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Tecnologia

Quanta cioccolata puoi mangiare tutta in una volta prima di morire?

In che quantità i cibi apparentemente innocui si possono rivelare mortali? Lo abbiamo chiesto ai nostri amici di AsapScience.
Death by Chocolate. Immagine: Wikimedia, kroszk@ | CC BY 2.0

Per anni i nostri genitori, i telegiornali e i medici condotti hanno predicato l'importanza di bere tanta acqua per non fare la fine del pollo con una morte per disidratazione. Ma quest'estate, a quanto pare, la tendenza si è invertita: infatti secondo il nuovo video del canale di intrattenimento scientifico AsapSCIENCE un consumo esagerato di acqua (superiore ai 6 litri al giorno) può portare a una tumefazione delle cellule cerebrali tale da indurre mal di testa, stati comatosi e nel peggiore dei casi alla morte.

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Alla luce di questi fatti abbiamo chiesto ai nostri amici di AsapSCIENCE di rispondere a questa domanda: in che quantità i cibi apparentemente innocui possono rivelarsi mortali?

Dopo aver visto il video sui rischi dell'acqua abbiamo capito che bisognava mettere in guardia i nostri lettori dai pericoli del quotidiano. Per questo abbiamo stilato una lista delle caratteristiche tossicologiche di alcuni degli alimenti di cui andate sicuramente ghiotti. Ovviamente abbiamo calcolato le conseguenze mediche dell'ipotetica abbuffata mortale e le soglie da non superare per restare in salute. Non vorremmo mai che un'abbuffata di orsetti di gomma vi portasse dritti in ospedale.

Occhio alla cioccolata

Immagine: imago/ Joana Kruse

Le tavolette di cioccolata che tanto vi piacciono contengono una sostanza chiamata teobromina che strutturalmente è imparentata alla caffeina e che le è molto simile, anche se ha un effetto più leggero sul fisico. Si tratta di un vasodilatatore, stimola il cuore e ha un effetto piuttosto prolungato.

Il più grosso pericolo relativo a un consumo eccessivo di cioccolata riguarda gli animali, che rischiano di morire per avvelenamento da teobromina anche con quantità minime. In cani, gatti e persino vitelli e orsi sono stati riscontrati effetti neurologici molto più forti e immediati che nell'uomo: innalzamento della pressione sanguigna, tachicardia, restringimento dei vasi sanguigni (soprattutto nel cervello), crampi, vomito, svenimenti e, in alcuni casi, insufficienza respiratoria.

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Per ottenere una reazione del genere, l'uomo dovrebbe mangiarne molta di più. Dosi che superano i 100 g di cacao in polvere procurano acuti fastidi agli occhi, aumento delle pulsazioni e mal di testa. La situazione si fa davvero critica intorno alle 85 tavolette, oltre le quali l'ultimo pezzo di cioccolata alla nocciola conduce dritti tra le dolci braccia della morte.

Per le fantasie più perverse, senza correre un vero pericolo, c'è poi il caloricissimo dolce "death by chocolate" che a quanto pare ci fa sprofondare in uno stato di immobilità simile al sonno eterno, ma decisamente innocuo.

Attenzione al caffè

Immagine: freestockphotos, Petr Kratochvil | Public Domain

La prima cosa che fate la mattina è bere il caffé? Ok, ma non superate le 70 tazze; una intossicazione da caffé può portarvi dritti nella bara. La dose letale varia ovviamente da persona a persona, ma diciamo che se una tazza contiene circa 100 mg di caffeina, 10 g sono sicuramente mortali.

A una donna di 60 kg, per esempio, bastano 84 tazze; invece un uomo di 85 kg può bere anche 119 tazze prima di dover chiamare il 118. Parlando in litri, invece, la dose mortale oscilla tra i 10 e i 31, tutto dipende dalla concentrazione della bevanda: nel caso dell'espresso, 200 tazze di doppio dovrebbero essere sufficienti.

Il motivo che sta dietro alla morte da caffé è, per chi avesse qualche dubbio, un'acuta intossicazione da caffeina (tecnicamente: CD-10Code F15.0). Casi di intossicazione possono manifestarsi anche intorno a un solo grammo. L'intossicazione può causare disturbi fisici come agitazione, palpitazioni, tachicardia, iperattività, problemi alla circolazione, perdita di controllo dei movimenti, urgenza di urinare, svenimenti o attacchi di panico.

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Nei casi di consumo eccessivo di bevande contenenti caffeina i ricercatori hanno osservato anche un abbassamento dei livelli di potassio che può provocare crampi muscolari. Anche questa ipokaliemia può portare a sfasamenti del ritmo cardiaco, fibrillazione ventricolare e arresto cardiaco.

E il sale?

Immagine: Pixabay, lbokel | Public Domain

Anche il cosiddetto "sale della vita," se assunto in dosi eccessive, può portarvi sottoterra. Questo insaporitore al cloruro di sodio è importante per regolare la ritenzione idrica, la digestione, per la composizione delle ossa e per il sistema nervoso. Quindi non si parla solo di neonati e pazienti con problemi alla tiroide: regolare la quantità di sale è fondamentale per tutti.

Una quantità di sale da cucina che varia da 0,5 a 1 g per chilogrammo di peso corporeo, se assunta tutta in una volta, può condurre alla morte. Per una persona adulta si parla di 100/150 grammi, ovvero più o meno 10 cucchiai da tavola. Se la persona non viene curata in tempo morirà molto probabilmente di ipernatriemia, ovvero per un'eccessiva concentrazione di sodio nel sangue.

Con un consumo eccessivo di sale, la ritenzione di liquidi nel corpo si stravolge e l'organismo tenta di espellere il cloruro i sodio in eccesso. Se l'acqua non viene espulsa immediatamente insieme al sale, viene presa dalle cellule. Di conseguenza, il sangue aumenta di volume, la pressione sanguigna aumenta e si arriva a uno stadio di iperidratazione che porta alla formazione di edemi che a loro volta possono procurare un arresto cardiaco o respiratorio.

Se non siete sicuri delle quantità di sale quando cucinate, comunque, attenetevi a questa regola: finché non vomitate va tutto bene.

Nel loro video gli scienziati per passione di AsapSCIENCE ci mettono in guardia su tutta una serie di situazioni pericolose legate al cibo. Se siete ipocondriaci lasciatevi affascinare dalle loro belle grafiche e rilassatevi: