Un giorno dopo la conclusione della tregua unilaterale, dissoltasi nel giro di qualche ora, Israele ha ripreso gli attacchi su Gaza e costretto i residenti a lasciare le loro case in previsione di un’operazione via terra. Dall’inizio delle operazioni su Gaza ci sono state più di 200 vittime, l’80 percento delle quali, secondo l’ONU, civili.
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Nel corso della giornata di mercoledì si sono registrati attacchi in tutta la Striscia, incluso quello vicino al porto cittadino in cui sono rimasti uccisi quattro bambini, tutti membri di una famiglia di pescatori. I bambini erano Ahed Baker, 11 anni, Muhammed Baker, 11 anni, Zakaria Baker, 10 anni, e Ismail Baker, 9 anni. Quando è avvenuto l’attacco si trovavano sulla spiaggia, come decine di giornalisti stranieri che alloggiavano in un hotel nelle vicinanze.
Dopo quanto accaduto, l’IDF ha annunciato una sospensione degli attacchi per l’apertura di una finestra umanitaria della durata di cinque ore, ribadendo tuttavia il divieto per migliaia di persone di fare ritorno alle rispettive abitazioni dopo le tre di pomeriggio di oggi.
Il video qui sotto, condiviso dalla stampa locale, mostra gli attimi immediatamente successivi all’attacco. Le foto risalgono ai funerali.
Foto di Momen Faiz.
In una dichiarazione rilasciata martedì, Human Rights Watch aveva condannato le incursioni aeree israeliane sui civili definendole “illegittime”.
“La retorica di Israele ruota tutta intorno alla questione degli attacchi mirati, ma gli attacchi senza obiettivi militari e causa di numerose morti tra i civili possono difficilmente essere considerati mirati,” spiega in un comunicato Sarah Leah Whitson, responsabile Medio Oriente. “I recenti fatti di Gaza rientrano perfettamente nel lungo archivio israeliano di incursioni aeree illecite con molte vittime tra i civili.”
Il gruppo, che ha anche richiesto di porre fine ai razzi lanciati indiscriminatamente su Israele da parte di Hamas, sostiene che gli ufficiali israeliani abbiano più e più volte dichiarato che i civili membri di Hamas o altri gruppi senza ruoli militari sono “terroristi” e che per questo sono da considerarsi obiettivo militare. Human Rights Watch ha inoltre accusato l’esercito israeliano di attaccare le case di presunti membri di Hamas senza fornire prove del loro uso per scopi militari.
Sul suo account Twitter, l’IDF si difende elencando una serie di misure che dovrebbero prevenire vittime tra i civili.
I video qui sotto, condivisi dalla stampa locale e dai cittadini, mostrano un altro attacco avvenuto mercoledì a Khan Younis, a sud di Gaza, e un attacco al Ministero degli Interni di Gaza. Durante la notte, su Gaza sono stati registrati più di 40 attacchi aerei.
A seguito del fallimento della tregua, gli ufficiali israeliani avevano annunciato un incremento delle operazioni militari, avvertendo i circa 100.000 residenti delle aree di Shejaia e Zeitoun di evacuare le proprie case. Questi i volantini lanciati sulla Striscia dall’aviazione israeliana:
Nel frattempo Hamas, che dice di non essere mai stato consultato sul cessate il fuoco trattato con l’Egitto, prosegue nel lancio di razzi su Israele.
Dopo la fine dell’accordo di tregua, Hamas e il Jihad Islamico avrebbero stabilito le loro dieci condizioni per la fine delle ostilità—tra cui una tregua di dieci anni in cambio della rimozione del blocco su Gaza e il rilascio dei palestinesi arrestati durante le operazioni di ricerca dei tre coloni israeliani poi ritrovati morti.
Segui Alice Speri su Twitter: @alicesperi
Con la collaborazione di Dylan Collins da Gaza.