Matteo Ingrao scult
Tutte le foto per gentile concessione di Matteo Ingrao.
Cultura

Matteo Ingrao, lo scultore che crea opere disgustose, strane e sconcertanti

L'arte di Matteo Ingrao ridisegna il corpo umano ed è bizzarra, rivoltante e fantastica.
Gen Ueda
Brussels, BE
Daniele Ferriero
traduzione di Daniele Ferriero
Milan, IT

Da adolescente coi miei amici passavamo interi pomeriggi a cercare cose a caso su Internet—molto spesso su Google Immagini—nel tentativo di imbatterci in qualcosa di inaspettato, inquietante, improbabile.

Se ai tempi avessimo conosciuto le opere di artisti come Sarah Sitkin o Felix Deac, saremmo potuti finire in qualche galleria d’arte alla ricerca di cose disgustose e in grado di stupirci. Sia Sitkin che Deak creano sculture tanto ripugnanti quanto dettagliate, ma non sono le uniche persone a realizzare delle opere in grado di sfruttare nella loro pratica artistica il senso di disgusto. E qui entra in gioco Matteo Ingrao, uno scultore di Bruxelles di 31 anni.

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Il senso di fisicità è centrale nella sua arte, e il suo lavoro è colmo di dettagli provenienti dai corpi—un ammasso di denti, pori e vene. Ingrao ridisegna e rimodella il corpo umano, alterando in maniera inquietante le parti che meno notiamo e creando così facce e forme che nella realtà non possono esistere.

Fotografia di carne sintetica e pelosa in una terrina dentro a un forno.

I processi cambiano a seconda del medium su cui sta lavorando al momento. Nelle sculture corporee Ingrao accumula elementi dopo aver modellato le diverse parti del corpo, così da evocare il maggior livello possibile di dettaglio. La “carne” è realizzata col silicone, “che replica la morbidezza della pelle in maniera piuttosto realistica,” spiega.

Quando gli viene chiesto perché il corpo è così presente nei suoi lavori, Ingrao risponde che dipende tutto dalle sue mani. “Sono sempre stato affascinato dalla consistenza e dal colore. E più in generale mi sbalordisce l’insieme di pieghe, grinze, rughe e impronte digitali… tutti bellissimi dettagli. Guardandoli da vicino possono sembrare paesaggi desertici o mappe punteggiate da fiumi. Siamo dei piccoli mondi in miniatura.”

Con le sculture digitali, Ingrao comincia a lavorare da una base “umana” ma si concentra su aspetti quali la posizione o l’espressione, la luce o i dettagli dei peli e capelli. In entrambi i casi, “Le sculture vengono realizzate pezzo dopo pezzo,” sottolinea. “Non ho mai una forma finale specifica in mente.”

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Il fatto di lavorare sia in un ambiente digitale che in uno fisico permette all’artista di essere molto flessibile quando si tratta di presentare il risultato finale. Per esempio, Ingrao ritiene che alcune delle sue sculture fisiche non abbiano alcun significato, o non assumano una vera forma finale e reale, finché non vengono riprese da una videocamera o da una foto.

Per questa ragione, a differenza di altri artisti ben felici di lavorare nel circuito relativamente chiuso delle gallerie, dei musei e dei centri d’arte, Ingrao preferisce organizzare mostre online—per lui, Internet è una sorta di mostra permanente. Il suo distacco dai circuiti d’arte tradizionali potrebbe anche derivare dal fatto che non ha avuto un percorso convenzionale in questo campo: Ingrao ha una laurea in traduzione e un master in comunicazione multilingue.

Scorri per una selezione dei bizzarri lavori dell’artista; per vedere altre opere, vai sul suo account Instagram.

Scultura di carne sintetica bagnata, capelli e occhi chiusi.
Fotografia di una figura umana che mostra una lingua coperta di denti.
Scultura di due piedi umani ricoperti di rigonfiamenti di carne.
Una mano regge la scultura di una parte di viso umano
Fotografia di una scultura che somiglia a una foglia fatta di carne, appoggiata su una foglia reale.
Scultura di un ammasso di carne umana con sette capezzoli e filamenti pelosi.
Fotografia di una mano umana che regge del sapone verde coperto di peluria.
Foto di un uomo con la barba ricoperto di ammassi di carne, colto nell'atto di guardarsi allo specchio.
Foto di una lingua coperta di denti su una faccia umana con la barba.
Foto di un piede umano scolpito, disposto su un piatto e con delle mani dotate di forchetta e coltello.
Scultura di un riquadro di carne umana, simile al pluriball.