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Il ventunenne tedesco che voleva fare il sindaco per scherzo, e ora è finito in tribunale

Henricus Pillardy voleva fare il sindaco per non annoiarsi. Adesso è sotto processo per frode, falso in atto pubblico e incitamento all’odio.
Tutte le foto di Lisa Ziegler.

Il ventunenne Henricus Pillardy voleva diventare il sindaco più giovane della sua regione, l'Assia. Ora però si trova nel bel mezzo di un caso giudiziario, accusato di frode, incitamento all'odio razziale e falsificazione di atti amministrativi. Nel peggiore dei casi, potrebbe dover scontare un periodo di detenzione.

Henricus studia filosofia e mentre mi spiega che la sua candidatura voleva essere un gesto di satira non riesce a tenere ferme le mani. La prima seduta del suo processo si è tenuta all'inizio di novembre scorso, nel tribunale di Korbach. In quella sede, 15 persone hanno testimoniato contro di lui sostenendo di essere state ingannate per la raccolta firme della sua candidatura a sindaco, e di essere state tenute all'oscuro del vero scopo dell'iniziativa. L'hanno denunciato, dicono, perché vogliono che riceva una lezione. L'aula del tribunale era semivuota, non c'era neanche un avvocato. Henricus ha deciso di difendersi da solo. A sostenerlo c'erano due amici.

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Ma facciamo un passo indietro: Henricus non ha fatto chissà cosa per essere seduto di fronte a un giudice. Ha raccolto alcune firme e ha scritto qualche post su Facebook, ma dal punto di vista dei suoi concittadini queste azioni sono state un attacco diretto al loro modo di vivere.

Ehringen è un paesino poco lontano da Kassel, nella regione dell'Assia, un minuscolo puntino proprio nel centro della Germania che conta 700 anime. Nell'unica piazza ci sono una chiesa e un'appariscente caserma dei pompieri, sulla cui facciata si legge: "DIO REGALÒ IL TEMPO – DI FRETTA NON HA MAI PARLATO". I ragazzini se ne stanno nel campo sportivo vicino a un solitario canestro. Ci sono anche un asilo e una panetteria, ma non c'è una scuola elementare.

Dai campi intorno si sentono le capre belare, e non importa in quale direzione si volga lo sguardo, si vedranno sempre e solo colline. A Henricus questo panorama andava stretto, così ha deciso di mettere in discussione i principi di vita che gli abitanti di Ehringen accettano da sempre senza fare domande. Perché la nonna ha un timore reverenziale per il parroco, e perché lascia entrare il sindaco in casa solo quando è tutto perfettamente in ordine? Cosa ci trovano gli altri ad andare sempre nello stesso bar e parlare sempre delle stesse cose con una Coca Cola o una birra in mano? Perché non tutti possono diventare sindaco?

Da due anni nell'Assia ci si può candidare a sindaco al raggiungimento del diciottesimo anno d'età, mentre prima era necessario avere 25 anni. Henricus non sopportava l'attuale sindaco, un conservatore che ricopre questo incarico da sempre. Crede che la gente l'abbia votato per tutti questi anni perché si fa vedere in giro a ogni festa di carnevale, e tutti lo conoscono di persona. "Ho cercato il programma del sindaco, ma senza successo," dice Henricus.

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Così Henricus ha deciso: "Voglio candidarmi contro di lui." Perché? Semplicemente, è un suo diritto. Ma le cose non sono andate come credeva.

In quanto candidato apartitico, Henricus aveva bisogno di 81 firme dei suoi concittadini. Nel dicembre del 2015, dopo essersi fatto consegnare i moduli negli uffici comunali, lui e i suoi amici hanno iniziato a darsi da fare per raccoglierle. In quel periodo frequentava un'università a 35km da casa, e per risparmiare aveva deciso di fare il pendolare. Henricus ha girato per tutti i paesi della circoscrizione elettorale di Volkmarsen, suonando a ogni campanello e dicendo a volte di voler aprire un centro ricreativo per ragazzi, a volte una piscina. Oggi, ammette di non aver detto chiaramente di voler diventare sindaco. "Nessuno mi aveva detto quali spiegazioni avrei dovuto fornire al momento della raccolta firme; non è colpa mia se la gente non ha letto con attenzione i fogli che gli ho dato."

In tre giorni è riuscito a raccogliere le firme necessarie ed è andato a fare due chiacchiere con un giornalista di un giornale locale, il Waldeckischen Landeszeitung, per presentare ufficialmente la sua candidatura. "Qui non succede mai nulla," spiega il redattore capo del giornale Elmar Schulten. "Quindi ho pensato 'figo, finalmente qualcosa di cui parlare, un nuovo candidato a sindaco!'"

Alla prima intervista come candidato a sindaco Henricus si è presentato con una bella croce cristiana al collo e la Bibbia sottobraccio. Gesù, ha pensato, è un simbolo a cui tutti tengono molto in zona. La sua candidatura voleva essere una caricatura dei meccanismi politici dei piccoli centri di provincia. Le elezioni locali, per come la vede lui, non hanno nulla a che fare con la democrazia reale, perché solitamente c'è solo un candidato. Un One-Man-Show, una non-sfida elettorale. "Non credo che il sindaco voglia veramente bene a tutti noi come dice. È solo una facciata, uno stratagemma per farsi votare." Henricus ha altre idee: libertà, femminismo, transumanesimo e reddito di cittadinanza sono sono alcuni degli strumenti che cita a favore della creazione di un mondo in cui gli uomini non devono più lavorare—perché grazie ai progressi scientifici il lavoro è svolto esclusivamente dalle macchine.

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I cittadini di Ehringen la vedono molto diversamente. "Hartumut Linnekugel [l'attuale sindaco] prende sul serio i nostri problemi," racconta una donna che sta tornando a casa dopo la messa della domenica. "Guardì là, quelle scale. Con il passeggino non si poteva passare, quindi Linnekugel ha deciso di far costruire una rampa." Un'altra donna ha votato per lui "perché è sempre molto cordiale."

Quel primo articolo sul giornale locale lo presenta così: "[…] con un sorriso amichevole Henricus ci racconta di aver ottenuto il massimo dei voti in Religione all'esame di maturità."
Poco dopo però il vero Henricus si è tradito con un post su Facebook in cui ha scritto che stava solo recitando la parte di cattolico praticante per poter piacere agli elettori. Il giornalista che l'aveva intervistato ha letto il post e il suo "personaggio è stato distrutto alla velocità della luce." Attraverso l'intervista chi aveva partecipato alla raccolta firme ha scoperto della volontà di Henricus di candidarsi. Hanno chiamato il sindaco, contestando la validità delle firme: erano stati ingannati. Henricus non aveva mai detto loro di voler diventare sindaco. Anche sui volantini non c'era nulla riguardante le elezioni e sui moduli c'era appiccicato il logo della piscina pubblica—logo che sostengono il candidato a sindaco abbia staccato prima dell'inoltro della domanda di candidatura.

Henricus non sta simpatico a molti, neanche ai suoi vicini di casa. "Lo si vede sempre in giro con il suo strano cappello," racconta un vicino mentre carica il suo furgone. Da quando ha 13 anni, Henricus preferisce passeggiare da solo per i campi o ascoltare musica nella sua stanza mentre legge Kafka o Adorno. Quando gli si chiede quanto si sente intelligente da 1 a 10, lui risponde 10. "Sì, forse 10 sembra un po' da presuntuoso, ma 5 sarebbe una bugia bella e buona."

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Henricus dice di non essere interessato a conoscere il nome dei suoi vicini, né che lavoro fanno o chi si è fatto chi all'ultima festa di paese. A Berlino ad esempio, la gente è ormai d'accordo a non farsi i fatti dei propri vicini e Henricus sta cercando traslare questo meccanismo anche nel suo paese di 700 abitanti, dove però vigono norme sociali ben diverse. A un certo punto, ha così deciso di passare alla provocazine diretta.

In un post su Facebook Pillardy cita il presidente di seggio e si firma Adolf Hitler. A causa di questa citazione è stato poi denunciato per diffamazione. Un paio di giorni dopo un altro post gli ha fatto beccare una seconda denuncia, questa volta per incitazione all'odio razziale. Nel post scrive "Penso che sarebbe pericoloso trovare una spiegazione univoca ai recenti avvenimenti di Colonia, perché la colpa va imputata a due minoranze precise. A) i negri, che non sanno controllare i loro istinti […] b) le donne, che si devono sempre vestire in modo così provocante […] con i più seri saluti, Henricus Pillardy."

Si tratta di satira pungente? È un'opinione discutibile. È chiaro però che Henricus non diceva sul serio. È un membro del partito tedesco Die PARTEI, fondato dai redattori della rivista satirica Titanic, lo si vede spesso in un pub per studenti di sinistra a Kassel e segue diversi gruppi musicali antifascisti. Con quel post Henricus voleva ridicolizzare le reazioni populiste suscitate dagli eventi del capodanno 2016 di Colonia, ma una giovane giornalista locale l'ha preso sul serio, ha fatto uno screenshot e l'ha pubblicato in prima pagina tralasciando la firma "con i più seri saluti." Titolo dell'articolo: "Candidato sindaco nel mirino, denuncia per incitamento all'odio razziale." Il giornale è stato letto da praticamente tutti gli abitanti di Volksmarsen (circoscrizione elettorale in cui Henricus si è candidato) e Ehringen (il suo paese natale). Da tipo un po' strano, Henricus è diventato tema di discussione per quasi 8.000 persone. Si è anche conquistato qualche sostenitore, seppure dalla parte sbagliata: "Un vicino è venuto da me e mi ha detto: 'bravo, hai fatto bene a non farti zittire. Qualcuno doveva dire quelle cose,'" racconta Henricus. Nessuno ha capito le reali intenzioni del post: a Volksmarsen nessuno sa cos'è la satira, qui conta solo quello che si dice.

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Poi, all'improvviso, la situazione si è fatta davvero pericolosa.

Il sindaco uscente Linnekugel ha vinto le elezioni nel marzo del 2016 con il 95,3 percento dei voti. 2.812 persone hanno votato per lui. 139 voti sono andati a Henricus, in attesa della successiva seduta del processo.

In questa storia non ci sono eroi. Henricus non voleva diventare un giovane sindaco per abbassare le tasse sull'industria e sul commercio, né per creare nuovi posti di lavoro, come ha invece fatto un sindaco 29enne della Vestfalia. Ma non voleva neanche diventare il nuovo Martin Sonneborn, un giornalista che è riuscito a farsi eleggere al parlamento europeo e ne vuole ora svelare l'inutilità. Ciò che rimane della sua candidatura è solo un processo ancora in corso, i quasi 10.000 volantini che aveva fatto stampare e molti articoli dal taglio tutt'altro che positivo che spaventano i suoi genitori. Del resto, chi vorrebbe che le prime parole che appaiono quando si digita il nome del figlio su Google fossero "incitamento all'odio razziale," "frode" e "falso in atto pubblico?"

Gli abitanti si sentono presi in giro da Henricus. Quando entra nell'unica pizzeria del paese viene additato; "anche il signor Pillardy è lì" dice un passante a mezza voce. L'uomo al tavolo accanto lo fissa senza ritegno. Per strada, una donna dice di essere arrabbiata perché Henricus li ha chiamati "contadinotti." Il marito è arrabbiato perché "uno come Pillardy si è immischiato negli affari del paese, ed è uno che non ha voglia di fare nulla" per chi si spacca la schiena al lavoro per poter pagare l'affitto. Se questa sia una ragione sufficiente per portare un cittadino in tribunale, è un'altra questione.

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Il processo proseguirà all'inizio di marzo con l'esame dei moduli firmati. Il giornalista Schulten dice che "dovrebbe almeno fare dei lavori socialmente utili, per capire quali sono le conseguenze delle sue azioni. Ha pestato i piedi alle fondamenta della democrazia tedesca." In paese, una donna che sta passando con la sua auto gli augura di farsi "un anno di carcere per capire che certe cavolate non vanno proprio fatte."

Nel frattempo Henricus se n'è andato a Kassel, nel suo primo appartamento condiviso con altri studenti. Mentre cammina verso l'università sorride, è felice; per lui essere a Kassel è come essere a New York. Qui nessuno lo offende, lo prende in giro o lo fissa. Solo a lezione si è guadagnato qualche risolino e qualche critica per l'accaduto.

Era una candidatura a sindaco come tante, finché non si è trasformata in un gesto di ribellione in un luogo di che di spazio ne ha tanto, ma non per i ribelli.

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