Centinaia di account e pagine Facebook legate al Cremlino e controllate dall’Internet Research Agency (IRA) — un’organizzazione russa accusata di aver comprato spazi a pagamento sul social per diffondere fake news e influenzare elezioni straniere — sono stati cancellati ieri dall’azienda di Mark Zuckerberg. In totale, sono stati rimossi 70 account Facebook, 65 account Instagram e 138 pagine Facebook, secondo Alex Stamos, Chief Security Officer di Facebook.
Molte di quelle pagine Facebook hanno pubblicato annunci sulla piattaforma, ha spiegato Stamos. Dal primo gennaio 2015, le pagine hanno investito 167.000 dollari in annunci mirati ad utenti di lingua russa, residenti in Russia o nei paesi vicini — il 95 percento delle pagine avevano infatti contenuti in russo. Facebook ha impiegato diversi mesi per identificare questi account e queste pagine che, alla fine, sono state cancellati perché controllate dall’IRA, ha scritto Stamos.
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Facebook ha pubblicato degli screenshot ricavati da una serie di post e annunci pubblicitari condivisi da questi account. Un annuncio di una pagina chiamata ”Politikach” conteneva una foto di Vladimir Putin con il testo ”Brindiamo alla politica.” Un altro annuncio della pagina ”Elite Theory” conteneva il testo: ”Raccontateci: quali cose strane o spaventose vi sono successe nell’ultimo anno? Mettete un ‘mi piace’ alle storie più folli.”
Circa 1,08 milioni di utenti Facebook seguivano almeno una delle 138 pagine rimosse. E 493.000 utenti seguivano almeno uno degli account Instagram bloccati.
”L’IRA ha sfruttato in più di un’occasione complesse reti di account falsi per ingannare e manipolare gli utenti di Facebook, anche prima, durante e dopo le elezioni presidenziali del 2016 negli Stati Uniti,” ha aggiunto Stamos. ”È per questo che non li vogliamo su Facebook.”
Il CEO di Facebook Mark Zuckerberg lo ha definito ”un passo importante per proteggere l’integrità delle elezioni in tutto il mondo,” in un post pubblicato il giorno stesso. ”Nelle prossime settimane rilasceremo uno tool che vi permetterà di verificare se avete messo ‘mi piace’ o avete seguito un account controllato dall’IRA.”
La notizia è successiva alle rivelazioni riguardanti l’influenza di Cambridge Analytica nelle elezioni presidenziali negli Stati Uniti — anche attraverso la raccolta dei dati personali di 50 milioni di utenti di Facebook — e le riflessioni di Zuckerberg su come regolamentare in futuro il social.
”La sicurezza,” ha affermato Zuckerberg, ”non è mai un problema che si può risolvere una volta per tutte.”
Questo articolo è apparso originariamente su Motherboard US