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Tecnologia

I luoghi più oscuri di Minecraft

Un viaggio dentro 2b2t, uno dei più grandi e vecchi server di Minecraft, oggi abbandonato all'anarchia più totale.

Alle volte immagino che possa esistere un server di gioco rimasto sepolto dopo qualche bombardamento, senza corrente elettrica, ma intonso. E su questo server c'è un gruppo di visitatori intergalattici che passa di qua secoli dopo e trova questi programmi abbandonati, e magari li riattiva per scoprire cosa c'è dentro. In un istante, comparirebbero interi mondi—monumenti forgiati da uomini e donne ora scomparsi che una volta si avventuravano per cieli virtuali, messaggi colossali incisi su montagne pixelate. Allo stesso tempo eterni e mai esistiti, questi paesaggi cibernetici potrebbero essere le testimonianze lasciate dagli esseri creativi che una volta abitavano questo pianeta.

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I mondi virtuali non sono semplice cyberspazio vuoto e senza vita. Come le realtà archeologiche o urbane nel mondo fisico, anche queste sono finestre su culture e storie—testamenti di ciò che siamo in grado di sognare quando le leggi fisiche, il tempo e la materia non sono così rigidi. Idealmente, l'unico limite dei mondi virtuali dovrebbe essere l'immaginazione umana.

Volevo vedere cosa succede quando non ci sono barriere, quando siamo liberi di vivere e costruire digitalmente qualsiasi cosa, in qualsiasi momento, con chiunque. Come reagiscono le persone all' ipotesi di una libertà creativa assoluta, e quali tracce lasciano dietro di loro?

"Minecraft," mi dice un amico un giorno, appena gli spiego questo mio pensiero.

"Cosa?"

"È quello che cerchi. Certi luoghi in quel gioco sono semplicemente…" si zittisce.

"Non c'ho mai giocato," gli rispondo.

"Davvero?" mi chiede, con un'espressione di pura sopresa.

Decine di milioni di persone hanno eseguito l'accesso a Minecraft da quando il gioco è stato pubblicato, cinque anni fa. È plausibile che io sia l'unico nerd a non aver mai messo piede in ciò che ho sempre liquidato come l'equivalente virtuale dei Lego.

"Senti, ho passato più di duecento ore dentro a quel coso. Dovevo smettere."

Annuisco, perplesso. Il mio amico ha iniziato il primo anno di specialistica in psichiatria. Ho più tempo libero di lui di certo, ma non mi piace giocare con altra gente. Quando gioco a un videogioco, voglio essere completamente solo. Se volessi passare del tempo piacevolmente con altra gente, mi comprerei un frisbee.

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"Dai un'occhiata al server 2b2t," mi suggerisce l'amico dottore, senza elaborare la cosa ulteriormente.

Mi sta bene. Scarico una copia del gioco, creo un personaggio, e vado al server che mi ha indicato il mio amico. Sono certo di stare per trovarmi davanti il glorioso baluardo che, nella mia immaginazione, rappresenterà la razza umana agli occhi delle future generazioni.

Mi materializzo in cima a una guglia che sovrasta una distesa coperta di montagne decrepite e laghi infuocati. È notte, è quasi completamente buio, ma vedo in lontananza gli occhi ardenti di qualche creatura che fa versi strani mentre si aggira tra le cave di granito sotto la debole luce della luna. Se anche sapessi come fare a scendere dalla torre su cui mi trovo, chi me lo fa fare? Pensavo di essere qui per esplorare Minecraft, non i piani infernali di Carcosa.

Prati verdi. Cieli azzurri. Graziose pecore a cubetti. Paeselli caratteristici. Ecco cosa mi aspettavo. Ma non è neanche un po' quello che ho davanti ora. Sono in una cyber-landa del non ritorno, un mondo infernale di pixel dove un passo falso può condurmi non solo dritto alla morte, ma anche al pubblico linciaggio per la mia ignoranza virtuale. Studio i dintorni un'altra volta, stabilisco un percorso di discesa e faccio il primo passo. Scivolo e cado per l'equivalente di un edificio da sette piani del mondo reale, fino al fondo. Nella chat compare, "Andrew si è rotto."

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"Complimenti, coglione," scrive un giocatore sconosciuto.

2b2t è considerato il server inalterato più grande e più vecchio del gioco, un mondo fantastico pieno di possibilità e orrore, Rivendell e Mordor in parti uguali. I numeri precisi non si sanno, ma secondo uno storico di 2b2t, "quasi 60.000 giocatori sono passati per questo mondo almeno una volta," generando uno spazio così grande che occupa circa 800 GB. 2b2t è roba da leggenda.

"Virtualmente, l'intero territorio che si estende per cinque km dal punto di spawn è una landa desolata disseminata di basi, castelli e strutture gigantesche saccheggiate e in rovina," ha scritto un utente di 2b2t in un thread su Hacker News. "In genere i giocatori costruiscono la propria base in un punto qualsiasi tra i 10 e i 500 km dal punto di origine, e quando lo fanno, costruiscono basi davvero impressionanti. Uno dei passatempi preferiti di molti giocatori abituali è andare a caccia di queste gemme, che in genere sono state abbandonate anni prima."

"2b2t regala un'esperienza davvero unica ai giocatori, che siano principianti o esperti di Minecraft," ha scritto un altro utente in un thread sul forum Facepunch, raccontando in dettaglio la storia del server.

"Buona fortuna, e cerca di non morire troppe volte," è il consiglio asciutto dato da qualcun'altro nello stesso thread.

"Nessuno di noi vale qualcosa su questo server. A nessuno importa se ti violentano, ti distruggono la base, se i tuoi amici ti tradiscono e ti rubano tutto," dice un altro, prima che un utente descriva 2b2t in due parole:

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"Benvenuto a nell'Inferno di Minecraft."

"Non c'è nessuna storia particolare dietro, è nato come qualsiasi altro server di prova alla fine del 2010 e io e i miei amici ci giocavamo dentro," mi scrive uno degli anonimi fondatori del server, dopo che sono riuscito a contattarlo via email. "Dopo un po', abbiamo deciso di aprirlo agli altri per vedere quanto rapidamente sarebbe stato distrutto e abbiamo iniziato a segnalarlo in vari posti in rete." I fondatori hanno fatto il solito giro tra siti come Reddit, Facepunch, e 4chan. Presto, centinaia di persone si sono collegate a 2b2t, sfruttando appieno la libertà anarchica del server.

"Una volta che il server ha raggiunto una buona base di giocatori, chiuderlo e basta sarebbe stata una mossa noiosa e triste per tutte le persone coinvolte, così è rimasto in piedi, nonostante il più di noi avesse nel frattempo abbandonato il gioco. È rimasto attivo, semplicemente."

Al momento ci sono in media solo una ventina di giocatori attivi sul server, ma il costo da 90 dollari al mese è coperto quasi senza spese da parte dei fondatori.

"Alcune persone sono state davvero generose e hanno pagato per il server per diversi mesi consecutivi senza che io dovessi coprire niente."

Mi chiedo se esista una qualche filosofia o etica dietro 2b2t. Perché le persone continuano a tornare quando ci sono infiniti server con molte meno trappole mortali, paesaggi più puliti, e un uso più contenuto dell'appellativo "Newfag?"

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"In parte," scrivono, "I giocatori si connettono perché vogliono semplicemente giocare a Minecraft, e proprio mentre fanno spawn si trovano davanti tutta questa devastazione e non ci sono istruzioni di alcun genere."

Mi ci sono volute un paio di ore, ma ho finalmente capito come sopravvivere abbastanza a lungo da superare la prima zona. Le cose sembrano un po' più tranquille oltre il percorso a ostacoli. Si intravedono un paio di edifici spuntare qua e là in lontananza, fatiscenti, ma ancora in piedi. Piccoli corsi d'acqua mi circondano, ci sono persino una o due pianticelle che crescono dalle macchie di erba. L'esperienza migliora considerevolmente appena zittisco la chat log, che al momento è monopolizzata da tre utenti che discutono sull'uso più o meno legittimo dell'epiteto "nigger" nel parlato quotidiano.

Con la luce del giorno, lontano dalle coordinate di partenza, l'ambiente è decisamente meno ostile. Meno "Alle montagne della follia," più "Attraverso lo specchio." Ci sono sentieri che entrano e escono dall'inquadratura, alcuni arrivano fino all'orizzonte, altri si interrompono brutalmente sopra di me. Qui e là mi imbatto in giardini incolti e raccolgo dei fiori, supponendo che possano tornarmi utili, prima o poi. Il suolo è ancora sconnesso, pieno di buchi che nascondono caverne profonde. Se non sto attento a dove metto i piedi, posso precipitare in un attimo. Infatti non sto attento e cado. Di nuovo. Ricomincio, senza fiori, al Pit of Despair, e quasi immediatamente resto incastrato in una gola, cosa che mi costringe a passare i successivi dieci minuti a saltare freneticamente, cercando di farmi strada.

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Per qualche divina provvidenza del gioco, arriva in mio soccorso un utente misericordioso.

"Salta quando ti dico di farlo," mi scrive in privato.

Lo faccio, e dopo un paio di tentativi costruisce un sentiero per la mia fuga. Subito dopo, mi regala sessanta meloni. Lo ringrazio, anche se non sono sicuro di cosa fare di tutta questa frutta, e proseguo verso nuove aree della mappa. Provo a riattivare la chat, dove un nuovo giocatore si è unito alla discussione. Le sue opinioni sono un po' più radicali—non fa altro che ripetere "Heil Hitler!" all'infinito. Gli altri hanno deciso di rimandare la discussione semantica.

"Che cazzo ha che non va questo qua?" chiede uno.

"Heil Hitler!" risponde lui.

"È tipo un bot?" chiede un altro.

"Heil Hitler!" risponde di nuovo.

"Ehi, sono nuovo. Spiegatemi, tutta questa merda è stata fatta dalle persone, col tempo?" chiedo.

"Se per merda intendi il mio grazioso castello, la risposta è sì," scrive qualcuno.

"Heil Hitler!" dice il tizio Heil Hitler.

"Per quale ragione continuate a tornare su questo server?" chiedo.

"Droga," mi risponde qualcuno.

"Heil Hitler!" dice il tizio Heil Hitler.

"Perché, che altro ti aspettavi?" aggiungono.

"Niente di che, immagino," rispondo.

"È davvero una sorta di droga," interviene un'altro utente. "Non riesco a smettere di tornarci."

Sono nel pieno dell'esplorazione di un enorme obelisco fallico quando mi accorgo che la mia barra della salute si sta esaurendo. Non capisco perché—non ci sono mostri nei paraggi. Poco dopo, succede l'inevitabile.

"Andrew è morto di fame," annuncia la chat log.

"Che cosa?! Dopo che ti ho dato sessanta cazzo di meloni? Coglione," digita il mio salvatore.

"Heil Hitler!"

Più tardi, mentre passo vicino a una swastika fluttuante mentre mi scrollo di dosso gli ultimi residui di insulti—"Niggering Nigger Jewfag" è quello più originale—capisco che forse 2b2t non rappresenta l'apice dell'ingegno umano. Ma ha, forse, un'altro scopo: rappresentare un paesaggio mentale collettivo, la nostra identità virtuale, visualizzata e digitalizzata per sempre. Gli alti e i bassi, il tormento delle critiche, i pensieri che preferiremmo non condividere—chi non ha mai provato tutto ciò?

Alla fine, 2b2t dipinge l'umanità in modo molto più accurato di quanto pensassi all'inizio. Che la cosa sia o meno voluta dai suoi creatori, il gioco permette a una coscienza populista e sfrenata di esprimersi, la somma totale di tutta una serie di segmenti particolari della storia della nostra specie. 2b2t è come qualsiasi altra mente umana: un piano eternamente in espansione, pieno di idee allo stesso tempo meravigliose e terrificanti, e una voce nel vento che di tanto in tanto ti fa sentire un perfetto idiota.