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Un 'investigatore' di animali smarriti spiega il suo lavoro

Cosa fare se il tuo cane (gatto, o serpente) scappa o non si trova più? L'abbiamo chiesto a un professionista di recupero animali.
Vincenzo Ligresti
Milan, IT
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Tutte le foto per gentile concessione dell'intervistato.

Quando al mattino chiamo Gianluca Baldon si scusa subito. Ha appena ricevuto una telefonata: un gatto si è appena smarrito, dobbiamo rimandare. Al pomeriggio va meglio. Ha già riportato l’animale a casa, e possiamo iniziare l’intervista.

“Alcuni mi chiamano l’investigatore di animali smarriti o acchiappa animali, quindi definiscimi pure come ti pare,” mi dice Baldon, classe 1968 e residente a Milano, che da circa 30 anni svolge questo mestiere. “In media da quando sono in proprio ricevo tre chiamate al giorno, e il flusso si intensifica nel periodo estivo, quando porte e finestre rimangono spesso aperte.”

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Durante la nostra conversazione, Baldon mi ha spiegato quanto è necessario mantenere la calma se il tuo animale domestico si è perso, l’importanza di iniziare le ricerche subito e di attaccare i volantini nel posto giusto.

VICE: Ciao Gianluca. Innanzitutto, come hai iniziato a fare questo lavoro?
Gianluca Baldon: Per 14 anni ho lavorato all’Enpa [Ente Nazionale Protezione Animali], mi occupavo del recupero di animali di tutti i tipi—selvatici, randagi, domestici. Poi nel 2008 mi sono messo in proprio, e ho aperto ‘Autobau’. La mia base è Milano, ma mi sposto in tutta Italia e nei paesi europei vicini.

Come funziona un recupero? Quali sono i primi step che bisogna seguire?
Quando ricevo una chiamata ho bisogno di avere tutte le informazioni sull’animale: indole, inclinazione, gusti, abitudini. Se è in casa da anni o da qualche settimana. Dove è avvenuto lo smarrimento, quando, come. Poi prendo tutte queste informazioni e inizio a processarle, filtrandole dalle più che giustificate ansie del proprietario. Quindi a non pensare più come un umano, ma come quello specifico animale in quella specifica situazione.

Mi dicevi che ci sono delle linee guida per la ricerca di cani e gatti, gli animali per cui ricevi più chiamate. Partiamo dai gatti
Nella maggior parte dei casi il gatto non si allontana mai troppo da casa, massimo 100-200 metri. Il problema, però, è spesso capire dove si nasconde. Se dal secondo piano il gatto è finito in strada, non basta controllare sotto le auto—perché potrebbe essere lì senza che tu lo veda. Si crede che solo i gattini possano infilarsi nella cabina motore delle macchine, ma in realtà possono farlo benissimo anche quelli da cinque chili.

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Se invece il gatto si è perso tra i tetti è utile trovare un punto dall’alto per capire dove potrebbe essersi incastrato e muoversi di conseguenza. Fregola, una tra le ultime gatte ritrovate a Milano, era finita incastrata dietro un muro del locale ascensore del palazzo accanto.

Inoltre, è bene ricordare che il gatto solitamente risponde ai richiami del proprietario, ma se è molto spaventato può anche non farlo per diverse ore.

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E invece per il cane?
A differenza del gatto, il cane tende a spostarsi molto di più, quindi è fondamentale intuire il raggio d’azione e la strada che potrebbe percorrere in un determinato tempo, e anticiparlo coi volantini. Di solito i cani per due-tre giorni si trovano un posto fisso in cui dormire, per poi continuare a muoversi. Il mio record è aver trovato un cane a 25 chilometri di distanza da casa dopo una decina di giorni.

Mi dicevi che recuperi anche uccelli, aracnidi, serpenti. Spero di non ritrovarmi mai in casa un serpente.
Be’, potrebbe capitarti se non sai chi abita nel tuo palazzo. Una volta una coppia se n’è ritrovato uno piuttosto grande in casa. Hanno chiamato i pompieri, la polizia e me. Poi si è scoperto fosse del vicino: il serpente aveva fatto pressione sul coperchio della teca, poi era uscito dalla finestra ed era entrato nell’appartamento accanto. I serpenti sono molto più vivaci d’estate. 

Quali sono stati i recuperi più incredibili della tua carriera?
Una volta mi chiamò una signora a cui era sparito il gatto da ben 18 giorni. Arrivato nella sua abitazione, mi raccontò che erano stati recentemente effettuati dei lavori in casa, e pensava che il gatto fosse uscito dalla porta lasciata per troppo tempo aperta dai muratori. Tra le varie modifiche avevano rialzato il pavimento, lasciando degli spazi col precedente—e questo mi fece scattare un campanello d’allarme. Per fortuna era stata lasciata una sorta di piccola botola, e appena la scoperchiai uscì subito un fortissimo odore di feci e urine. Il gatto era lì, magro come un chiodo. Ho detto alla signora che se non ci fosse stata questa apertura, le avrei spaccato il pavimento—perché ero sicuro al 90 percento che il gatto si trovasse lì.

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Un secondo caso è quando mi chiamarono per recuperare un cane che era caduto in un naviglio in secca con una sponda sulla città e una sulla campagna. Ascoltando la padrona, scoprii che era un cane atipico, amante del buio. Così mentre i più pensavano che si fosse diretto verso la campagna, dopo 12 giorni riuscii a trovarlo in un nodo per lo scolo dell’acqua inaccessibile: misi del cibo, una gabbia trappola e lo riportai a casa. 

Un’altra volta, invece, ricevetti una segnalazione per un cane che cercavo ormai da un anno. Si era stabilito a dieci chilometri di distanza da casa, e forse era scappato dai “nuovi” proprietari—perché era pure ingrassato. A volte ci vuole anche un pizzico di fortuna.

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Qual è il momento migliore di un recupero?
A me piace quando riconsegno l’animale al suo padrone. Vedi nel proprietario la gioia negli occhi, l’adrenalina che crolla, mentre l’animale si muove all’impazzata, si avvinghia sul suo petto. 

Per ringraziarmi dei padroni mi invitano a cena, con alcuni sono ancora in contatto dopo anni, mi mandano persino gli auguri di compleanno.

Ci sono casi in cui capisci che un recupero sarà praticamente impossibile?
È molto spesso una questione di tempistiche: prima ti muovi, più probabilità hai di trovare il tuo animale. Se mi chiami dopo tre mesi, e non hai nessun nuovo indizio, non mi sento di prendere l’incarico, sarei disonesto. Di solito faccio così: ti do tutti i consigli che posso darti, e se questi ti portano a nuove segnalazioni, possiamo partire da quelle. Ci sono anche casi in cui ti può capitare di trovare l’animale, ma senza vita. 

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Quanto costa in media un servizio così?
Quando mi chiami e passiamo 3-4 ore insieme per la ricerca il costo è intorno alle 50 euro. Poi, se il processo si allunga, sono circa 15-20 euro l’ora.

A prescindere dal tuo servizio, se il mio animale domestico è sparito quali sono le mosse che devo compiere alla svelta? Prendiamo il caso di un cane.
Innanzitutto, se è un cane che possiedi da anni, puoi recarti nei posti in cui andate spesso insieme: parchi, case di familiari, determinate zone della città. Se non dovessi trovarlo lì—e questo vale in generale—dovresti avvertire al più presto dello smarrimento i vigili urbani, le associazioni attive sul territorio (che trovi su Facebook), stampare, appendere i volantini e continuare la ricerca. 

Mi sento però di dare un altro consiglio che reputo fondamentale: quando si perde un cane in montagna, in spiaggia, in un luogo poco ‘familiare’ si tende a cercare il cane per 3-4 ore e poi tornare il giorno dopo. Sarebbe più opportuno sostare tutta la notte nel punto in cui è avvenuto lo smarrimento, perché l’animale spesso ha bisogno di tempo per processare la paura e tornare indietro.

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Dicevi anche che un microchip con tutte le informazioni corrette è fondamentale, ma che certe volte la questione viene sottovalutata. In che senso?
Per esempio, se cambi numero di cellulare è il caso di aggiornare il dato notificandolo all’Asl—sennò nessuno potrà rintracciarti.

Inoltre, se adotti un animale da un’altra regione, dovresti subito cambiare “la residenza” al suo chip. Altrimenti, per disposizioni regionali legate alla privacy, soltanto le forze dell’ordine e i canili potranno risalire a te, e nessun altro.

Pensa una situazione in cui qualcuno ha trovato il tuo cane, ha deciso di tenerselo e lo porta dal veterinario. Quest’ultimo non potrà accorgersi di nulla, perché le uniche informazioni che può leggere coincidono con la provenienza originaria e basta.