Göbekli Tepe, una struttura monumentale nel sud della Turchia risalente a oltre 11.000 anni fa, ha interessato archeologi e appassionati fin dall’inizio degli scavi, nei primi anni Novanta. Decorato con dipinti immaginifici che raffigurano animali, persone, e ibridi tra persone e animali, questo antico tempio contiene i megaliti più antichi del mondo.
Se questo non dovesse essere abbastanza, una nuova ricerca pubblicata su Science Advances suggerisce che Göbekli Tepe era sede di un “culto del teschio”. Oltre a essere il nome ideale per una band, il culto del teschio è incarnato da una comunità che dà particolare significato ai resti di cranio, e che spesso li modifica trasformandoli in oggetti funzionali come tazze o strumenti da percussione. Questo comportamento ha avuto molte trasformazioni nella storia dell’uomo, ma questo studio marca la prima vera prova osteologica (basata su ossa) di come gli abitanti di Göbekli Tepe trattassero i cadaveri e i loro teschi.
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Intagli e buchi su frammenti di teschio. Immagine: Julia Gresky, DAI
Sette frammenti trovati nel sito sono ritenuti provenire da tre individui tra i 20 e i 50 anni, uno dei quali sembrerebbe “più femmina che maschio,” sostiene l’autore, anche se è molto difficile provarlo attenendosi ai frammenti. I pezzo sono stati marchiati con intagli profondi, colorazioni ocra e anche un bel buco.
“Queste profonde incisioni sono davvero eccezionali,” ha spiegato Julia Gresky, una paleopatologa dell’Istituto Archeologico tedesco, in un’intervista via Skype con Motherboard. “Forse ci saranno altri ritrovamenti simili, ma per ora si tratta di una scoperta del tutto nuova.”
I teschi modificati sono stati recuperati dagli scavi intorno al sito monolitico, misteriosamente riempiti molti millenni dopo la costruzione del complesso. Gresky mi ha detto che potrebbe non essere stato un processo naturale, in cui gli scheletri di animali e umani si sono sparpagliati a causa della pioggia abbondante o di altri agenti atmosferici, oppure la struttura potrebbe essere stata sepolta intenzionalmente. Comunque sia, ci sono alcuni oggetti sparsi intorno a Göbekli Tepe su cui fare altre ricerche, inclusi questi resti di teschi rudimentali intagliati.
Le analisi microscopiche delle ossa rivelano che i marchi sono stati creati da strumenti di pietra, probabilmente poco tempo dopo la morte della persona. Gresky e colleghi suggeriscono due possibili spiegazioni per le modifiche: venerazione degli antenati o “marchio” per ostentazione nei confronti del nemico. I solchi potrebbero essere anche stati usati come “traccia per una corda” da montare sul teschio, ha detto la ricercatrice, e il buco in alto potrebbe essere servito ad appenderlo.
“Forse hanno messo delle piume sul teschio per renderlo più impressionante e poi lo hanno esposto da qualche parte nella struttura,” ha detto Gresky. “Al momento si tratta di una speculazione, ma si spera che troveremo più frammenti o addirittura dei corpi sepolti, così sarà più facile capire cosa sia successo in questi edifici monumentali.”
Nonostante questa sia la prima prova di culti del teschio a Gobekli Tepe, nella struttura ci sono rappresentazioni artistiche di persone decapitate, perciò non è tanto difficile immaginare che qualcuno lì fosse ossessionato dal cranio.
“Ci sono molti dipinti di teste senza corpo e corpi senza testa nelle sculture e nelle incisioni,” mi ha scritto in una email Jens Notroff, un esperto di Göbekli Tepe che fa a sua volta parte dell’Istituto Archeologico Tedesco. (Non era tra gli autori del paper, ma la sua ricerca viene citata.)
Da sinistra a destra: una statua decapitata intenzionalmente, un “latore di regali” che offre una testa umana e un uomo senza testa nel bassorilievo. Immagine: Nico Becker, Dieter Johannes and Klaus Schmidt, Göbekli Tepe Archive, DAI
“Inoltre, abbiamo trovato molte teste appartenenti originariamente a sculture a grandezza naturale, rotte e apparentemente depositate vicino alle colonne del monumento, particolarmente caratteristiche — da qui la correlazione con il ‘culto del teschio’,” ha aggiunto.
Qualsiasi fosse la ragione per intagliare questi teschi, la loro scoperta è stata collegata a questo famoso sito archeologico e racconta di mondi perduti, pittogrammi vibranti e ossa intagliate.