L’immagine giusta del porno italiano

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L’immagine giusta del porno italiano

Siamo andati al Bergamo Sex alla ricerca delle vere gioie del sesso: organizzatori e avventori ci avevano convinti che le avremmo trovate.

Domenica pomeriggio sono andato al Bergamo Sex, il festival del sesso che non è a Bergamo ma nei pressi di Dalmine, località padana conosciuta per i bomboloni a metano e biogas e la vicinanza alla terrificante Bèrghem Fest. Non era il mio primo Sex Fest. Lo scorso febbraio sono stato al Milano Sex Festival, e ok, non sarà stata l'esperienza della vita, ma un po' di cose me le ha insegnate, tipo che indossare tacchi alti in uno stanzone buio pieno di gente o sudata o oleosa, in ogni caso umida, non è facile, o che un privé con spettacolo lesbo è pieno di tempi morti e gomitate sulle nocche. Ma soprattutto che l'industria (se così si può definire) del porno italiano sembra essere finita in una spirale depressiva senza precedenti, nonostante su internet gli utenti italiani si dimostrino sempre molto attivi. Così sono andato a Dalmine, per vedere con i miei stessi occhi se le fiere del sesso hanno ancora una ragione d'essere, oltre al farti passare per sempre la voglia di intraprendere rapporti sessuali di qualunque tipo.

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Il set del Bergamo Sex è la discoteca Bolgia di Osio Sopra. Dall’autostrada ci dividono un guard rail e un tendone bianco. Il programma prevede 46 ospiti importanti tra cui l’organizzatore-imprenditore che ha portato i trans nella tv italiana Corrado Fumagalli, la sorella Terry, la madrina dell’evento Sofia Cucci—se non vi dice niente, prima di cognome faceva Gucci, provate così—la star internazionale PussyKat e il vocalist-benefattore Claudio Arciola. All’ingresso c’è Corrado, corre da una parte all’altra, o lo fermiamo adesso o non lo fermiamo più. “Grande affluenza come sempre, impensabile, sono veramente orgoglioso, tutto quello che faccio funziona, sono felice.” Corrado è basso, è vestito come una Iena ma con un vestito che costa più di quelli in dotazione a Mediaset e quando parla fa ok con il pollice. “Rispetto alle altre fiere investo molto in due cose, pubblicità, tantissimo, e nelle fighe. Qua ho il meglio che c’è, almeno secondo i miei gusti. Faccio sempre tutto per me, poi se agli altri piace, bene. Diciamo che se mi stai sui coglioni puoi anche essere una figa della madonna ma io non ti prendo. Se te la tira, sniffi, rompi i coglioni, io non ti prendo. Poi per fortuna quello che piace a me piace anche agli altri.” Corrado è stato tra gli organizzatori del MiSex quando il MiSex era ancora il MiSex, poi ha mollato. “Non ne voglio parlare, sono passati otto anni da quando ho litigato con quel pezzo di merda. Il marchio MiSex è fallito e non possono usarlo fino a quando non pagano i debiti.” In generale quello della fiera erotica è un evento che va fino a un certo punto, e Corrado non lo nega. “La gente non ha più voglia di questi eventi, ma questa non è più una fiera, è una festa, guarda quante coppie. La gente viene qui per bersi una birra, mangiare, vecchi, giovani. È questo il bello, la gente viene e si diverte, mangia le patatine, la salamella, poi c’ha i boyz, le belle fighe e le pornostar.” Il Bergamo Sex, secondo lui, invece funziona. “Se fai come Corrado Fumagalli sì, non è che lo dico io, lo dice la tristezza degli altri eventi, parola di Corrado Fumagalli. Io sono stato uno dei primi a fare le chat erotiche, e al contrario di tanti altri, continuo a farlo. Non ho mai fregato nessuno, il prezzo è quello e non ho mai usato registrazioni. Se ti dico che dall’altra parte della cornetta c’è la figa, l’obesa o la trans, loro ci sono.”

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“L’hard italiano si sta aprendo sempre di più. Fino a sette, otto, dieci anni fa un giovane non poteva dire io amo le MILF, adesso vedi in giro i ragazzi con la maglietta I LOVE YOU MILF. La mentalità sta cambiando, e non voglio dire che sono stato io a parlare in televisione di certi argomenti, però sono stato io uno dei primi 18 anni fa a invitare le trans a SexyBar, adesso nessuno più si vergogna a noleggiare un film trans.” Oh, ciao grazie eh. Ciao, ciao eh. Corrado finisce in un flusso di saluti e ringraziamenti autoctoni, è più richiesto delle ragazze, fa foto e autografi, e se ne va. Nel retro ci sono stand e feticisti. Numero uno, stand. Lei è Claudia, il suo negozio è a Desenzano e per scherzare parla mimando una fellatio con vibratore in vendita in offerta speciale a 20 euro. “La gente non ha sghei. Però fai conto che rispetto a un po’ di anni fa sceglie la qualità, magari meno roba ma spendendo di più.” La clientela invece è sempre quella, “be’, l’uomo è più portato per queste cose, la donna meno dai.” Numero due, Massimiliano, l’attrattiva per gli amici di Sexy Show Intimo. “Solo per divertimento eh, senza scopo di lucro.” Perché nella vita reale Massimiliano si “relaziona con il pubblico.” Mi parla del suo outfit. “Oggi ho deciso di diventare un poliziotto che invece di usare le armi convenzionali usa i toys, ho la pistola che spara cazzi con pallottole di figa.” Massimiliano è soddisfatto del risultato, non ama ripetersi, e ieri era vestito “rosa shocking perizomato con un body molto attillato.” Nell’arco della serata si cambia altre tre volte. Giriamo intorno alla sala e Luana Trav Femme Fantasy è seduta sul bordo della sua gabbia. “Faccio animazione da un po’ di anni, qui è la prima volta, ma è bello.” Nella vita Luana lavora in fabbrica, e la sera fa spettacolini nei privé. “Anche le donne. Mi chiedono di legarmi, ma niente di strano, alla fine mi conoscono come una persona tranquilla.” Al Bergamo Sex Luana c’è venuta per divertimento, perché di soldi ne vede pochi. “Diciamo un contributo spese, non è un guadagno, anzi, diciamo quasi pari, ma siam tutti amici. Oh mi trovi su Facebook eh, a volte vengo anche a Milano. La pubblicità ci serve.” Torniamo fuori e conosciamo Jennifer Stone, lei di lavoro fa tante cose. “Spogliarellista, cubista, tante cose.” Io e Jennifer abbiamo un problema di altezze, mi mette minoranza, però l’ambiente è molto gradevole, “meglio di tanti ambienti, meglio dell’ufficio, io non ci sono mai stata, ma lo so per sentito dire. Questo è un ambiente normalissimo, solo che si parla di cose un po’ porche.” Chiudiamo con una foto, “eh no, poi dove la metti quella foto? Un conto sono i ragazzi ma voi no, niente foto.” Claudio Arciola la pensa diversamente. Lui le foto se le fa fare. È tra gli organizzatori dell’evento, e nella vita dà “l’immagine giusta del porno italiano.” Claudio è un vocalist, produttore e animatore del settore, e la sua visibilità la mette al servizio di tutti, dai bambini ai disabili, infatti ha creato la nazionale pornodivi, la Hot Star Team che a slogan è messa così: "In mutande per un sorriso". “Non siamo ben visti, e fanno di tutto per ostacolarci. Non ci fanno giocare, ci dicono che il palazzetto è allagato, cose così.” Però la Hot Star Team i suoi momenti di gloria li ha avuti e nel 2012 ha giocato contro la squadra dei sacerdoti. “È stato bellissimo, abbiamo dimostrato che i pornodivi non hanno solo comportamenti pruriginosi.” Peccato che “le nuove generazioni vivono troppo poco il sesso, e troppo la merda e la droga.” Claudio è di Vercelli e da quando è diventato un uomo di successo “tutti fanno a gara per dire che sono amici miei.” A proposito di nuove generazioni, parliamo subito dopo con Andrea e Patrizio, 23 e 24 anni di Reggio Emilia, che non sono affatto contenti del Bergamo Sex. “È sempre la stessa cosa.” A quante fiere avete partecipato? “È la prima.” Ok. “Siamo venuti per curiosità, poi finisce lì. C’è la ragazza che ti mostra le pere, ok, fa piacere, poi basta. Alla fine è un night. C’è tantissima gente che spende un sacco per un privé quando invece basta che vai in casa, e con 50 euro ti prendi una bella figa rumena e sei a posto così.” Meglio quello. “Ma ovvio no? Poi ti dico, noi siam giovani e siam venuti per far l’asinata, ma c’è gente che ci crede veramente, gente sposata, gente che è un po’ all’ultimo stadio. Se vuoi un consiglio trovati un vecchio, uno a caso, e parla con lui, vedi poi cosa ti dice.” Accetto il consiglio e vado da Daniele, 60 anni, uno che va alle fiere da 10 anni e che segue Corrado in tutto quello che fa. “Ci son sempre quelli che vanno e che vengono, e quelli che vanno non sono sempre migliori di quelli che vengono. Non ci son più i nomi di una volta.” Daniele ha gestito per dieci anni un sexy shop ed è contento di vedere che al Bergamo Sex ci sono anche tante donne. “Sì ma mia moglie qui non ci verrebbe mai, neanche se le do 100 euro.” Il problema per Daniele è che “gli anni d’oro sono andati. Le ragazze non vengono neanche più, gli conviene far serata nei locali, poi oh, anche i locali non pagano poi tanto, dipende dagli ingressi, dalle bevute, dai privé.” Per capire un po' meglio il discorso budget incrocio Elisa Torrisi, la porno-maga del Bergamo Sex, e Walter Maffei, il suo meno-porno ma sempre mago aiutante. Hanno appena finito uno show magico in cui Elisa faceva scomparire una serie di corde luminose al coro del pubblico "Và che maga!" Anche a lei chiedo se l’anno scorso è stata a Milano, e anche lei mi dice che sì è stato un po’ triste, ma qui a Bergamo no. “C’è parecchia gente, parecchio movimento, c’è una bella energia, e tanti giovani.” Elisa è una pornostar da un anno e mezzo, è anche mezza giornalista e per ora si trova bene con i suoi sette film all’attivo. “Non sono i cachet di una volta, ma si tira avanti.” Complimenti per lo show. “Be' grazie, grazie davvero, era un po’ la prima volta che facevamo qualcosa così, grazie!” Parlando di show vedo un ragazzo con la maglietta nera che fuma una sigaretta tutto eccitato come Noè davanti all'unicorno. Si chiama Luca, ha 33 anni ed è appena sceso dal palco. “È stato emozionante, davvero fantastico, all’inizio ero un po’ timoroso poi la ragazza mi fa ‘tranquillo che non succede niente’ e mi sono lasciato andare, tanto faceva tutto lei.” Luca è stato il co-protagonista dell’ultimo show. È stato scelto tra il pubblico per salire sul palco, stendersi, reggere un cazzo di gomma di 30 cm e incassare i colpi verticali della pornostar in programma per le ore 19.00. “Bello è stato bello.” Daniele è il suo amico, di anni ne ha 31 e non è salito su nessun palco, ma è rimasto a guardare. “Eh, bisogna essere in prima fila… È la ragazza che sceglie, io ero dietro.” A casa Daniele ha una ragazza, “Eh, più o meno, ma non le ho detto che venivo qua, secondo lei adesso sono a casa, se mi chiama non rispondo, poi le dico che non ho credito.” Intanto dentro il divertimento va avanti, e la musica è quella giusta. Si alternano Emma Marrone, Rammstein e il Ronan Keating di "When You Say Nothing It All", sul palco è il momento di PussyKat, lei è francese ma di origine orientale, ed è in coppia con Gina che non può avere più di tredici diciotto anni. Prendono un panda e gli fanno cose che io ai miei pupazzi non avrei mai fatto, ma il pubblico apprezza. Usciamo. Fuori incontro l'ennesima attrazione della serata, i boyz. Jacopo, Wendi e Dario, 22, 23 e 22 anni, fanno spettacolo e immagine, e Wendi è un pornoattore. “È stato difficile, ma bello. Devi avere un grande aiuto, e per fortuna in questo Gesù mi ha aiutato.” L’atmosfera è quella delle rimpatriate in pizzeria. “Siamo tutti amici, siamo una grande famiglia, ci vogliamo tutti bene. Siamo tutti uniti, non ci sono invidie, uno potrebbe pensare ‘quello c’ha il fisico più bello, l’altro è più alto, lui è basso,’ no, ci aiutiamo a vicenda.” I boyz sono ragazzi normali, come gli altri, “Certo, magari un po’ più fisicati ma nulla di che.” Jacopo gioca a calcio, e “se lo sa il mister mi spara.” Wendi quando non fa il pornoattore è un parrucchiere e Dario deve aprire uno studio di tatuaggi. Wendi mi dice che a scena guadagna sui 200 euro, ma dipende. “Se fai un film con Rocco lo stipendio sale.” Jacopo, “per motivi familiari” ha deciso di non entrare nel mondo del porno, non ancora, e Dario ci sta pensando. Sono contenti di essere al Bergamo Sex, e a chi gli dice "voi non fate niente," loro rispondono: “Prova a star te così tirato, dalle 3 del pomeriggio alle 3 di sera, comunque ci facciamo il culo anche noi, poi dobbiamo tenerci in forma, dieta, palestra.” Ci danno la mano e ci lasciano oleati. È il momento di provare i privé, li cerchiamo e li troviamo, nascosti dietro a una scala retro-palco. Lì c'è Martina. Martina Gold è pornostar da poco, ha girato tre film ma non sono ancora usciti. “Ho iniziato con la lapdance, sono una ex-ballerina di Buona Domenica, ho fatto Amici, facevo TV nazionale. Poi sono finiti i contratti, e ho smesso. A quel punto ho conosciuto Sofia—Cucci/Gucci—e sono entrata nel giro.” Martina è stata la spalla di Sara Tommasi. “Lo dimentichiamo? Conoscevo il suo agente, e in una serata mi è stato chiesto se le davo una mano a fare uno spettacolo, perché lei non si reggeva in piedi.” Allora faceva ancora la ballerina, adesso ha smesso. “Con la TV nazionale ho chiuso, ho già dato, mi sono divertita, mi piace di più questo ambiente. Qui se scopo scopo perché voglio scopare, di sicuro non mi promettono nulla per scopare. E non sto dicendo che lì mi hanno promesso qualcosa per scopare, capito? Dai, vado a fare un privé.” Possiamo entrare? “No guarda è Andrea, è un mio amico, non mi spoglio neanche, andiamo a fare quattro chiacchiere, diglielo Andrea.” Me lo dice.

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All’appello manca solo la madrina, Sofia. È sui divanetti del privé fianco palco. Ci sbracciamo verso Corrado e gli chiediamo di lei. Ci dice che sì, arriva, cinque minuti. Ne passano dieci, tutto da rifare. Corrado ci chiede dieci minuti, Sofia è la madrina e ci sono le premiazioni, “Arriva”. Passano 30 minuti. Finalmente, Sofia, ciao Sofia. “Scusami devo fare un po’ di foto, mi stanno aspettando da tutto il giorno, dammi 20 minuti e andiamo nei camerini.” I camerini, perfetto. Passano 30 minuti e la coda è sempre quella. Ci sediamo sui divanetti e aspettiamo. Sotto gli show vanno avanti. Lesbo, trans, Sexy Luna. Passa Alessia Bergamo, noi ci stringiamo e lei ci ringrazia rovesciandosi addosso mezza bottiglia d’acqua. Passano altri 15 minuti. Sofia ha finito ed è stanca. Ok Sofia, camerini? “No, dai, davvero, dammi un attimo di pausa. Mi riposo un attimo e poi riprendiamo ok?” Ma ormai è mezzanotte, siamo dentro da sei ore e anche noi siamo stanchi. Così come stanchi sembrano più o meno tutti i presenti, e sopratutto gli organizzatori, stanchi, quasi esausti di far finta di crederci ancora.

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Foto di Marco Valli / Cesura

L'ultima volta eravamo qui: 

La depressione del Milano Sex Festival