Attualità

Cos'è il 'bisogno di caos', l'idea per cui il mondo dovrebbe bruciare per ricominciare da capo

Uno studio ha misurato il 'bisogno di caos' che porta le persone a diffondere notizie false su internet e a votare per politici come Trump.
Giacomo Stefanini
traduzione di Giacomo Stefanini
Milan, IT
Elettore Donald Trump comizio
Supporter di Trump durante un comizio nel 2018 in Florida. Foto di Joe Raedle/Getty.

Tutti ci sentiamo persi, ogni tanto. Dimenticati, isolati dalla società, alienati. Da lì, il passo verso la rabbia, o verso qualcosa di ancora più forte della rabbia—furia, addirittura odio contro te stesso, il sistema, le persone diverse da te o che non ti capiscono, contro tutto—può essere breve. Per citare Alfred ne Il Cavaliere Oscuro: "Certi uomini vogliono solo veder bruciare il mondo." Secondo un recente studio, voler veder bruciare il mondo è un sentimento molto diffuso e potrebbe spiegare diverse cose sull'instabilità politica che si trovano ad affrontare l'America e il mondo.

Pubblicità

Lo studio, "A 'Need for Chaos' and the Sharing of Hostile Political Rumors in Advanced Democracies" è uscito ad agosto 2018, ma ha appena vinto un premio dall'Associazione americana di Scienze Politiche, il che lo ha portato all'attenzione di Thomas Edsall del New York Times che ne ha parlato in un editoriale. I ricercatori dell'Università di Aarhus e della Temple University di Philadelphia hanno cercato di capire perché le persone condividano "dicerie ostili a tema politico" su internet. La prima spiegazione è che, in un'epoca sempre più divisiva, è più facile che gli appartenenti a una parte politica diffondano voci per screditare la parte opposta, non importa che siano vere o false. Ma gli autori dello studio propendono per una conclusione molto più preoccupante: l'impulso sarebbe "associato a motivazioni 'caotiche' per 'ridurre in cenere' l'intero 'cosmo' democratico… Questo malcontento estremo sfocia nella diffusione di pettegolezzi ostili non perché siano considerati veri, ma perché si crede che servano a mobilitare il pubblico contro le odiate élite."

I ricercatori sono giunti a questa conclusione dopo aver sottoposto a un sondaggio un campione rappresentativo composto da oltre 6000 persone negli Stati Uniti e in Danimarca (il cui clima politico è considerato meno polarizzato rispetto agli USA). Il sondaggio chiedeva se i partecipanti avrebbero condiviso online varie dichiarazioni che andavano dal palesemente falso al molto difficile da verificare (ad esempio "L'ex presidente Obama ha formato un 'governo ombra'… per far cadere il presidente Trump") e ha determinato anche un fattore chiamato "Need for Chaos" ("Bisogno di Caos", o NFC) chiedendo ai soggetti se fossero d'accordo con dichiarazioni come:

Pubblicità

  • Fantastico su un disastro naturale che stermini gran parte dell'umanità, così che un piccolo gruppo di persone possa ricominciare da capo
  • Penso che la società vada ridotta in cenere
  • A volte mi viene voglia di distruggere cose belle
  • Giusto e sbagliato non esistono, in questo mondo

I ricercatori hanno scoperto, dopo aver stabilito i gruppi di controllo per genere, età, livello di istruzione e ideologia, che l'NFC era fortemente collegato alla disposizione a diffondere dicerie ostili su Internet. I soggetti maschi, più giovani e meno istruiti erano più propensi ad avere un forte NFC, come lo erano le persone isolate e che si consideravano di status sociale basso. I ricercatori hanno riferito a Edsall che l'NFC è associato al sostegno per Donald Trump e, in parte minore, a quello per Bernie Sanders. Inoltre, nonostante le frasi dell'NFC possano risultare melodrammatiche, alcune hanno avuto un vasto consenso. Scrive Edsall:

La risposta a tre delle dichiarazioni in particolare è risultata "stupefacente", riporta lo studio: il 24 percento si è detto d'accordo con l'idea che la società vada rasa al suolo; il 40 percento si è riconosciuto nella frase "quando si parla delle nostre istituzioni politiche e sociali, non posso fare a meno di pensare 'lasciamole bruciare'"; e il 40 percento si è detto anche d'accordo con la frase "non possiamo risolvere i problemi delle nostre istituzioni sociali, dobbiamo farle crollare e ricominciare da capo".

Pubblicità

Sarebbe bello che questo Bisogno di Caos si trovasse soltanto in coloro che si potrebbero definire "deplorevoli": giovani uomini bianchi, isolati e frustrati che ribollono di rabbia perché sono disoccupati o non lavorano abbastanza e passano tutto il giorno su 8chan. Si può trovare un desiderio di caos nelle rivendicazioni dei terroristi e in coloro che hanno dedicato la vita alle teorie complottiste di QAnon. Come osserva Edsall, l'NFC spiega anche una parte del supporto ricevuto da Trump, visto che una significativa fetta di elettorato americano sembra guidato dal desiderio di distruggere il sistema. Thomas Massie, membro del Congresso di area repubblicana, aveva espresso una teoria simile nel 2017, quando disse al Washington Examiner che quella che all'inizio aveva interpretato come una preferenza per un'ingerenza minima del governo tra gli elettori repubblicani era in realtà un impulso a votare per "il più folle figlio di puttana in corsa."

Visto da questa prospettiva, il Trumpismo non è una febbre né un'ideologia. È espressione di un Bisogno di Caos profondamente radicato che si manifesta in tantissimi modi—l'NFC potrebbe spiegare, per esempio, come mai i troll alt-right vadano matti per i meme sull'improbabile candidato alla presidenza USA Andrew Yang. L'NFC fornisce certamente una possibile spiegazione del perché voci palesemente false si diffondano così velocemente online e mettano radici così profonde da trasformare le teorie del complotto in episodi di violenza fisica.

La ricerca sottolinea che nessuna di queste scoperte predice qualcosa di drastico come una rivoluzione o un'improvvisa sollevazione politica negli Stati Uniti. "Questo studio apre una finestra sul tipo di pensieri e comportamenti che le persone sono più propense ad avere quando se ne stanno sole (e si sentono sole) davanti al computer a rispondere a sondaggi o navigando sulle piattaforme social", scrivono gli autori. Ma, aggiungono: "In un'epoca di fake news e voci politiche ostili, per contribuire alla sconfitta del sistema non serve tanto più di così. Pochi pensieri caotici che portano a pochi click per ritwittare e condividere possono bastare".

Segui Harry Cheadle su Twitter.

Ti è piaciuto questo articolo? Iscriviti alla newsletter di VICE per avere accesso a contenuti esclusivi, anteprime e tante cose belle. Ogni sabato mattina nella tua inbox. CLICCA QUI.

Una versione di questo articolo è stata pubblicata originariamente su VICE US.