dipendenza sessuale quarantena coronavirus covid19
Illustrazione di Pol Anglada.
Salute

Quattro persone dipendenti dal sesso raccontano il loro lockdown

"Sto cercando di mantenere il controllo, ma fosse per me passerei tutto il giorno con il ca**o in mano e un sex toy su per il cu*o."
Thibault Hollebecq
Paris, FR
Giacomo Stefanini
traduzione di Giacomo Stefanini
Milan, IT

Per chi soffre di dipendenze e compulsioni, il lockdown è ancora più duro. Il costante isolamento può portare all'esasperazione una relazione distruttiva con una sostanza, che si tratti del cibo, della droga, del gioco d'azzardo o del sesso.

In molti si potrebbero sentire più arrapati del solito in isolamento, ma la dipendenza sessuale (o ipersessualità) non equivale ad avere una forte libido. Nonostante gli esperti non siano tutti d'accordo sulla sua validità come disturbo medico (al momento non fa parte del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), concordano che un comportamento compulsivo in riferimento all'attività sessuale possa creare un danno alla salute mentale e alla vita delle persone. Per la psichiatra Laurent Karila, il comportamento sessuale compulsivo può essere attivato dalla noia, dallo stress o dalla paura del fallimento—emozioni che sono praticamente sinonimi della situazione attuale.

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Come poi spiega Jean-Victor Blanc, primario del reparto dipendenze dell'ospedale Saint-Antoine di Parigi, la maggior parte delle persone che vanno in cerca di aiuto per dipendenza sessuale sono uomini della comunità queer. Lavorando con loro, ha identificato due tipi di dipendente sessuale. I dipendenti dal chemsex, che assumono droghe per ampliare l'esperienza sessuale, e chi ha un appetito sessuale incontrollabile. Tramite amici di amici, sono entrato in contatto con quattro ipersessuali (due autoproclamati e due diagnosticati da specialisti) per sapere com'è cambiata la loro vita da quando non possono più trovare partner con cui andare a letto.

THÉO*, 24 ANNI, STILISTA

VICE: Com'era la tua vita sessuale prima del lockdown?
Théo: Avevo molti partner, spesso più ragazzi alla volta senza protezioni. Sono sieropositivo ma la mia carica virale non è rilevabile [intende che il virus nel suo sangue, dopo la terapia, è talmente diluito da non essere trasmissibile per via sessuale]. Facevo chemsex regolarmente, di solito dopo le feste nei weekend, quando le mie inibizioni erano al minimo. Nonostante io sia molto discreto sui miei incontri, alcune persone che mi conoscono bene sanno della mia vita sessuale.

E ora usi internet per sfogarti?
Sorprendentemente, no! Mi masturbo una volta al giorno, due se vedo qualche uomo particolarmente attraente in una serie TV, o su Instagram, o se ricevo un messaggio sexy.

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Sei tentato di uscire e fare sesso?
Per ora, se mi viene davvero voglia, guardo un porno. Quando il bisogno è troppo forte, chatto su Grindr finché ci avviciniamo pericolosamente a vederci dal vivo, e poi tronco la conversazione. Mi sentirei davvero un idiota dopo essere venuto [se lo facessi con qualcuno] perché dovrei raccontare bugie ai miei amici sul non essere capace di resistere.

JONATHAN*, 37 ANNI, RISTORATORE

VICE: Com'era la tua vita sessuale prima del lockdown?
Jonathan: Ho una relazione fissa da agosto scorso. Sfortunatamente, non facevamo sesso molto spesso perché io mi masturbavo ossessivamente tra le due e le sette ore al giorno. Lo facevo così tanto che a volte mi sanguinava il pisello. Ogni giorno mi promettevo che sarebbe stata l'ultima volta. Il mio ragazzo e alcuni amici erano al corrente della cosa, ma mi sentivo comunque incompreso.

Questo ha delle ripercussioni sulla tua vita?
Ripercussioni enormi. Dovevo essere solo per farlo, il che mi impediva di fare cose e aprirmi con altri.

E adesso stai guardando più porno?
Stranamente, no. Probabilmente perché ho più tempo per me stesso e non ho più la paura di perdermi qualcosa, tipo non essere in grado di andare a letto con una persona perché non riesco ad avere un'erezione o perché sono fidanzato. Non devo preoccuparmi di prendere l'HIV, che ha ucciso mio nonno. Ho ancora alcune brutte abitudini, ma non sento il bisogno di fuggire dalla realtà perché c'è meno pressione. Voglio dire, continuo a masturbarmi, ma nemmeno una volta al giorno.

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Diresti che il lockdown sta avendo un effetto positivo su di te?
Sì, è una buona cosa. Il mio ragazzo viene a trovarmi ogni tre giorni e mi sono reso conto di quanto sono stato difficile con lui e di come questo derivi dalla mia incapacità di amare. Ora posso essere più presente, invece di perdermi nelle mie fantasie autodegradanti.

FRANCK*, 49 ANNI, AMMINISTRATORE CONDOMINIALE

VICE: Sai dirmi quanto sesso facevi prima del lockdown?
Franck: Avevo tra gli 8 e i 15 incontri alla settimana a seconda dei miei impegni, a volte con più uomini alla volta. In più mi masturbavo ogni giorno. Era quasi sempre sesso non protetto, io faccio la PrEP [un regime farmacologico per prevenire l'infezione da HIV]. Avevo alcuni partner regolari, ma gran parte dei miei incontri occasionali avveniva tramite le app.

Come te la cavi in isolamento?
Sto cercando di mantenere il controllo, ma fosse per me passerei tutto il giorno con il ca**o in mano e un sex toy su per il cu*o. Dopo la prima settimana dall'inizio del lockdown ero super arrapato e mi masturbavo compulsivamente. Alla seconda settimana sono riuscito a calmarmi un po', ma faccio fatica a gestire i miei istinti. Per esempio, quando vado a fare la spesa e passo vicino un uomo, mi ritrovo a fissarlo e sento il bisogno di attaccare bottone, anche se so che devo restare a distanza.

Pensi che ce la farai?
Se ci venisse chiesto di stare in quarantena per altri due o tre mesi, temo che potrei cedere alla tentazione di fare sesso, ma comunque prenderei tutte le precauzioni del caso.

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ETIENNE*, 38 ANNI, BUSINESS MANAGER

VICE: Com'era la tua vita sessuale prima del lockdown?
Etienne: Prima del lockdown, avevo un almeno un rapporto al giorno, di solito due. Anche se faccio la PrEP, uso le protezioni. Ho sempre avuto il terrore delle MST e mi ritengo molto fortunato a non aver mai preso niente.

Quindi il sesso occupava una grossa parte della tua vita sociale?
Il chemsex ha eliminato ogni barriera che c'era tra me e il poter scopare per ore in sicurezza. All'inizio era divertente, ma nel corso del tempo era diventato il perno della mia vita e aveva rovinato le mie relazioni. Ero completamente consapevole del male che mi stavo facendo, ma non riuscivo a smettere. Piano piano, ho capito quanto fosse dannoso per molti ragazzi, così ho smesso. I miei amici sanno che ho un rapporto intenso con il sesso, ma non sospetterebbero mai che rappresentasse un peso così grande.

È difficile per te rispettare le norme restrittive contro il contagio?
No, è più facile di quanto mi sarei aspettato. Non soffro più di stress, dormo come un bambino, penso che non essere più sotto pressione mi stia facendo molto bene. Anche se guardo molto più porno.

Che speranze hai per il dopo-lockdown?
Ho un'idea che mi piacerebbe diffondere. Se tutti ci facessimo i test prima di ricominciare a scopare in giro potremmo potenzialmente rallentare un altro enorme problema di salute pubblica: l'epidemia di MST.

*I nomi sono stati cambiati per ragioni di privacy.

Se hai bisogno di aiuto, la Dipendenti dal Sesso e dall'Amore Anonimi (SLAA) tiene incontri di gruppo su Skype anche in italiano.