Gli animali sono più svegli degli animalisti

La PETA, People for the Ethical Treatment of Animals, è un’organizzazione scesa in campo trent’anni fa che conta 2 milioni di membri (almeno secondo Wikipedia), ha alcuni dei più piccanti video pubblicitari della Rete, e ottiene il pubblico sostegno di star del calibro di Alec Baldwin. Detto ciò, ogni tanto è bene ricordare che non importa quanto la PETA si travesta da organizzazione mainstream, le sue azioni e recriminazioni restano quelle di un’orda di fanatici fuori di testa e monomaniacali.

L’ultima trovata risale a poco tempo fa, quando un giudice ha respinto una causa intentata dalla PETA ai danni di SeaWorld: l’organizzazione denunciava la reclusione in cattività delle orche come una violazione del Tredicesimo Emendamento, che vieta la schiavitù. Le orche stesse erano chiamate come testimoni della difesa. Già. Secondo la PETA, le orche hanno gli stessi diritti degli esseri umani; come ha dichiarato un portavoce della PETA in un’intervista all’Huffington Post, “La schiavitù non dipende dalla specie dello schiavo, non più di quanto dipenda dalla razza, dal genere o dall’etnia dello schiavo.”

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Fermi tutti, davvero? Davvero la PETA, un gruppo supportato da nientedimeno che Alec Baldwin, pensa che la legge contro la schiavitù dovrebbe essere applicata anche agli animali? Vuol dire che sono contro gli zoo, e persino gli animali domestici? Caspita, sì, è esattamente questo che vuol dire. La PETA descrive gli zoo come “prigioni per animali” ed è fermamente convinta che sarebbe nell’interesse degli animali se l’istituzione dell’ “animaletto domestico” non fosse mai esistita. Se la PETA fosse scesa in campo durante il Neolitico, probabilmente si sarebbe opposta all’addomesticamento degli animali. (Uno dei miei episodi preferiti di South Park riprende le posizioni della PETA esasperandole. Dopo questa notizia, persino il cartone sembra quasi moderato).

Potete amare gli animali, essere dei bravi padroncini e pensare che gli allevamenti intensivi di maiali siano posti tremendi anche senza voler mettere al bando gli zoo o voler dare agli animali gli stessi diritti delle persone.

È facile dire “Certo, non dovremmo dare diritti civili alle orche perché è una cosa stupida,” ma è interessante pensare al motivo per cui funziona così. Come probabilmente vi direbbe la PETA, siamo stati abituati a pensare che alcune razze siano sub-umane e non meritino diritti, ma perché non dare ai delfini gli stessi diritti di noi bipedi?

Posso immaginare che alla base di questa visione ci sia una frase dei famosi filosofi del regno animale, gli orsi Berenstain: “A grandi privilegi corrispondono grandi responsabilità.” Certo, credo che le persone dovrebbero godere della maggiore libertà possibile, perché l’oppressione è una cosa terribile e bla bla bla, ma è anche necessario non ledere i diritti altrui—penso sia giusto portare una pistola, ma non se chi la possiede non può fare a meno di uccidere. Penso che vada bene che uno faccia sesso con un partner concorde, ma non è giusto stuprare qualcuno. Mi sembrano cose piuttosto semplici; però un sacco di animali usano violenza, e alcuni di loro ucciderebbero un uomo senza pensarci due volte. E va tutto bene, è naturale—i gatti randagi si accoppiano in mezzo a miagolii lancinanti fuori dalla mia finestra abbastanza frequentemente, e sono piuttosto certo che la PETA non abbia nulla da ridire. (O magari sì? Qualcuno mi farebbe il favore di chiedere ad Alec Baldwin cosa ne pensa dei gatti che violentano altri gatti?)

Forse la PETA stava scherzando, ma non sono molto sicuro che sappiano cosa vuol dire scherzare. Esiste un modo per dire “Be’, è una vera merda che voi teniate gli animali in spazi angusti come questi,” senza dover aggiungere “LE BALENE SONO SOLO DELLE RAGAZZONE CRESCIUTE CHE VIVONO NELL’ACQUA!” Qualsiasi persona sana di mente sarebbe in grado di capire la differenza, ma sembra che alla PETA non siano più svegli dell’orsetto medio.

 @HCheadle