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Attualità

La storia di 'Sacro Romano Impero', il partito più assurdo d'Italia

Da trent'anni, il Partito Sacro Romano Impero di Mirella Cece si presenta a ogni elezione senza prendere praticamente voti.
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Aggiornamento del 29/08/2022: Il partito Sacro Romano Impero ha presentato il simbolo anche per le elezioni del 2022. Per l’occasione, riproponiamo questo articolo dai nostri archivi.

La politica è fatta di incoerenza e trasformismo, ed è una specie di giungla in cui sopravvive solo il più forte e il più astuto. Un mondo in cui i personaggi interessanti—perché strani, caricaturali o semplicemente fuori posto—spesso sono delle meteore dalla traiettoria breve ed effimera. Finora, nella storia d'Italia, c'è stato solo un personaggio capace di coniugare interesse sociologico e una lunga carriera politica: Mirella Cece, fondatrice e presidente del Sacro Romano Impero Liberale Cattolico.

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Anche se probabilmente questa è la prima volta che sentite parlare di lei, Mirella Cece è sulla scena politica da oltre 30 anni. Per quanto mi riguarda, io mi sono imbattuto nella sua vicenda e in quella del suo partito per caso, trovandola citata in un articolo sui simboli più assurdi presentati alle elezioni del 2013. Nell'articolo, Cece è solo menzionata: si dice semplicemente che, prima di ogni elezione, la donna si presenta sempre per prima di fronte all'ufficio del Viminale dove vanno presentati i simboli elettorali e gestisce—con l'autorità conferitale dalla sua esperienza in materia—le procedure assegnando numeri di fila e fornendo informazioni. Basta, fine.

A prima vista si potrebbe pensare di trovarsi di fronte alla lucida follia di un singolo individuo o a una delle tante liste civetta che durano il tempo di un'elezione, ma non è così. Il SRILC, infatti, è antico almeno quanto la Seconda Repubblica.

Stando al suo sito ufficiale , il partito sarebbe nato nel 1987—anche se i suoi simboli sono stati depositati solo nel 1999, anno in cui è stato stilato anche lo statuto. Ed è proprio leggendo lo statuto che ci si può fare un'idea della particolarità del "movimento."

Prima di tutto, questo è concepito "come proprietà privata" (articolo 11) di Mirella Cece, a cui ci si può iscrivere "come simpatizzanti o sostenitori" previo pagamento (articolo 4) di una quota di 5 o 10 milioni di lire all'anno. In secondo luogo (articolo 9), Cece detiene tutti i poteri "politici, legali, amministrativi, culturali, organizzativi, di rappresentanza in giudizio in caso di controverse e comunque di qualsivoglia attività ad esso connesso." Infine, l'articolo 7 dello statuto sancisce che "il gruppo politico ha durata illimitata, salvo cessazione per volontà del Presidente Fondatore Rag. Dott. Cece. Si trasmette per eredità o testamento del Presidente Fondatore Dott. Mirella Cece."

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All'interno del sito non si trovano praticamente riferimenti all'ideologia politica a cui si richiama il partito, né vi è traccia del suo programma. La cosa che più ci si avvicina è la sezione "Brevi cenni storici" del sito, che a dispetto del suo nome contiene un lunghissimo excursus storico che cerca di tracciare una linea di continuità tra l'Impero Romano, il Sacro Romano Impero e il partito SRILC di Mirella Cece.

In fondo a questa sezione si legge che il partito "si richiama al Sacro Romano Impero perché [quest'ultimo] si può considerare antesignano dell'Unione Europea," "ha della 'romanità' il senso dello Stato" ed è "rispettoso della Chiesa, pur nella laicità dello Stato." Inoltre, il partito si definisce liberale cattolico perché "non è intollerante con nessuno, mentre ritiene che la laicità dello stato consenta di concorrere con la Chiesa cattolica nel perseguire negli ordinamenti giuridici il primato dell'uomo e della sua dignità come esposto nella filosofia cristiana. " In pratica, sembra trattarsi di un movimento vagamente monarchico, ma che tralasciando l'impalcatura folkloristica su cui si regge potrebbe tranquillamente collocarsi in un'ipotetica coalizione di centrodestra.

Lo stesso sito del partito è abbastanza assurdo, a partire dalla home con le sue grafiche in movimento molto anni Novanta. Purtroppo oltre alla sezione storica c'è poco altro: una rassegna stampa di articoli e agenzie che parlano del movimento, una serie di moduli di iscrizione—al partito, ai suoi "circoli culturali-sportivi," alla sua rivista ufficiale intitolata ATUTTOCAMPO - Nel tempo e nello spazio—e una "Breve storia del Presidente Fondatore" che contiene praticamente tutte le informazioni disponibili su internet sul conto di Mirella Cece.

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Secondo questa biografia ufficiale, Mirella Cece—che altrove si scopre essere "nata a Roma il 31 luglio 1945, domiciliata a Roma a P.zza Popolo 18, presso la sede del gruppo politico"—sarebbe diplomata in ragioneria, laureata in giurisprudenza e giornalista pubblicista. Avrebbe lavorato per 17 anni come ragioniere per la FIAT e sarebbe stata per due volte candidata deputato, nel 1985 con il PLI e nel 1992 con la DC. Inoltre, sempre nel 1992, sarebbe stata tra i candidati della DC a sindaco di Roma. Dopo quest'esperienza—sempre stando alla biografia—"Mirella Cece […] 'troncata rinverdisce' e fonda un nuovo raggruppamento politico denominato Sacro Romano Impero Liberale Cattolico."

Nonostante le informazioni sul suo conto siano molto scarse, Mirella Cece sembra aver avuto davvero una parte nella storia politica italiana. Nella sua biografia sul sito si legge che è stata "da sempre avversata da spregiudicati politici che vedevano in lei una temibile rivale," mentre nella rassegna stampa si trova un lancio di agenzia secondo cui la sua esclusione dai candidati DC a sindaco di Roma nel 1992 sarebbe stata decisa dall'On. Vittorio Sbardella—deputato DC e braccio destro di Andreotti—che vedeva in lei "una concorrente pericolosa." Su un forum, infine, un utente arriva addirittura ad attribuirle un ruolo per la caduta di Berlusconi nel 1994, visto che è stata proprio Mirella Cece a sollevare per la prima volta la questione dell'eleggibilità di Berlusconi.

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Sul sito del suo partito ci sono un indirizzo email e un numero di telefono, ma Mirella Cece è irreperibile: le mail tornano indietro e il numero di telefono è inesistente. L'unica persona che sembra avere rapporti con lei è un certo Alfonso Palumbo, direttore del sito d'informazione Prismanews e autore delle uniche due interviste a Cece reperibili online, entrambe rilasciate nel 2012. Dopo aver provato senza successo a contattare direttamente Cece ho provato a contattare sia la redazione di Prismanews che Alfonso Palumbo, ma anche in questo caso non sono riuscito a ottenere nulla.

Benché scarsamente interessanti dal punto di vista politico, queste interviste sono utili perché aiutano a farsi un'idea della personalità di Cece. In esse, le donna si scaglia contro "ballerine, cantanti, teatranti, personaggi da spettacolo" in politica, ribadisce che "chi fa carriera pubblica rappresenta gli interessi dello Stato," e afferma che la legge elettorale è incostituzionale—cosa poi rivelatasi vera—e che "la raccolta delle firme per le presentazioni sia dei partiti che dei candidati è un grosso imbroglio […] creato ad hoc per manovrare i risultati."

Insomma, l'immagine che dà di sé è quella di una specie di paladina della legalità impegnata in una lotta furiosa contro la disonestà di politici. Ma se si scava più a fondo, si scopre che la realtà potrebbe essere diversa.

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Spulciando l'archivio dell'AGI e la cronaca locale di Roma, si trovano diversi articoli su alcune vicende legali che avrebbero coinvolto sia Cece che il suo partito all'inizio degli anni Novanta. Secondo l'AGI, Mirella Cece avrebbe tentato di entrare in parlamento a ogni elezione dal 1985 al 1995, venendo sempre sconfitta—nell'ultimo caso, ottenendo solo 593 voti nel Collegio per la Camera di Roma 1. Sempre secondo l'AGI, il partito Sacro Romano Impero Liberale Cattolico sarebbe l'ultimo di questi tentativi, "questa volta finito in tribunale per presunti illeciti penali" non meglio specificati. L'articolo avanza inoltre dubbi sul fatto che Mirella Cece sia effettivamente un avvocato e non abbia invece "abusivamente esercitato la professione forense," citando indagini a riguardo.

La vicenda (e la sua evoluzione) è spiegata meglio in un altro articolo, nel quale si afferma che Cece è "ufficialmente indagata dalla Procura di Roma per falso ideologico in atto pubblico" e che vi sarebbe anche "una seconda ipotesi di reato, quella di falso materiale collegato ai timbri apposti sulle liste che raccoglievano le firme degli ignari cittadini che si sono trovati tra i sostenitori del [ suo] nuovo partito politico. L'inchiesta in tutto coinvolge 17 persone, la lista completa dei candidati del Sacro Romano Impero."

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L'ultima apparizione di Mirella Cece sulla cronaca giudiziaria è un trafiletto apparso il 6 giugno 1995 sulle pagine romane dell' Unità, in occasione del suo rinvio a giudizio per falso ideologico e contraffazione di pubblici sigilli, che riassume e chiarisce la vicenda. Stando a queste fonti, Cece avrebbe falsificato firme non solo per presentare alle elezioni il partito Sacro Romano Impero, ma anche per tentare di iscriversi all'ordine dei giornalisti e candidarsi a sindaco di Roma, e in generale avrebbe utilizzato documenti falsi per fare praticamente ogni cosa—affittare una casa, stipulare un contratto di utenza telefonica, comprare una macchina, chiedere un prestito mai restituito. Non è chiaro come si sia conclusa la vicenda giudiziaria.

Nel 1995, commentando la sua candidatura a sindaco di Roma, Cece ha dichiarato ad ANDKronos che avrebbe voluto "liberare l'Italia dalla criminalità politica" ed "estirpare faziosità e intrallazzi e sequestrare tutti i beni acquisiti in danno del popolo italiano" e che—riferendosi alla sua esclusione—era stata "ignobilmente 'boigottata' [ sic]."

Ma nonostante questo, Mirella Cece è ancora in giro e continua a candidarsi a ogni elezione—la sua ultima apparizione risale al 2013—e a portare avanti, ignorata da tutti, la sua lotta personale e solipsistica contro i mulini a vento.

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