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Attualità

Ho passato una settimana in un gruppo WhatsApp per anoressiche

Ho passato una settimana in un gruppo WhatsApp in cui ragazze tra i 13 e i 23 anni si aiutavano a vicenda a digiunare e vomitare.
Foto di Christy Mckenna

Qualche settimana fa parlavo con un'amica di quelle scelte che possono rovinarti la vita. Ed è così che siamo finite a discutere di Pro-Ana. "Ana" sta per anoressia nervosa, e "pro" connota l'ossessione e l'amore assoluto per questa condizione. La mia amica mi ha spiegato che le aspiranti anoressiche si cercano attraverso i forum con l'obiettivo finale di spingersi sempre di più nell'anoressia.

Non ci sono voluti più di cinque minuti di ricerca su Google per trovare un sito svizzero di questo tipo. A quanto sosteneva il sito, Pro-Ana è una religione. C'era un post con una lista di comandamenti ("rifiutare il cibo ed essere magre sono segni di vera forza e successo!") e altri che raccoglievano testimonianze dirette o considerazioni riunite sotto la categoria "le lettere di Ana". In questi, "Ana" definiva le utenti "le dee del deperimento", spiegando che i crampi allo stomaco provocati dai lassativi sono gli ultimi segni di vita di quegli odiati grammi in più. Avvertiva anche che chiunque avesse infranto le regole sarebbe stata punita:

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"Ti trascinerò in bagno, sulle ginocchia. Fisserai il water. Ti infilerai le dita in gola e, con molto dolore, il cibo uscirà. Dovrai farlo ripetutamente, finché non sentirai in gola il sapore del sangue e dell'acqua e saprai che non è rimasto più niente. Quando ti alzerai, ti girerà la testa. Non svenire! Stai in piedi! Sei una cicciona e ti meriti il tuo dolore," recita il post.

Nella chat del gruppo ci sono altre quattro ragazze, tutte tra i 13 e i 23 anni. Cominciano a spiegarmi le loro regole: si possono mangiare al massimo 800 calorie al giorno. Non si può mangiare dopo le 17:00. Ogni caloria ingerita deve essere consumata tramite esercizio fisico. La domenica, queste scheletriche ragazze si mandano una fotografia del proprio corpo e una della bilancia. Se infrangi una di queste regole, sei fuori.

Una volta che acconsento alle regole, mi chiedono cosa ho mangiato quel giorno. Rispondo onestamente: un panino uova e formaggio e un piatto di quinoa con le verdure. Non sapevo quante calorie fossero. Le Ana hanno chiuso un occhio perché ero nuova. L'amministratrice del gruppo mi manda un messaggio vocale in cui ricorda a tutte di scaricare un'applicazione che conta le calorie. Poi ci comunica orgogliosa che quel giorno ha mangiato solo un cappuccino. Si sente un po' debole, dice.

Poco dopo manda un altro messaggio. A quanto pare deve essere ricoverata in una clinica per quattro settimane a causa della depressione. "Anche voi avete problemi di depressione?" chiede. Le altre ragazze del gruppo dicono di no, e mandano una sfilza infinita di emoji con faccine che ridono e piangono—tutte soffrono o hanno sofferto di depressione. Sembrano tutte innamorate della propria malattia, che è una cosa che mi sciocca ma allo stesso tempo mi fa sentire in colpa per aver deciso di spiarle nel loro mondo. Sono tutte eccitate all'idea di aver intrapreso la strada dell'anoressia. Ovviamente questo fa parte della malattia.

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Il secondo giorno è ufficialmente "il giorno del digiuno". Quando annuncio un'abbuffata, le ragazze mi aggrediscono.

Poco dopo, l'amministratrice ci chiede di mandare delle nostre foto. Sono presa alla sprovvista quando vedo le foto di ragazze adolescenti pelle e ossa. In quel momento capisco che ho a che fare con persone fragili che ancora devono capire chi sono. In pratica, sono le vittime perfette di questo stile di vita malato. Mandano le foto dei loro corpi da ragazzine nella chat e poi dicono di odiarsi: "Sono grassa come un maiale. Vorrei potermi strappare questo grasso di dosso!" scrive una di loro.

Secondo la American Association of Anorexia Nervosa and Associated Disorders, il tasso di mortalità per l'anoressia nervosa è del quattro percento, del tre percento per la bulimia nervosa e del 5,2 percento per i disturbi alimentari. I forum pro-ana sono pericolosi perché combinano il desiderio di avere un corpo perfetto al desiderio delle adolescenti di sentirsi parte di qualcosa. Mi piacerebbe potermi sedere con queste ragazze e spiegare loro che quello che hanno intrapreso è un sentiero letale. Prima di uscire dal gruppo, mi chiedo se esista un modo per metterle di fronte alla realtà, ma il problema si risolve da solo: l'amministratrice lascia il gruppo perché la madre ha deciso di farla ricoverare sul serio.

Thumb via Flickr/Christy Mckenna. Segui Nadja su Twitter