Alcune coppie amano viaggiare insieme per il mondo, per ricaricarsi e riavvicinarsi. Altre preferiscono un altro tipo di “viaggio.”
Gli psichedelici stanno guadagnando sempre più attenzione come potenziale trattamento per disturbi di salute mentale, dai disturbi post-traumatici all’ansia. Si parla anche, più in generale, dell’uso di allucinogeni (come tartufi o LSD) come supporto nelle terapie di coppia o di famiglia, considerato che queste sostanze hanno la capacità di ridurre le inibizioni e cambiare il modo in cui percepiamo la realtà.
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Il rinascimento psichedelico che viviamo oggi ha spinto molte coppie a sperimentare determinate sostanze insieme con lo scopo di forgiare legami più forti, gestire problemi profondi in un ambiente controllato, o semplicemente condividere l’euforia. Anzi, nonostante gli psichedelici non siano ancora legali in molti paesi, sempre più persone che operano come consulenti relazionali ne sostengono l’uso durante sessioni di terapia, dove una coppia riceve una dose bassa in un ambiente controllato, è invitata a discutere di speranze e fantasie durante il trip, e riceve consigli in base all’esperienza vissuta.
“La psilocibina ha un [potenziale] incredibile come catalizzatore durante questo tipo di terapia, perché abbassa i muri e i filtri di una persona e cambia il modo di pensare alla relazione,” spiega a VICE Kripi Malviya, psicologa e fondatrice del centro di riabilitazione dalla dipendenza TATVA.
Malviya sottolinea che quando sono assunti in un ambiente controllato e accompagnati da un percorso di desensibilizzazione e terapia, gli psichedelici si dimostrano molto promettenti nell’aiutare una coppia ad avvicinarsi in modo più profondo. “Ti aiutano a guardare al di fuori degli schemi di pensiero e possono anche fondere l’esperienza [di una coppia] e far sentire le persone più vicine.” Cita l’esempio di Alexander “Sasha” e Ann Shulgin, una coppia nota per aver sintetizzato numerosi composti psichedelici negli anni Settanta e per aver raccontato esplicitamente dell’impatto che questi hanno avuto sulla loro relazione nel libro PiHKAL: A Chemical Love Story, pubblicato nel 1991.
Gli psichedelici possono portare alla dissoluzione dell’ego o alla cosiddetta morte dell’ego (ego death, in inglese), la sensazione che la menta sia messa in contatto diretto e intenso con il mondo, producendo un profondo senso di connessione e assenza di confini. “Ti senti più attraente ed effimero sotto psichedelici, senti una trasformazione del tuo io che diventa una trasformazione congiunta se fatta con un’altra persona,” aggiunge Malviya.
Nonostante l’enorme potenziale inesplorato, però, gli psichedelici continuano a subire ostacoli giuridici, il che alimenta una cultura fai-da-te. Abbiamo parlato con alcune coppie per capire come sono cambiate intimità e connessione dopo una simile esperienza. I nomi sono stati tutti cambiati per ragioni di privacy.
“Più trip facciamo, più siamo a nostro agio nel discutere insieme di fantasie profonde e oscure”
Mio marito ed io stiamo insieme da 18 anni. A circa due anni dall’inizio della nostra relazione, mi ha detto che aveva provato l’LSD con alcune persone amiche e che era stata un’esperienza così euforica che voleva condividerla con me. Così, abbiamo deciso di farlo insieme e abbiamo affittato una casa con terrazzo vicino alla spiaggia per il fine settimana.
Per il nostro primo trip insieme abbiamo fatto mezzo cartone a testa, ma non sono sicura del dosaggio esatto perché sono passati un sacco di anni. Siamo andati in spiaggia alle quattro del mattino circa e abbiamo preso la dose e poi ci siamo addormentati su un’amaca. Ci siamo svegliati un paio d’ore dopo e il trip era già iniziato. Non sapevo cosa aspettarmi, ma la nostra prima volta insieme è stata incredibile. È stata intensa ed euforica e ricordo che eravamo persi nelle risate.
Abbiamo ripetuto l’esperienza probabilmente almeno 30 volte negli anni, e ogni trip è stato più intenso del precedente. Provo una libertà completa quando lo faccio con il mio compagno, perché sento che si crea uno spazio privo di giudizi, dove possiamo avere una profonda intimità, per non parlare di quanto può essere fantastico il sesso. Una volta ho riso così forte durante il trip che mi sono fatta la pipì addosso, ma dato che eravamo completamente a nostro agio, non ha avuto importanza.
C’è un senso di gratitudine travolgente quando facciamo un trip insieme. E più lo facciamo, più siamo a nostro agio nel discutere insieme di fantasie profonde e oscure. Lui si è aperto a proposito del suo kink per la dominazione e avere una persona che si pieghi davanti a lui in ufficio, io ho condiviso le mie fantasie sulla doppia penetrazione—entrambi argomenti tabù che non avremmo mai discusso. Abbiamo anche parlato delle fantasie che facciamo su altre persone.
Sono conversazioni difficili per molte persone, specialmente perché c’è la paura di avere un bad trip. Ma io sento che più lo facciamo, più controllo sviluppiamo sui nostri pensieri, anziché cercare di averlo sulla situazione. Abbiamo attraversato brutti litigi, al punto di tirarci addosso oggetti, ma affrontare questi problemi e parlarne dopo un trip ci ha fatto capire quanto siamo grati uno dell’altra e che non è mai tutto perduto. Ci ha aiutato a rallentare e riflettere sulle cose buone e le cose cattive, talvolta anche per otto ore di fila. Io avevo difficoltà ad adeguarmi alle aspettative della sua famiglia dopo il matrimonio, ma una volta discusse durante un trip, siamo riusciti a parlare di come migliorare uno per l’altra e aggiustare le cose. — Neha, 37 anni, graphic designer
“Abbiamo sentito le nostre anime intrecciarsi e capito di essere compagni cosmici”
Il mio fidanzato ed io abbiamo deciso di fare un trip insieme per la prima volta dopo che io ho fatto da trip-sitter per lui e un amico. Avevo provato la psilocibina, ma mai l’LSD. Dopo averlo visto passare una notte incredibile, ho capito che ero pronta anch’io.
Eravamo a casa. Era sera e lui ha fatto in modo che tutto fosse perfetto per il mio primo trip. Ha fatto effetto piuttosto velocemente. Abbiamo preso l’acido dove l’abbiamo ritirato, pensando di avere circa un’ora per tornare a casa prima che l’effetto diventasse troppo intenso per guidare. Ci siamo fermati da un amico e siamo rimasti un po’ troppo da lui a fumare erba. Quando abbiamo lasciato casa sua, l’acido stava salendo a piena potenza.
Abbiamo pianto e riso per tutti e 10 i minuti che ci sono voluti per arrivare a casa. Il resto del trip è stato da manuale. Abbiamo mangiato i nostri snack preferiti e ascoltato The Dark Side Of The Moon mentre contemplavamo il soffitto che ha cominciato a scoppiettare come se fosse fatto di popcorn, abbiamo guardato il DVD di Woodstock… è stata la notte migliore della mia vita.
Avere un trip con una persona che ami è sempre diverso, perché c’è una connessione profonda. Gli acidi ti denudano completamente, permettendoti di sentire ogni cosa nel modo più profondo. Quando hai il volto dell’amore della tua vita tra le mani, il senso di appartenenza e connessione è senza eguali. Abbiamo visto le nostre anime intrecciarsi e sentito filamenti di energia legarci una all’altro. Non è la stessa cosa se hai un trip da solo o con amici.
Mi ha anche fatto capire che eravamo entrambi spirituali, cosa che non avrei mai capito altrimenti. Uno dei nostri trip ci ha condotti a un momento molto sensuale: lui mi ha guardato negli occhi e mi ha detto che eravamo compagni cosmici, che il nostro amore è esistito in ogni nostra vita passata. Una volta che siamo arrivati a capire che siamo destinati ad amarci infinite volte, i piccoli rancori ci sono apparsi sciocchezze. Litighiamo ancora, ma è diverso. Non c’è il rischio della fine.
Una dose ragionevole in un ambiente controllato può portare le persone a essere completamente vulnerabili e a fare scoperte incredibili. Gli psichedelici sono uno strumento potentissimo per la mente. Io ho smesso di abusare di alcol grazie agli acidi. So chi sono ora. Sono sicura di me stessa e della mia relazione. Vedo il mondo sotto una luce più vera e sincera. — Sarah, 28 anni, specialista marketing
“Mi sento molto al sicuro a sperimentare droghe insieme a lui e questo mi ricorda di come lui rappresenti un porto sicuro per me”
Le volte in cui io e il mio compagno abbiamo preso psichedelici insieme si contano su una mano, ma ognuna è stata un’esperienza di quelle che cambiano la vita. Quando sono in trip in genere resto molto in silenzio, perché le parole non riescono a stare al passo con i miei pensieri. Ogni cosa è più intensa, bella in modo devastante e le mie emozioni sono radicalmente più intense. Anche se non dico una parola, sento che il mio compagno mi comprende, immagino perché sta attraversando lo stesso, a modo suo. Sento che in quei momenti ci ricordiamo che le discussioni quotidiane e le differenze di opinione sono piccolezze, che perdono di significato nel grande schema delle cose.
Mi sento anche molto al sicuro a sperimentare droghe insieme a lui e questo mi ricorda di come lui rappresenti, in generale, un porto sicuro—cosa che talvolta dimentico, nel caos della vita quotidiana. Questo mi aiuta a vedere il quadro generale, il perché l’ho scelto e perché abbiamo costruito una vita comune. La consapevolezza profonda e le emozioni che provo mi ricordano ciò che sentivo quando mi sono innamorata di lui, la fase in cui ogni dettaglio è incredibilmente eccitante e meraviglioso.
Ci sono dei dettagli importanti da sottolineare, però. L’ambiente, durante un trip, è sempre importante. Ci assicuriamo si essere in spazi all’aperto, nella natura, ma con accesso a una struttura chiusa, qualora fosse necessario riposarsi o sentissimo il desiderio di fare sesso. Ci assicuriamo di essere in un posto sicuro, dove non possa capitare di dover avere a che fare con persone sconosciute o polizia, e di passare buona parte del trip alla luce del sole. Io sono più timorosa del mio compagno in fatto di droghe, dunque lui fa sempre in modo di essere al mio fianco, all’occorrenza. Non ci sono pressioni di alcun tipo su cosa fare, cosa dire e dove andare, tutte cose che discutiamo prima. Io adoro il sesso da fatti, ma non significa che debba accadere sempre—prendiamo le cose come vengono. — Damini, 34 anni, scrittrice
“Nonostante stessimo insieme da due anni, in quel momento lei si è aperta con me a proposito dei suoi genitori, delle sue speranze e dei suoi sogni come non aveva mai fatto”
La mia ragazza ed io stavamo insieme da due anni quando abbiamo deciso di fare un trip insieme per la prima volta. Abbiamo scelto un bosco vicino a dove vivevamo. Abbiamo preso le dosi prima del tramonto. Mentre guardavamo il cielo cambiare colore e diventare di un arancione magnifico, ci è sembrato prendere fuoco per noi. Abbiamo passato tutta la notte a guardare le stelle dalla nostra tenda e ogni puntino luminoso nel cielo ci sembrava una stanza piena di candele accese solo per noi. Nonostante stessimo insieme da due anni, in quel momento lei si è aperta con me a proposito del matrimonio difficile dei suoi genitori, delle sue speranze e dei suoi sogni come non aveva mai fatto. Ho sentito di esserle davvero vicino.
Lei è il mio primo amore e dopo aver vissuto quel trip insieme, spero che sia anche l’ultimo. So che siamo troppo giovani per fare queste dichiarazioni, ma tenerla tra le mie braccia mentre gli psichedelici facevano effetto è stata un’esperienza così surreale che ci ha legati profondamente. — Gary, 18 anni, studente