Negli ultimi vent’anni il cinema e la televisione francese si sono avvicinati molto alla situazione critica delle banlieue, riuscendo così a divulgare un messaggio abbastanza forte non solo ai francesi stessi ma anche al resto d’Europa.
Prima dell’apparizione di film, documentari, cortometraggi realistici e musica, le banlieue erano semplicemente viste come zone periferiche per persone meno abbienti ed extracomunitari (soprattutto reduci di guerra algerini), ma è solo a partire dagli anni Novanta che i veri problemi racchiusi tra quelle infinite mura di disagio verranno realmente svelati.
La musica, come sempre santissima salvatrice di anime, è stato uno dei motori principali in questa propaganda verso lo scoperto e i primi cd usciti in quel periodo, come Qui sème le vent récolte le tempo di MC Solaar o Authentik e Paris Sous Les Bombes degli NTM, furono non solo i primi passi di una generazione di artisti il cui eco arriva fino ai giorni nostri, ma soprattutto i primi veri forti messaggi mai comunicati prima.
Conosciamo tutti il famigerato film La Haine (L’Odio), ambientato nella banlieue parigina, e ormai da una quindicina d’anni, ogni volta che la si nomina, essa viene incontestabilmente paragonata a quel film. In quei pochi secondi di epifania nei vostri cervelli si crea l’immagine di Vincent Cassel con una pistola immaginaria puntata allo schermo e come sottofondo musicale “Assasin de la Police” di Dj Cut Killer, ma ne sono passati di fatti, di film e di documentari sotto i ponti, così tanti da avere l’imbarazzo della scelta.
Oggi ho deciso di scombinare il vostro link diretto tra banlieue e quell’unico film, in modo da creare altre immagini e situazioni anche a colori nei vostri cervelli, proponendovi una piccola lista di film ambientati nelle banlieue francesi e accompagnati, per la maggior parte, da colonne sonore rap di vecchia e nuova scuola.
Wesh wesh, qu’est-ce qui se passe ?
Realizzato da Rabah Ameur-Zaïmech nel 2001, Wesh Wesh Qu’est-ce qui se passe? è decisamente un film che vuole focalizzarsi su una realtà diversa da quella solita rappresentata nei film di periferia. Il titolo (trad. Hey Hey che succede?) è già infatti molto meno aggressivo rispetto a quelli che ci propongono di solito questi registi francesi apparentemente sempre in preda dalla rabbia. Non vi nasconderò il fatto che anche qui troverete molti aspetti canonici dei film di periferia, a partire dall’ambientazione, e i metodi di soprarrivenza tipici, come lo spaccio e l’illegalità in generale, ma la storia e il suo significato sono completamente diversi. Si parla non solo di integrazione, ma di reintegrazione in una società. Il film tratta infatti la storia di Kamel, ex-detenuto che non riesce a reinserirsi nel suo quartiere, nella comunità dove è nato e cresciuto, e si ritroverà ad imbattersi di nuovo in diverse situazioni critiche, tipiche di una banlieue come quella di Seine Saint-Denis, definita fino a pochi anni fa una delle più pericolose di sempre.
La colonna sonora vede la partecipazione degli Assassin, gruppo rap francese composto da Rockin Squat (fratello di Vincent Cassel) e Solo. I due avevano già partecipato alla realizzazione di diverse colonne sonore, tra le quali quella di État des lieux, primo film di Jean-François Richet precedente a Ma 6-T va crack-er, di cui vi parlerò subito dopo.
Zebda, Noir Désir e NAP sono altri degli artisti che prendono parte alla colonna sonora di questo film.
MA 6T VA CRACK-ER
Il titolo del film è scritto in “banlieusard”, tipico gergo creatosi nelle perfierie francesi, e significa “La mia cittadina andrà in rovina”—e no, mi dispiace, non c’entra niente col crack.
Il film è uscito solo due anni dopo La Haine ed è decisamente molto più tetro e incazzato di quello che si è abituati a vedere. Ambientato a Meaux, nella perfieria di Parigi, lo scenario è sempre questo: palazzi, parchi, famiglie di extracomunitari per lo più nordafricane e cazzeggio totale. A molti di voi ricorderà La Haine, ma questo film, invece di focalizzarsi sulla malavita e sui conti personali da risolvere dei protagonisti, cerca soprattutto di focalizzarsi su cosa si potrebbe fare per evitare che i giovani si imbattano in queste situazioni, sull’ingiustizia, la discriminazione e una grandissima voglia di rivoluzione, quasi sempre soggetto principale dei film di Richet, il sentimento che riesce a portare le sue opere a livelli altissimi.
La colonna sonora comprende la partecipazione di artisti come Krs-One, IAM, Les X-Men e Assassin, tanto per citare quelli più famosi. Ecco alcune delle tracce da ascoltare assolutamente:
KRS-One – The French Connection
Passi – Les flammes du mal
Destinée / Mystik – Trop Dur
Rootsneg – Le Biz
IAM – C’est Donc Ça Nos Vies
BANLIEUE 13
Il nome lascia già intendere quale sia l’ambientazione del film, anche se questa volta le riprese si sono svolte sia a in una periferia di Parigi chiamata Épinay-sur-Seine, che a Pitesti, una città in Romania. A differenza dei film precedentemente descritti, Banlieue 13 si può definire un’esagerazione della vita nel ghetto visto che alla fine il tema principale è la rappresenzatione dell’arte del parkour e delle arti marziali. Banlieue 13 è un film cosnigliabile ai fan di New York 1997 di John Carpenter e agli invasati dei film d’azione asiatici e lo si può considerare ancora come un film di nicchia dato il mediocre successo avuto, anche se grazie all’espediente del parkour questo film è riuscito a destare l’attenzione delle alte sfere di Hollywood ed è descritto come uno dei migliori film d’azione di quell’anno. Nonostante lo stile apparantemente tamarro, il 90% del film è stato realizzato senza effetti speciali, i due attori principali, Cyril Raffaeli e David Belle, uno coreografo e l’altro pioniero del parkour, si sono cimentati in tutto e per tutto, immergendosi a fondo nel ruolo.
La colonna sonora è incalzante, proprio come il film, e chi meglio dei Da Octopuss (con la partecipazione di Bastide Donny e Damien Roques) avrebbe potuto scegliere tracce migliori? I Da Octopuss sono un duo di produttori techno, ma quella techno che senti nei film o nei videogiochi tipo Tekken, non quella techno che ti vai a ballare, o forse sì, dipende da quanre droghe ti sei preso prima. A parte questo loro stile indescrivibilmente datato e banale, sono riusciti a mettere giù una colonna sonora Rap abbastanza degna, nella quale è presente anche Iam, un mentore per moltissimi artisti rap francesi e non francesi del momento. La cosa figa di questo film è il fatto di coinvolgere sempre musicisti e produttori rap durante la creazione della colonna sonora, sono convinta che i registi francesi, quelli bravi, siano particolarmente attenti a mantenere un’integrità e un contatto reale con quello che vogliono descrivere.
Iron Sy – Resistant
Mc Jean Gab1 – Paname
Iam – Mental De Vietcong
Singuila – En Bas De Ma Fenetre (feat. Jacky)
Oxmo Puccino – Warriorz (feat. Le Celebre Bauza)
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LES LASCARS
E infine i Lascars, una visione meno seria, sarcastica e molto divertente della vita nelle banlieue. Il tutto è nato come un semplice cartone animato con episodi lunghi massimo due minuti. Gli episodi ebbero così tanto successo da convincere i produttori a creare il film, datato 2009. Come se non bastasse, nel 2012 è stata creata addirittura una serie televisiva.
La musica occupa un posto speciale visto che Tony Merguez e José Frelate, i due eroi del film, producono e suonano del rap proprio come i loro autori. La colonna sonora è stata supervisionata da un pioniere dell’hip hop francese, Lucien Revolucien Papalu, che aveva iniziato a farsi conoscere nel 1989 partecipando alla realizzazione del singolo “Hip-Hop Against Apartheid”/”L’Unité Africaine” degli Afrika Bambaataa e facendo l’ MC per Radio Nova, accanto a Dj Dee Nasty.
Poi, insieme ai Jungle Brothers, A Tribe Called Quest e De La Soul, entra a far parte del collettivo Native Tongues.
La colonna sonora del film è composta da 27 tracce, ma vi elencherò qui sotto solo alcune delle migliori.
Oxmo Puccino – Mon Peze
Arsenik , Lord Kossity , Papalu – Les Lascars
Adam F Ft. M.O.P – Stand Clear
Youssoupha – Macadam
La rumeur – L’ombre sur la mesure
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