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Vice Blog

Dieci momenti che mi fanno amare Sanremo

Recentemente ho purgato il mio finto-odio nei confronti del festival e ho ricominciato a seguirlo e amarlo come sotto sotto ho sempre fatto. Questa è la classifica di come sarebbe andato Sanremo, se al posto della giuria demoscopica ci fossimo stati...

Naturalmente ho odiato anche io, come tutti, ogni singola edizione di Sanremo dai quattordici ai ventott’anni, salvo poi ritrovarmi lì una sera su due a sentire le canzoni per nutrire il mio odio e fare la classifica. Recentemente ho purgato il mio finto-odio nei confronti del festival e ho ricominciato a seguirlo ed amarlo come sotto sotto ho sempre fatto.

Ora, vedete, non è che io non mi renda conto che il festival di Sanremo è una merda; è una merda, un evento televisivo del cazzo, e poi ci sono le polemiche sugli ospiti, i conduttori, no alla politica durante il festival, Beppe Grillo ospite fisso finito il periodo di purga, i caps lock, le pagelle di Castaldo, i voti all’abbigliamento di chiunque di lavoro faccia il critico d’abbigliamento; e gli invasori di palco, i matti che fanno roba non richiesta, quelli che urlano stronzate in platea, quelli che si sentono orgogliosi d’essere connazionali di Benigni, la retorica pippobaudiana, le strappone che non sanno parlare italiano a farsi sfottere mentre presentano gli artisti. E poi le cartoline promozionali e quelle cose che hanno a che fare con la parola kermesse, davvero, ne ho la piena e mi fanno vomitare.

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