L’ultima figura di merda di Fratelli d’Italia con i manifesti è mondiale

Penso che ormai si possa dire con assoluta certezza: Fratelli d’Italia ha un grosso problema con i manifesti politici e le licenze delle foto. Qualche mese fa—al culmine dell’isteria anti-gender—il partito di Giorgia Meloni aveva piazzato su un proprio volantino un’immagine di Rose Morelli contro l’omobofia, il tutto senza autorizzazione e stravolgendone il senso. Chiaramente il détournement non era andato troppo a genio alla fotografa, che aveva annunciato azioni legali.

Prima di lei era toccato ad Oliviero Toscani, che aveva visto usare una sua foto in un manifesto di FdI contro le “adozioni per i gay.” Anche qui, la reazione del fotografo era stata piuttosto dura: “Quella ‘rubata’ da Fratelli d’Italia era una fotografia per un giornale fatta per illustrare le varie famiglie che possono esistere, comprese quelle monoparentali, esattamente il contrario dell’uso che ne hanno fatto Meloni & Co.”

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Se in queste occasioni la figura di merda non aveva però travalicato i confini dell’Italia, negli ultimi giorni un caso analogo è finito sui giornali di mezzo mondo. Prima di parlarne, però, faccio un attimo un passo indietro.

Nel 2014, la fotografa Lindsay Foster aveva scattato una foto—diventata virale in poco tempo—che ritraeva B.J. Barone e Frankie Nelson (una coppia gay canadese) con in braccio il loro figlio Milo, subito dopo il parto.

Descrivendo il contesto di quello scatto su Facebook, Foster aveva scritto: “Spero davvero che queste foto possano trasmettere il profondo amore e amminirazione che tutti abbiamo provato per la madre surrogata e i nuovi genitori del bambino. Questi papà saranno sicuramente dei genitori fantastici.”

Due anni dopo, la foto è tornata a circolare sui social network—ma con un significato completamente diverso. La politica irlandese Mary Fitzgibbon, ad esempio, ha twittato la foto accompagnandola con questo testo: “Dobbiamo riaffermare il diritto di un bambino a crescere ed essere amato dal proprio padre e dalla propria madre.”

E poi, ovviamente, c’è il “grafico” di Fratelli d’Italia che—evidentemente alla ricerca di idee per un manifesto contro le coppie omogenitoriali—ha pescato quella foto in giro per Internet e ci ha ficcato sopra lo slogan “Lui non potrà mai dire mamma. I diritti da difendere sono quelli del bambino.”

La variabile non calcolata da FdI, tuttavia, è che nel 2016 può succedere che i soggetti ritratti usino Internet e si accorgano che qualcuno stia rovesciando di senso la loro immagine. E infatti, non appena gli è arrivata la segnalazione, B.J. Barone ha fatto partire una campagna su Twitter per denunciare l’accaduto.

Dato il valore simbolico e la notorietà della storia, del sovvertimento di quella foto si sono occupati media canadesi, australiani, svedesi, portoghesi e statunitensi, tra cui anche BuzzFeed. Quest’ultimo riporta anche le parole di Barone, che dice: “Stanno usando la nostra foto a fini politici, per dire che stiamo negando a Milo il diritto a una madre. Chiaramente è una cosa che non sosteniamo e con cui non siamo d’accordo.” La fotografa Lindsay Foster, sentita sempre da Buzzfeed, afferma che al momento “stiamo valutando un’azione contro chi usa la mia/loro immagine [in questo modo].”

Al momento, sui canali social di Fratelli d’Italia e Gioventù Nazionale (il movimento giovanile di FdI) il manifesto sembra essere sparito, anche se rimangono alcune tracce di esso su Twitter e in un comunicato stampa .

Non so se la rimozione sarà sufficiente ad evitare conseguenze legali, ma è indubbio che questa volta lo sputtanamento sia globale. Insomma, forse è davvero meglio limitarsi a mettere le statuine dei marò nei presepi e lasciar perdere certe cose.

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