Se TripAdvisor non ti soddisfa più o la tua fame di critica gastronomica è così grande che una sola recensione non basta, da adesso ti viene in aiuto lui: il buon vecchio Google.
Che Google Maps sia diventato col tempo uno strumento sempre più preciso, accurato e pieno di funzionalità, è cosa scontata da dire (avete mai perso un fottio di tempo ubriachi a guardare la street view nei diversi anni? Si può fare).
Ma con gli ultimi aggiornamenti, sta tirando fuori delle finezze magistrali.
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Tra queste c’è la possibilità non più solo di recensire il ristorante con le canoniche tristi stelline, ma sarà possibile anche commentare i singoli piatti.
Carichi la foto del piatto e lui in automatico ti chiede se vuoi dargli una valutazione con le stelline, parlarne un po’ oppure mettere delle stelline e parlarne un po’. Combo.
Anzi più che combo: si può pure nominarla.
Cosa vuol dire? Che quando vi troverete al ristorante insieme al menù potrete consultare anche Google Maps, e se siete indecisi tra la bistecca e la cacio e pepe scegliete la bistecca perché c’era scritto “cacio e pepe mediocre”. In effetti sono partito convinto di criticare l’ennesimo sistema di recensioni, ma mi rendo adesso che a dire il vero è geniale, lo userei sempre.
Il nuovo aggiornamento, che per Android e Ios sarà disponibile a brevissimo, è rivoluzionario e stavolta punta bello cafone a spazzare via la concorrenza. “Usano altri siti per recensire, guardare strade e benzinai? Benissimo, ora vi faccio vedere io”.
E così c’è questo sistema che ti consiglia le cose più giuste per te nelle vicinanze – o non- basandosi su tutte le recensioni che hai fatto in modo da conoscere i tuoi gusti con precisione.
Unisci questo a una nuova mappa in realtà aumentata che non ti farà più sbagliare strada neanche se ti impegni e avrete ancora una volta la prova provata che Google non si batte. Mai.
E che tu sei sempre più profilato, ovviamente.
Per il momento non sono tanti i piatti che il sistema riconosce. Quindi se volete caricare la foto di una pizza e dargli un bel nome si può fare, se avete davanti un cervo cotto trenta ore con aria di basilico, spuma di parmigiano e sale del Kentucky beh, non pensate che sarà pronto a riconoscerlo. Più che altro perché fate fatica a riconoscerlo voi stessi.
Come disse Woody Allen in una frase che non ripeterò completa per evitare di essere linciato o denunciato: “…so anche che i record sono fatti per essere battuti”.
E il giorno in cui Google riconoscerà il cervo del piatto meglio di voi stessi sarà quello in cui non avremo più speranza come esseri umani.
Quindi accontentiamoci di poter dare le stelline a pasta e pizza.
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