"Luv Is Rage 2" di Lil Uzi Vert è solo stile

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"Luv Is Rage 2" di Lil Uzi Vert è solo stile

Il nuovo album di Uzi è una conferma delle sue capacità, ma dimostra che la perfezione di "XO TOUR Llif3" è ancora inarrivabile.

Piangi pure, in fondo non me ne frega niente / Sinceramente, non avresti mai dovuto mentire / Avreste dovuto vedere il modo in cui mi ha guardato / Mi ha detto: "Baby, non ho paura di morire." / Spingimi fino al limite / Tutti i miei amici sono morti.
—Lil Uzi Vert, "XO TOUR Llif3" C'è un punto, in "XO TOUR Llif3", in cui la voce di Lil Uzi Vert smette di pronunciare parole e si trasforma in un lamento. È alla fine del secondo ritornello. Uzi sta parlando di Brittany, la sua ex, e ha appena concluso la strofa più emozionale della sua carriera: "Dice che sono pazzo, sì / Potrei spararmi un colpo in testa / Lo xanax mi aiuta a stare meno male / Ti prego, xanax, fai andare via il dolore / Mi sono preso un impegno, non è una dipendenza, ma ho perso il controllo / Non riesco nemmeno più a stare male / Mi sta rallentando, lo giuro". La disperazione delle sue parole va in aperto contrasto con la dolcezza della base e la qualità vibrante del cantato, creando il cortocircuito sensoriale alla base dell'appeal della canzone. A questo punto, Uzi ricomincia col ritornello e, sugli "All my friends are dead" finali, non sta più neanche provando a enunciare: quello che esce è una gelatina di vocali, un frappè di dolore e liberazione. Insomma, "XO TOUR Llif3" è il pezzo migliore della carriera di Lil Uzi Vert, e senza dubbio uno dei migliori del 2017. Uzi fa parte di una branca di artisti—Playboi Carti, Lil Yachty, 21 Savage, Desiigner e compagnia—abituata agli insulti: "Tu non rappi, tu mormori"; "Non hai contenuti"; "Quello che fai non è rap", "Sei ripetitivo", e così via. Alcuni, come Yachty, hanno risposto dichiarando di non considerarsi rapper; altri, come 21, hanno messo il broncio e si sono lasciati trasportare dalla potenza del loro menefreghismo finché il mainstream non si è accorto di loro. Uzi, invece, ha puntato tutto sulle qualità che lo rendevano così figo agli occhi dei suoi fan: la sua presa bene, il suo senso per la melodia, il suo stile. The FADER ha intervistato dei fan di Uzi e gli ha provato a chiedere perché piace così tanto ai giovani: nessuno ha risposto "per i suoi contenuti". Lil Uzi è la presa bene che emana, è i vibes che provi ascoltando le sue armonie.

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Prima di "XO Tour Llif3" Uzi aveva già dimostrato di sapere scrivere hit come fosse nulla, e in "LUV IS RAGE 2" pure lui sembra stupito da quanto tutto sia successo in un batter d'occhio. " Non riesco a credere che ho creato 'sta merda a partire da un mixtape", dice in "X", ma è l'intero album a essere costellato di momenti in cui la voce narrante si bea dei suoi traguardi. Voi direte, ehmbé, è un disco rap, che ti aspetti. Niente in più di questo, rispondo io: ma se nel tuo singolo di maggior successo hai dimostrato di saper grattare sotto la superficie, un po' mi prendo male se in un intero album non dai quasi il minimo segnale di volerlo rifare—anche se in primo luogo non sei famoso per i testi che scrivi quanto per il tuo stile. Se vi interessa, i testi di "LUV IS RAGE 2" dicono, essenzialmente, questo: "Non avevo niente ma mia mamma mi ha sempre aiutato, poi ho fatto un mixtape e ora sono famoso. Ho tutto quello che ho mai desiderato—che storia, non ci credo! Però è tutto vero. Sono uscito da una relazione che mi ha fatto male e ora non me ne frega niente: ogni tanto penso al male che mi hai fatto e mi rattristo un po', ma in fondo scopo tanto e sono felice". È un peccato, perché l'album scorre bene—e ci mancherebbe, dato che una delle qualità che hanno portato Uzi fin qua è la fluidità del suo stile, il modo in cui le sue armonie ti si intrufolano nei timpani dando un valore aggiunto a produzioni di livello. Ci sono tracce che, musicalmente parlando, sono perfette come singoli: "X", "Sauce It Up", "No Sleep Leak" e "How to Talk", su tutte (menzione d'onore per la produzione di quest'ultima a cura di WondaGurl, che toglie un po' il tappeto sotto ai piedi di Uzi con una base più stratificata e sottile rispetto a quelle a cui è abituato).

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Ci sono però anche diversi pezzi innocui che non vanno ad aggiungere nulla al disco o a Uzi come artista—ma male non fanno da un punto di vista imprenditoriale, ché più tracce ci sono su Spotify meglio è. "Feelings Mutual" è un tentativo fallito di fare il pezzo malinconico, leggermente ripetitivo e condito da frasi cringe tipo " Non riesco a sentire il mio corpo / Perché mi fa troppo male / Sento il dolore sotto la pioggia". "For Real" e "Early 20 Rager" sono maldestri tentativi di fare il pezzo cattivo, e vanno a dimostrare quanto l'assenza di melodie e armonie indebolisca le fondamenta della musica di Uzi—allo stesso modo in cui pezzi come "Peek-a-Boo" e "DN Freestyle" segavano le gambe a Teenage Emotions di Lil Yachty. Meritano un paragrafo a parte gli unici due collaboratori presenti sull'album. Pharrell regala a Uzi quello che forse è il pezzo migliore del disco, "Neon Guts": un gioiellino alla Neptunes con un acquoso sottotesto funk. Forse influenzato dalla combo stile+contenuti tipica di Pharrell, Uzi tira fuori alcune delle migliori frasi dell'album. Ricorda gli anni della scuola, sia con tenerezza che con strizzatine d'occhio splendide per quanto sono innocue: "Quando ero in prima media prendevo brutti voti / Ero innamorato della mia prof di sostegno", dice; e ancora, "Da quando sono in terza media sono pieno di ragazze". Inoltre, parla di soldi e di sé stesso evitando le immagini da macchietta che costellano la maggior parte degli altri pezzi del disco: "Ho un po' di luci sul petto / Non confonderle con il mio cuore", dice, unendo alla perfezione bragging e sentimenti. "UnFazed", con The Weeknd… è un buon pezzo alla The Weeknd in cui si parla come al solito di sesso e pompini e figa e modelle e feste. Niente di più, niente di meno. "LUV IS RAGE 2" è un buon album, che probabilmente aumenterà la statura di Uzi nel rap game americano: ha due featuring di classe e dà ai fan quello che vogliono, cioè una buona serie di pezzi in pieno stile Uzi. Ma non aggiunge al personaggio-Uzi le dimensioni emotive e suggestive che "XO TOUR Llif3" suggeriva. È un peccato, ma non un passo falso: solo la conferma dello status di Uzi come stella nascente del rap americano contemporaneo, incarnazione dei suoi lati positivi come dei suoi limiti. Elia è su Instagram. Segui Noisey su Instagram e Facebook. Altro su Noisey: