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Attualità

Tutti i tipi di persone che stanno partecipando a "Sfida accettata"

Un altro bel giorno da passare su Facebook.

Questa settimana la vostra bacheca Facebook si è riempita di vecchie foto private di persone. La ragione è molto semplice: è una specie di iniziativa virale che dovrebbe servire a sensibilizzare gli utenti del social alla lotta contro il cancro.

La catena si chiama "Sfida accettata" (Challenge accepted) e sembra sia partita in India per poi estendersi in Gran Bretagna, dall'iniziativa di una ragazza malata di cancro che avrebbe pubblicato una sua vecchia foto bianco e nero per mostrare "come la vita perdesse i colori nel momento in cui si doveva sottoporre ai cilci di chemio."

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Il messaggio che accompagnava la foto invitava a fare altrettanto a chiunque avesse messo like, così nel giro di qualche mese la "sfida" è arrivata in Europa—forse perdendo un po' l'idea originale—ed è finita sulle vostre home di Facebook sotto forma di fantasmi dal passato.

Ed è questo il punto: se da una parte il paragone più immediato è quello con l'Ice Bucket Challenge (i video coi secchi d'acqua ghiacciata che servivano ad aiutare la ricerca contro la SLA), nel caso di "Sfida accettata" lo slancio per la sensibilizzazione è quanto meno sottile, e un attimo più incomprensibile—tant'è che io stesso, prima di scriverne, non avevo idea di quale fosse la ragione di tutto questo vintage ma avevo ormai una conoscenza invidiabile di quali fossero state le mete della vacanze dei miei amici del calcetto all'interno di un arco temporale che andava dal 1998 al 2007 circa.

Messaggio a parte, infatti, non è necessario arrovellarsi troppo—né spendersi in analisi da sociologia del primo anno—per comprender il motivo per cui la "sfida" stia prendendo piede in modo incontrollabile: è un'occasione imperdibile per pubblicare una propria foto, a prescindere dalle motivazioni. E allo stesso tempo, è un argomento di conversazione comune a N-mila persone che ci impone di dire, fare, scrivere, creare meme, fare qualcosa in ogni caso, anche se non vi si partecipa.

Per questo, nelle ultime ore, la vostra vita social è abitata dalle diverse tipologie di persone che stanno 'accettando la sfida', in diretta proprio adesso sul vostro Facebook e nel vostro mondo interiore. Eccole qui.

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Qualcuno, da qualche parte nel mondo, potrebbe aver accettato la sfida con questa foto. Foto via Flickr.

TUO PADRE/TUA CUGINA/UN PARENTE CHE FORSE NON RICORDAVI DI AVERE

Il maglione rosso con la stampa gigante di un folletto, e il cerchietto nei capelli in finto velluto. Te li ricordi vero? Quella è TUA CUGINA: non la vedi praticamente dai giorni in cui è stata scattata quella foto, ossia da quando avevate otto anni e mangiavate il panino con la frittata per merenda, ma adesso l'algoritmo di Facebook si è ricordato del fatto che siete parenti e la costringerà a squattare nella tua memoria sotto le spoglie di "caducità della vita".

Guardala: lo farà anche tuo padre, insieme agli occhi rosso fiammanti della foto analogica e la località turistica nella quale si trovava al momento dello scatto; lo farà tuo fratello che ti taggherà vestito di un inspiegabile costume di Carnevale da Pierrot, lo faranno gli zii in luna di miele a Venezia, e tu vorresti finire in un social network diverso e lontanissimo da quello—ma che sai bene non esistere.

IL TUO COMPAGNO DEL LICEO

Elenco di foto standard del compagno di classe, in ordine crescente di pericolosità del tag:

- foto di tutta la classe nella quale la tua faccia non è che un Mondrian di 12 pixel;

- foto della gita in Grecia al quinto anno in cui abbracci persone a cui hai giurato amicizia eterna e che dimenticherai il 3 agosto successivo;

- foto durante la lezione di educazione fisica, coi pantaloncini corti, le mutande sotto le ascelle e le braccia sui fianchi;

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- foto di te all'assemblea d'istituto, mentre scandisci le parole "occupì occupà occupiamo la città";

- video degli ultimi giorni di scuola girati coi primi rudimentali telefoni con fotocamera, mentre fai "ITALIA UNOOOO!" e continui ad abbracciare persone a cui hai giurato amicizia eterna e che dimenticherai subito dopo la terza prova.

Qualcuno ha indubbiamente accettato la sfida con questa foto. Foto via Flickr.

IL SIMPATICONE

Se c'è una categoria numericamente importante che può mettere a rischio il primato di chi sta genuinamente partecipando alla "sfida", è proprio quella di chi sta approfittando dell'argomento comune per fare delle battute molto divertenti. In queste ore avete fatto credere di essere: Leonardo DiCaprio da giovane, Noemi Campbell da giovane, Jim Morrison da giovane, il PD da DC. Ma soprattutto, avete fatto credere di avere una vostra foto da spermatozoo (con variante di Woody Allen nella gag degli spermatozoi per quelli che vogliono far capire che hanno studiato).

La vostra intenzione era cercare di essere divertenti e lo capisco, ma siccome alcuni (pochi, in realtà) non stanno ridendo, adesso cerco di spiegarla perché magari non è così immediata. Allora: dato che la sfida è postare una vecchia foto di sé da giovane o giovanissimo, qualcuno sta giocando su questa idea producendosi in una specie di paradosso. Il ragionamento comico è questo: perché non postare la foto di uno spermatozoo, che è quanto di più vecchio e remoto possa esistere per ricordare il nostro passato? È come postare una foto da bambino, ma ancora prima dello stadio infantile! Se ci pensate fa ridere.

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QUELLO CHE HA SCAMBIATO IL 14 MARZO NELLA "GIORNATA NAZIONALE DELL'IO"

Ciao: ma quanto ero pro a Vigo di Fassa nel 1997? È un po' sgranata perché è una foto di una foto (eh eh) ma era il mio primo giorno sugli sci :). Adesso riverso anche quelle delle altre vacanze, così vi faccio vedere altri me in altri posti: in una foto sono a Santorini, prima vacanza da soli, una bomba, in un'altra cavalco un'Ape Maia meccanica per bambini—di quelle che trovi fuori dai supermercati. Ma ne ho migliaia, guarda… Sfida accettata!

Se cerco meglio ne trovo una in bermuda e capelli ricci de-va-stan-te (penso Tropea 2003). Ma se preferisci ti racconto cosa ho sognato stanotte.

Qualcuno, da qualche parte nel mondo, potrebbe aver accettato la sfida con questa foto. Foto via Flickr.

QUELLO CHE SI LAMENTA

Le persone che si lamentano sui social per le mode del momento in genere si distinguono in tre categorie, almeno secondo me: quello che si lamenta sempre per tutto ma in modo aggressivo o passivo-aggressivo; quello che si lamenta sempre per tutto ma in modo ironico e con piccole aperture acquiescenti; quello che si lamenta per un motivo poco chiaro (e probabilmente perché non ha ancora capito o raggiunto gli altri sul carrozzone) ma che si vede che arriverà entusiasta e in ritardo e gli piacerà tantissimo postare una foto di lui che soffia nove candeline.

Gli ultimi sono i miei preferiti, e penso siano gli stessi che scrivono "Mah!" col punto esclamativo per esprimere dubbio.

QUELLO CHE FA L'ELENCO DEI TIPI DI PERSONE CHE STANNO PARTECIPANDO A "SFIDA ACCETTATA"

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Io.

QUELLO CHE CI RICORDA CHE NON ABBIAMO COLTO L'IDEA DELLA SFIDA

Ragazzi, no. Non avete capito: questa iniziativa serve a sensibilizzarci contro il cancro. Avete trasformato un'idea utile e importante nella fiera della vanità.

Tra l'altro, ora che mi ci fate pensare, ho notato che in queste vecchie foto siamo tutti in posa, non c'è niente di naturale. Eppure non le condividevamo, le tenevamo per noi: non c'era il culto dell'ostentazione del proprio sé. Non si sprecava uno scatto, se ci pensi: andava fatto bene, eppure non potevamo condividerlo—era come fissare un momento, senza spenderlo pubblicamente. Adesso invece è tutto un selfie dio mio: che fine faremo? Tu lo sai?

Qualcuno, da qualche parte nel mondo, potrebbe aver accettato la sfida con questa foto. Foto via Flickr.

IL BUONGIORNISTA DEL FUTURO

In questi mesi la sociologia della rete aveva inquadrato un categoria di pensiero abbastanza precisa, connotandola con la definizione di "Buongiornismo": ossia la tendenza alla condivisione compulsiva—da parte di quaranta-cinquantenni—di immagini sgranate con cui si augura buongiorno ci si invita a prendere il caffè.

La scienza stessa, però, non era stata ancora capace di capire da che età in poi si cominciasse ad essere effettivamente buongiornisti, partendo tuttavia da una cesura temporale ascrivibile attorno ai 40 anni, ma del tutto indicativa.

Niente di più sbagliato: "Sfida accettata" ci sta facendo intravedere già adesso chi saranno i buongiornisti del futuro, anche se a soli 20 o 30 anni. E questo, in fondo, è un merito che tutti dobbiamo riconoscere a questa trovata delle foto vecchie da postare su Facebook.

Dal vostro Facebook è tutto.

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