Foto di tamarri americani in discoteca nei primi anni Duemila
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Foto di tamarri americani in discoteca nei primi anni Duemila

Prima dei selfie e prima che le foto in discoteca diventassero una cosa normale, Brit Worgan ha girato per le feste universitarie dello stato di New York e ha fotografato i tamarri americani in tutta la loro spontaneità.

Quando ho cominciato a fare il fotografo, lavoravo per un sito di foto di serate. Andavo nei locali con i gestori del sito e scattavo da mezzanotte alle quattro del mattino. Ma non lavoravo in grandi città, quanto piuttosto nelle cittadelle universitarie dello stato di New York. Ogni weekend. Devo ammettere che non era esattamente il mio mondo (ero gay e punk). Ma è stata anche una delle migliori occasioni di studio antropologico della mia vita.

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La tamarraggine ha un sacco di sfumature. Un antropologo dirà che è una forma di ricerca di riconoscimento sociale e appartenenza. Chiunque abbia visto Jersey Shore sa che le caratteristiche del tamarro americano sono l'estrema sicurezza in se stesso, il fatto che si circonda di ragazze simili a lui, il bavero o il colletto alzato e il gel nei capelli.

Più foto scattavo in questi locali, più cominciavo a rendermi conto che stavo raccontando una storia. Ovunque andassimo mi trovavo di fronte soggetti interessantissimi. C'era una narrativa comune in quel mondo. Era come se nelle mie foto ci fosse riflesso il loro punto di vista, il loro modo di vedere le cose.

Avevano mosse animali e comportamenti rozzi. Il modo in cui gonfiavano il petto per attirare l'attenzione delle ragazze, per esempio, e per rendere evidente la propria fisicità. Erano sempre pronti a fare a pugni e gesticolare con veemenza. I loro gesti così ampi e così chiaramente influenzati dall'alcol erano guardati con rispetto nelle discoteche.

Prima che arrivassero i selfie, Instagram e Snapchat era tutto diverso. Oggi è così normale essere fotografati in discoteca che la gente si mette automaticamente in posa quando vede un fotografo. Sa qual è il suo profilo migliore. E così è andata persa la spontaneità di quel periodo. Ma io sono contento di aver vissuto quei momenti, e di aver documentato una parte di quel mondo.

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