Foto delle stanze di giovani olandesi che vivono da sole

Ormai l’abbiamo capito. Il cliché secondo cui le ragazze terrebbero in ordine le loro stanze, disponendo i libri in base al colore della copertina e i vibratori in base alle dimensioni, è una vile menzogna. I veri problemi che una ragazza si trova ad affrontare quando vive da sola hanno poco a che vedere col sesso: sono i vestiti ovunque, le pile di roba da lavare e le ciocche di capelli nella doccia. Sono cose che tutti gli studenti conoscono bene, specie se vivono fuori di casa e non sono particolarmente ordinati.

Raymond van Mil è stato a casa di cinque ragazze olandesi per fotografarle e far loro delle domande.

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MARLIEKE

VICE: Quanto spesso fate le pulizie?
Marlieke: Abbiamo dei turni molto ben organizzati. Puliamo spesso, ma altrettanto spesso ci dimentichiamo di farle.

Vedo che avete un coniglio. Dove vive, dove mangia e dove fa la cacca?
Il coniglio vive in giro per casa. Mangia e fa la cacca nella sua gabbia, che sta in una delle stanze. Ha due compagni di stanza umani che si prendono cura di lui. Una volta c’era un altro coniglio, ma oggi è sepolto in giardino.

Avete mai avuto animali “domestici” involontari?
No, nel palazzo ci sono i topi ma qui non li abbiamo mai visti. Non saprei dire perché.

ILYA

VICE: Cosa ti piace di meno, mettere a posto o fare le pulizie?
Ilya: Fare le pulizie. Non mi dà fastidio che la casa sia un casino, mi dà più fastidio che sia sporca.

Quanto a lungo sei stata senza cambiare le lenzuola?
Tre mesi? Non lo so, non mi piace proprio farlo. Dipende se contiamo anche i periodi che ho passato in vacanza lontano da casa, perché se li contiamo è anche di più.

Tre mesi è già un po’. E i sacchetti dell’aspirapolvere? Li compri nuovi o svuoti e riusi quelli vecchi?
Ne ho in casa e uso quelli. Non ho mai dovuto comprarli.

MEREL

VICE: Perché questa stanza è così incasinata?
Merel: Perché ho una consegna a scuola. Quando ho una consegna, diventa praticamente inagibile. Altrimenti è piuttosto pulita.

Tua mamma ci entra mai? Dato che vivi coi tuoi è ipotizzabile, ma te lo chiedo…
Di solito resta sulla soglia, mi chiede qualcosa e poi se ne va. Ma penso che la cosa non le crei troppi problemi. Mio padre mi chiede di pulire dieci volte al giorno. A volte mi chiama al telefono per dirmelo, quando non ci sono.

Qual è la cosa più schifosa che è mai successa in questa stanza?
Una volta ho lasciato qui un sacchetto della spazzatura prima di partire per Rotterdam. Quando sono tornata, due settimane dopo, il sacchetto era ancora qui. Quando l’ho visto, la cosa che mi ha impressionato di più è che sul pavimento c’era la muffa. Ma comunque non ho sentito l’urgenza di pulire, ho lasciato tutto com’era per un’altra settimana. Poi ho coperto tutto con un tavolo.

LAYLA

VICE: Quanto tempo lasci i piatti sporchi in giro?
Layla: A volte due giorni, a volte due settimane—specie quando la casa è così incasinata che cerco di evitare di starci troppo tempo.

Ti capita spesso di trovarci la muffa?
Quando lascio i piatti sporchi cerco sempre di assicurarmi che non ci siano residui di cibo. Il pericolo maggiore viene dalle tazzine di caffè mezze piene che lascio in giro.

Che cosa ti spingerebbe a pulire la tua stanza?
Che tu ci creda o no, molto spesso sono in giro. Quando ci sono cerco di pulire tutto regolarmente. Compro fiori e candele, mangio a tavola e cerco di comportarmi come una persona civile. Il problema è che spesso ci vogliono massimo due giorni prima che tutto torni di nuovo a essere un casino, perché non ho tempo di pulire. Lavoro, torno a casa, passo un’ora a mangiare e a prepararmi per uscire, esco.

FRIEDA

VICE: Quanto spesso fai le pulizie?
Frieda: Se me ne dimentico—e capita spesso—passa molto tempo tra una volta e l’altra.

E il letto, ogni quanto cambi le lenzuola?
Ogni volta che mi sembra vadano cambiate, quindi circa una volta al mese. Ci metto ore ogni volta e quindi mi passa la voglia.

Ti è mai capitato che un ragazzo si rifiutasse di venire a casa tua perché c’era troppo casino?
No. Se fossi io non lo farei mai, non direi mai ‘Scusa, vado a casa, ciao!’ È da stronzi.