Articolo tratto da Noisey Germania.
Arriva sempre quel momento in cui il tuo corpo deve muoversi più velocemente del tuo cervello, in particolare dopo che quest’ultimo è stato frullato da svariati festival estivi, e il più pericoloso di questi momenti porta il nome di “Wall of Death”. Se c’è un tizio davanti a te con le braccia aperte che ti fa segno di farti sotto, non hai scelta. Sei in prima linea, sul ciglio di uno spazio vuoto che divide una massa di diecimila metallari in due fazioni, che stanno per scontrarsi nel rituale più doloroso del genere. Non puoi fare altro che respirare per alcuni secondi fino all’arrivo del breakdown. Se resti fermo, sei fottuto—così ti unisci alla folla nella speranza di non venire calpestato.
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Il Wall of Death è un grosso rischio sicurezza per i festival enormi come il Wacken Open Air in Germania. Gli organizzatori dell’evento hanno chiesto alle band di dire al pubblico di non metterlo in pratica, specialmente considerando la quantità impressionante di partecipanti. Ma nella lineup c’era una band che garantisce sempre il mosh pit più violento di ogni festival: gli Heaven Shall Burn. Il loro metalcore è tanto melodico quanto farcito di break durissimi. Nel 2011 hanno stabilito il record non-ufficiale per il circle pit più grande del mondo proprio al Wacken. Io c’ero, e non ho mai più visto niente di simile.
Quest’anno, il cantante Marcus Bischoff ha cercato di evitare la pratica. “Non vogliamo vedere alcun Wall of Death”, ha detto, mentre la gente cominciava ad assumere le posizioni. Oltre alla band di Turinga, anche il solista Mambo Kurt ha messo in guardia il pubblico contro il Wall of Death. Come Bischoff, ha cercato di prevenirlo—più o meno. “So che è vietato organizzare ufficialmente un Wall of Death tra il pubblico. Non vogliamo vedere un Wall of Death qui!” Nello stesso tempo partiva la colonna sonora di Super Mario. Kurt sorrideva: si trattava di un perfetto esempio di psicologia inversa. Bella mossa.
A ogni modo, ecco le migliori foto dai Wall of Death del Wacken 2017: