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La guida di Noisey per cominciare ad ascoltare gli Spiritualized

Jason Pierce non ha mai avuto alcun interesse nelle domande facili. Nel corso di due decenni e mezzo di carriera come stella al centro della costellazione in costante espansione entropica conosciuta col nome di Spiritualized, ha realizzato enormi, cosmiche canzoni rock sui grandi temi della vita. Il 52enne cantante, musicista e autore ha composto canzoni di durata lunghissima e brevissima sulla fragilità dell’esistenza, sull’insignificanza dell’uomo a cospetto dell’infinito, sulle varie forme di estasi, religione, desiderio, dipendenza, e la fumosa intersezione tra tutte queste idee. Riesce anche a gonfiare piccoli drammi fino a proporzioni cosmiche, e lo dimostra una delle migliori canzoni degli Spiritualized: un capolavoro di ripetizione sul potere meditativo del restare seduti in un posto a fare niente, contemplando il tuo ruolo nel sovraccarico della vita post-millennial.

Gli Spiritualized si formarono in origine dalle ceneri degli Spacemen 3, un progetto similmente psichedelico che Pierce aveva co-fondato ancora teenager nei primi anni Ottanta, che si schiantò al termine di una breve ma intensa corsa nel 1992. Il focus di questa band era leggermente più rock e quindi più miope (di recente ha descritto la musica fatta dai giovani come “piena della follia e stupidità e arroganza della gioventù”), fu soltanto con gli Spiritualized che cominciò a guardare verso il cielo. Nei due decenni e mezzo che sono passati non ha prodotto nulla che non fosse epico (è noto che abbia utilizzato oltre 100 musicisti in uno dei dischi della band), assecondando un impulso compositivo che lo porta a riflettere il più possibile la vastità dell’universo nelle sue canzoni.

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Come molta arte sacra nel corso dei millenni, le canzoni dell’uomo talvolta noto come J. Spaceman danno la sensazione di essere ricoperte di metalli preziosi, nel tentativo di sottolineare la loro rimarchevole ambizione. Ma dove gli altri prendono la strada più facile, trovando sicurezza e conferme nella devozione spirituale, parte di ciò che rende le canzoni di Pierce così grandiose è quanto lui sia soddisfatto di ammettere il proprio non-sapere. Guarda nel vuoto e non inventa alcuna risposta, ma esprime meraviglia dove la trova, e anche pace quando può. Dopo 26 anni, otto album e aver rischiato molto da vicino di morire, se l’è certamente meritata.

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Seppur le divagazioni esistenziali di Pierce sotto la bandiera degli Spiritualized hanno espresso punti di vista solitari, ha spesso usato forme comunitarie per comunicarli. Uno dei suoi strumenti preferiti è attingere alla storia della musica gospel, usando cori poderosi per cantare armonie vibranti. Questo trucco risale già al primo album degli Spiritualized Ladies and Gentlemen We Are Floating in Space (in cui era reclutato il London Community Gospel Choir) o, a dir la verità, anche più in là se contiamo “Walkin’ With Jesus” degli Spacemen 3 (inclusa nel disco degli S3 The Perfect Prescription, ma che il nuovo progetto di Pierce ha spesso suonato dal vivo e anche incluso nell’album live Royal Albert Hall October 10 1997) all’interno del canone Spiritualized. Ma questa influenza si estende in tutto il catalogo di Pierce in senso sia testuale che musicale. Vedi le armonie su varie tracce di “Headin’ for the Top Now” da Sweet Heart Sweet Light a riprova di questa influenza spirituale. Ma lui spesso si rivolge direttamente a un creatore, alla ricerca di perdono o di guida, o perlomeno usando questa pantomima disperata per tentare di comprimere un mondo complicato all’interno di una semplicità manichea.

Pierce ha detto a Pitchfork che per quanto non sia “mai stato e mai sarò religioso, non appena hai una conversazione su Gesù sai di che cosa gli stai parlando: di com’è essere fallibili e mettere in dubbio te stesso e la tua morale”. Questa spiegazione dimostra perché questa roba è così bella, perché eleva preoccupazioni mondane a grandi lotte tra il bene divino e il male. E sì, come potete aspettarvi siamo tutti condannati.

Playlist: “Lay It Down Slow” / “Medication” / “Little Girl” / “Walking With Jesus” / “Headin’ For the Top Now” / “So Long You Pretty Thing” / “Lord Let It Rain on Me” / “The Straight and the Narrow”

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Ma anche così, risponde un’altra parte del catalogo Spiritualized, possiamo comunque apprezzare la gloria di questo strano posto già che ci siamo. C’è un motivo se il capitano dell’operazione si chiama Spaceman e si mostra regolarmente in tuta da astronauta: una delle sue più forti fissazioni sembra quella di esplorare la magnificenza e la meraviglia del mondo attorno a lui, riflettendola in canzoni morbide e brillanti. Ciò è forse più evidente che mai in Ladies and Gentlemen, e in particolare nella title track, per la quale Pierce ha adottato un approccio alla produzione più avventuroso che mai, utilizzando loop e sample per modificare la sua vibrante collezione di archi e voci in universi tutti loro. Qui canta del potere dell’amore di cambiare la vita, o di trovare la beatitudine quando il Paradiso sembra irraggiungibile. C’è un senso di stupore interstellare e di immensa pace che scorre lungo il loro catalogo, fino alla canzone realizzata letteralmente con registrazioni di radiazioni provenienti dallo spazio profondo e che, in parte, dice: “Se vuoi un altro mondo / Potrei essere un altro mondo per te / Se vuoi l’universo / Sarò un universo per te”.

Playlist: “Ladies and Gentlemen We Are Floating in Space (I Can’t Help Falling in Love)” / “Life Is a Problem” / “Soul on Fire” / “Always Forgetting With You” / “Born Never Asked” / “I Think I’m in Love”

Forse ti interessa: il blues mutante degli Spiritualized

Di tanto in tanto, gli Spiritualized realizzano anche musica più terrena e terrestre. Affrontando gli aspetti più corporali delle tematiche preferite di Pierce (stimolazione chimica, dolore, morte) spesso lo fanno tramite una versione di uno stile che li affronta da molto tempo: il blues. Parlando del suo affetto per un disco anni Novanta del chitarrista blues Junior Kimbrough, Pierce riuscì a paragonare il feticismo per la novità in musica a un desiderio di “inventare un nuovo animale”. Essendo ciò impossibile, si è accontentato di rivolgersi a forme più antiche e modificarle leggermente per creare una specie di blues senza tempo che attraversa nazioni ed ere. Canzoni come “Electricity” (Ladies and Gentlemen We Are Floating In Space) applicano strati di distorsione e cantato confuso per dare una scossa alle sue influenze. Anche quando sta esplicitamente invocando i suoi predecessori, in tracce come “These Blues” e “Cheapster”, ci mette un po’ dei suoi impulsi più spaziali per evitare di seguire le orme poco gradite dei bluesmen bianchi inglesi prima di lui (non dovrebbe sorprendere nessuno che lui non è un grande fan di Eric Clapton).

Playlist: “Come Together” / “Here It Comes (The Road) Let’s Go” / “Electricity” / “I Gotta Fire” / “She Kissed Me (And It Felt Like a Hit)” / “These Blues” / “I’m Your Man” / “Cheapster”

Forse ti interessa: gli Spiritualized della ballata fragile

Alcune delle migliori canzoni di Pierce sono incredibilmente semplici, evitando le fiorettature compositive e strumentali che spesso adotta, o almeno mettendole sullo sfondo, così che il suo songwriting sognante possa prendere posto sotto i riflettori. È un maestro di queste specie di momenti emotivi fragili che punteggiano la beatitudine interstellare dei suoi dischi. Sembrano costruite per ricordarci che al centro di questi grandi problemi su cui si arrovella, e della maniera grandiosa in cui cerca risposte, c’è una persona che a volte si sente perduta, o sola, o innamorata.

Ci sono due canzoni di rottura con due titoli simili: ”All of My Thoughts” da Ladies and Gentlemen e “All of My Tears”. Queste sono le più indicative di questo modo, di questa pura, quieta, ma piena espressione emotiva. Alcuni autori costruiscono intere carriere soltanto su momenti così (le ballate scarne e emotivamente crude), ma nel progetto Spiritualized si inseriscono in maniera interessante: considerando l’infinito, c’è ovviamente anche posto per l’intimo. Gli amori perduti e il dolore emotivo importano nel contesto dell’universo intero? Pierce sembra voler sostenere che queste cose significano tutto e niente, forse allo stesso tempo.

Playlist: “A Perfect Miracle” / “Anyway That You Want Me” / “All of My Thoughts” / “All of My Tears” / “Don’t Just Do Something” / “I Didn’t Mean to Hurt You” / “Let It Flow”

Forse ti interessa: gli Spiritualized ostinatamente epici

È una mia ferma opinione che il modo migliore per fruire gli Spiritualized sia sulla lunga distanza. Gran parte dei loro album superano l’ora di durata, e ogni volta che li ho visti suonare si sono avvicinati al doppio di quel tempo (spesso superandolo), il che dà loro tutto lo spazio che serve per illustrare la complessità e le tante gioie del loro progetto. Ovviamente ci sono progetti basati sulla lunga durata, dalle jam band a sperimentatori vari, che vanno ben oltre queste tempistiche, ma Pierce ha sempre voluto usare il tempo saggiamente, riempiendo ogni momento di dettagli. E questo è il motivo per cui vi lascio così, una piccola lista di alcune delle grandi canzoni lunghe del catalogo Spiritualized, ognuna delle quali dimostra, in 17 minuti o meno, alcune delle diverse facce degli Spiritualized: dalla spiritualità narcotica di “Cop Shoot Cop” all’emotività nervosa e insoddisfazione esistenziale di “Hey Jane”. Ognuna contiene moltitudini e all’ascoltatore offre lo stesso, se la sceglierà. Cominciate da una, ma finirete per tornare a questa playlist. Ci sono interi universi da esplorare.

Playlist: “Won’t Get to Heaven (The State I’m In)” / “Cop Shoot Cop” / “Baby I’m Just a Fool” / “Shine a Light” / “Hey Jane”

La versione originale di questo articolo è stata pubblicata su Noisey US.

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