Il nostro articolo sul mito del ‘genocidio dei bianchi’ è diventato un fumetto

genocidio dei bianchi

Dagli Stati Uniti fino alla Nuova Zelanda, negli ultimi sei mesi ci sono state almeno tre grossi attacchi contro sinagoghe e moschee. Il tratto comune di queste sparatorie è l’ideologia degli attentatori: una forma moderna di suprematismo bianco, basata su una specifica teoria del complotto—il “genocidio dei bianchi,” alternativamente chiamato “grande sostituzione.”

Nei manifesti che hanno lasciato dietro di sé, i suprematisti si dicono convinti che la “razza bianca” sia in procinto di essere sterminata da altre razze ostili—musulmani, persone di colore, neri, e ovviamente ebrei. Non è una teoria nuova: le sue origini risalgono almeno agli anni Settanta del secolo scorso.

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La novità è la sua crescente diffusione, così come la progressiva normalizzazione nel dibattitto pubblico. Alcuni passaggi del manifesto di Brenton Tarrant, l’attentatore di Christchurch, sono spaventosamente simili alla retorica di Donald Trump, Marine Le Pen e Matteo Salvini.

Qualche mese fa avevo ricostruito in dettaglio l’origine della teoria del “genocidio dei bianchi.” Il mio articolo è piaciuto molto al disegnatore Gianluca Costantini, che è anche docente all’Accademia delle Belle Arti di Bologna nel corso “Linguaggi del fumetto.”

In tale veste ha proposto ai suoi studenti della materia “Arte del fumetto 1” di trasformare il pezzo in fumetto: loro hanno accettato, e il risultato di settimane di intenso lavoro è un testo disegnato di 64 pagine.

La cosa non può che farci piacere, e per questo proponiamo qualche tavola del fumetto qui su VICE.

Il fumetto completo si può invece sfogliare su Issuu o sc

aricare a questo indirizzo.

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I disegni sono di: Antonio Cammareri, Majid Bita, Chiara Cesalli, Thiriet Clément, Francesca Colombara, Gerardo D’Ambrosio, Daniele Daltri, Letizia Depedri, Michele Febbraio, Federica Ferraro, Giuseppe Lenzone, Marco Libardi, Gabriele Melegari, Giovanni Morghen, Walter Petrone, Li Ruiyun, Dario Sostegni, Yan Zhuyun, Guo Ziai, Xeong Yan.

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