori manca la cognizione della realtà.

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I più sensibili sono tutti quei singoli che comprendono. Noi non facciamo distinzione di partito e mai pubblicizzeremo un partito piuttosto che un altro.

Cosa rispondi a chi vi dipinge come una frangia mal informata, tendente al complottismo e pericolosa per la collettività?
Non si tratta di cattiva informazione, complottismo o pericolo. Si tratta di genitori e cittadini che sono ad oggi delusi da uno Stato che non sa rapportarsi con i cittadini, trattandoli come sudditi, da politiche sanitarie sempre più inadeguate, da fortissime e gravissime mancanze del sistema sanitario nazionale.

Non siamo pericolosi, a meno che la democrazia nelle pratiche sanitarie non sia diventata un rischio che potrebbe minare la già poca fiducia nelle istituzioni.

Per finire: sei vaccinata? E i tuoi figli?
A differenza di quello che si può pensare sono in regola con le vaccinazioni, richiami di dtap, ho addirittura le vaccinazioni che raramente persone della mia età hanno, come meningococco C oppure il BCG, vaccino antitubercolare. A causa delle reazioni avute ad alcune di queste mi appello al principio di precauzione per mia figlia.

Mia figlia non è vaccinata: dopo aver valutato rischi e benefici abbiamo optato per la non vaccinazione. Abbiamo una anamnesi alquanto particolare in famiglia e reputiamo sia più rischiosa una vaccinazione che una mancata vaccinazione.

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