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Tecnologia

Facebook ha rinunciato a usare i dati di WhatsApp per la pubblicità in Europa

Dalla scorsa settimana, in Europa WhatsApp ha smesso di condividere i nostri numeri di telefono con Facebook.
Immagine: Shutterstock

La conferma della sospensione da parte di Facebook dell'utilizzo dei dati di WhatsApp a scopi pubblicitari arriva dalla Commissione per la Protezione dei Dati irlandese, a cui l'azienda fa capo, e conferma una previsione partita il 27 ottobre scorso, quando 28 autorità europee per la privacy hanno redatto una lettera aperta a Jan Koum, in cui manifestavano "serie preoccupazione circa i metodi della diffusione agli utenti degli aggiornamenti dei Termini e Condizioni di Uso e della Privacy Policy di WhatsApp, e conseguentemente della validità del consenso degli utenti."

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Infatti, a fine agosto scorso, WhatsApp ha aggiornato i propri Termini di Utilizzo e ha notificato l'intenzione di condividere con Facebook i numeri di telefono dei suoi utenti al fine di "migliorare le tue pubblicità sul social e le tue esperienze di prodotto,"—Al tempo, l'utente aveva a disposizione 30 giorni di tempo per decidere (e sopratutto comprendere) cosa farsene di questa nuova policy, che di fatto avrebbe permesso a Facebook di entrare in possesso di una serie di dati personali prima esclusivi a WhatsApp e sfruttarli all'interno del proprio circuito pubblicitario.

Con l'annuncio della Commissione irlandese, viene confermata la sospensione (già dalla scorsa settimana) della condivisione di questi dati tra le due aziende a seguito di alcuni mesi di scontri con le autorità nazionali e europee in quanto privacy e protezione dei dati. In Italia, lo scorso ottobre, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato aveva avviato due istruttorie nei confronti di WhatsApp per sospette violazioni del Codice di Consumo: nel primo caso l'Antitrust richiedeva un accertamento sulla possibilità che WhatsApp avesse di fatto costretto gli utenti ad accettare i nuovi Termini d'Uso—Nel secondo caso, l'Antitrust richiedeva dei chiarimenti circa alcune clausole del contratto.

La decisione di Facebook arriva dopo un'azione collettiva da parte di molti stati europei, e evidenzia un cedimento definitivo dopo la sospensione delle operazioni di condivisone dati avvenute in Germania e nel Regno Unito—Per Elizabeth Denham, Information Commissioner per il Regno Unito, "La preoccupazione riguardava i dubbi per cui i consumatori non fossero correttamente protetti," ha spiegato in una dichiarazione all'inizio di novembre, "Non penso che gli utenti abbiano abbastanza informazioni circa ciò che Facebook ha intenzione di fare con le loro informazioni, e non credo che WhatsApp abbia ottenuto un reale consenso da parte degli utenti per la condivisone delle loro informazioni," continua. "Credo che gli utenti debbano avere a disposizione uno strumento di controllo continuo per monitorare l'utilizzo delle loro informazioni, non solamente una finestra da 30 giorni."

Questo annuncio si inserisce in contesto di scontro crescente tra numerose piattaforme internet e le normative per la privacy europee, ultimamente rafforzate dall'introduzione del Privacy Shield.

I had concerns that consumers weren't being properly protected, and it's fair to say the enquiries my team have made haven't changed that view. I don't think users have been given enough information about what Facebook plans to do with their information, and I don't think WhatsApp has got valid consent from users to share the information. I also believe users should be given ongoing control over how their information is used, not just a 30 day window.