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Quelli che non vorrebbero partecipare, ma inesorabilmente partecipano:Se ne è andato mentre cantava la sua canzone più bella. Se possibile questo rende tutto ancora più atroce — Massimo Longoni (@lomax72)December 8, 2014
Quelli che uniscono al commento delle riflessioni politiche a caso o instillano dubbi:non parteciperò anche io al circo mediatico sulla morte di — MarioLeopoldo Scrima (@polvio)8 Dicembre 2014
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E poi ovviamente ci sono quelli che twittano frasi ironiche, il più delle volte con lo stile e la finezza umoristica di Pippo Franco, e che rappresentano l'altro grande polo di commentatori. Solitamente le loro battute generano altri tweet di indignazione, ed esemplificano più di tutti il ronzio di fondo che è possibile udire mentre si scorre la pagina di hashtag come #Mangomorto:Muore anche il fratello di Mango. Coincidenza? — Giuseppe Guerrasio (@lobotomiatbm)9 Dicembre 2014
— L ▲ (@Lilpfdt)9 Dicembre 2014Povero
— Vittorio Bruno (@Vittobru)9 Dicembre 2014— Rainbow (@TheDarkMemory_)9 Dicembre 2014Non ne è rimasto
— Nello Alfieri (@DeNelloGallico)9 Dicembre 2014È morto il fratello di
— Tasky (@claudiotaschera)9 Dicembre 2014Dopo Pino
— Marco Centonza (@MARK_killsound)9 Dicembre 2014Mango, tragedia nella tragedia: pronto un album postumo zeppo di inediti.
— Francesco Burlando (@BoomCipo)9 Dicembre 2014Muore anche il fratello di Mango, eppure Ramsey non aveva fatto doppietta.
— SaSo (@DarkWingHero)9 Dicembre 2014Si sta come d'autunno sugli alberi di
— Andrea Ant (@_Andrea_Ant)9 Dicembre 2014Quasi tutti i tweet utilizzano decisivi giochi di parole sul nome di Mango, come se il fatto stesso di avere un nome che si "presta" a battute implicasse, e anzi rendesse obbligatorio, il doverne fare il più possibile.Il mondo si divide tra quelli che fanno battute su
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Se in questo momento stai ridendo, sei un mostro.
Se non stai ridendo e sei indignato sei un coglione."Non se ne esce in nessun modo, insomma.