Foto di quello che resta dell'architettura sovietica in Europa
Monumento alla rivoluzione del popolo della Moslavina (1967). Podgaric, Croazia, 2016. Tutte le foto di Benedetta Ristori.

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Foto di quello che resta dell'architettura sovietica in Europa

La fotografa romana Benedetta Ristori ha immortalato memoriali, campagne desolate e altri resti dell'influenza sovietica in Europa.

Inverno, primavera, estate e autunno e poi ancora inverno: per tre anni la fotografa romana Benedetta Ristori ha percorso in macchina stati ex sovietici ed ex stati satellite per immortalare quello che resta del modello politico, sociale e culturale che fino a qualche decennio fa spaccava l'Europa a metà.

Il progetto si chiama East, e Benedetta ha cominciato a lavorarci nel 2015. "Volevo raccontare come sono questi paesi ora, rivolgendo lo sguardo al passato e considerando la loro estetica e situazione attuale," racconta Benedetta. "Il punto iniziale è stata una grande passione per le architetture sovietiche. Tutto nasce dalla ricerca e l’approfondimento di queste strutture 'brutaliste': i monumenti dell’ex Jugoslavia, per esempio, quelli giganteschi eretti da Tito che vanno contro ogni tipo di estetica e ogni idea di memoriale che abbiamo noi."

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Le strutture più direttamente rappresentative di questo passato sono quelli che in ex Jugoslavia prendono il nome di spomenik: monumenti memoriali immersi nella natura e afferenti alla sfera dell'astratto, della reinterpretazione di forme organiche come fiori o cristalli. Questi dovevano ricordare battaglie e morti nei campi di concentramento, per dimostrare la forza dello Stato.

Bosnia Erzegovina, 2015.

"Alcuni paesi in cui c’è un ricordo un po’ più nostalgico del passato, come per esempio la Bulgaria o la Serbia, hanno mantenuto sia i monumenti che un legame con l’estetica," continua Benedetta. "Mentre in altri posti, per esempio in Ungheria, hanno voluto escludere dalla loro storia quel periodo. Ma la situazione più estrema è quella della Transnistria, dove c'è una statua di Lenin alta quattro metri, mantengono la falce e il martello come bandiera e vorrebbero essere inclusi nella Russia—che però per mille ragioni non può farlo."

Zagabria, Croazia, 2016.

"Ho voluto rappresentare varie stagioni, e il libro sarà in senso circolare, a chiudersi sull’inverno. Per i miei viaggi partivo quando la neve era proprio forte, o al contrario in pieno agosto," spiega Benedetta. "Non ho voluto inserire tanto la città perché è più comune e meno poetico. Quindi da un lato sì, il fatto che le foto ritraggano una realtà poco moderna e 'sospesa' dipende da scelte mie—anche perché alcuni Paesi stanno vivendo un forte recupero. D'altra parte è vero che anche in questo senso tutto quello che si vede nelle foto è anch'esso il lascito del passato."

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East sta per diventare un libro grazie a un crowdfunding su Indiegogo. Prenota la tua copia qui.

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Guarda altre foto di East qui sotto:

La casa della sposa, Serbia, 2017.

Albania, 2017.

Bubanj Parco Memoriale (1963), Niš, Serbia, 2017.

Saline, Bulgaria, 2015.

Saline, Bulgaria, 2015.

Moldavia, 2018.

Monumento di Buzludzha (1981), Bulgaria, 2015.