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L'emendamento della Lega per isolare ancora di più le famiglie extracomunitarie regolari

Non comporterebbe alcun risparmio per lo stato, sembrando ancora di più un'iniziativa col solo scopo di discriminare.
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Foto via Unsplash.

Che il ‘decreto Sicurezza’ abbia avuto degli effetti estemporanei lo si è potuto appurare nei giorni scorsi, quando in tutta Italia migranti con permesso regolare sono stati costretti ad abbandonare i centri che li ospitavano, con una tendenza che, secondo l'ISPI, potrebbe tradursi in 60mila nuovi irregolari entro il 2020 solo per l'abolizione della protezione umanitaria.

Ma lo smantellamento del sistema di accoglienza—con le conseguenze di cui sopra, inclusa la perdita di migliaia di posti di lavoro nell’ambito dell’accoglienza—non è l'unico provvedimento riguardante cittadini extracomunitari a far discutere. Da ieri è infatti il turno di un emendamento, presentato dalla Lega e approvato ieri dalla Commissione Bilancio della Camera, che prevede l’esclusione degli extracomunitari regolari dalle agevolazioni previste per le famiglie numerose sul territorio nazionale. E che sarebbe totalmente 'gratuito' da parte del governo.

Precisamente, le agevolazioni sono state istituite nel 2017, con l’approvazione della “Carta della famiglia”—inserita all’interno della legge di stabilità, durante il governo Gentiloni—e destinate alle famiglie con un ISEE inferiore ai 30mila euro. Dopo aver dimostrato questi requisiti, le famiglie possono ottenere sconti su diverse spese quotidiane—come l’acquisto di medicinali, prodotti alimentari, libri scolastici, abbonamenti a trasporti pubblici, biglietti per cinema e musei.

Attualmente, la legge prevede che a beneficiare degli sgravi siano “famiglie costituite da cittadini italiani o da cittadini stranieri regolarmente residenti nel territorio italiano, con almeno tre figli minori a carico.” Nel caso in cui la nuova legge di stabilità venisse approvata con questo emendamento dentro, la frase sostitutiva invece reciterebbe: “famiglie costituite da cittadini italiani ovvero appartenenti a Paesi membri dell’Unione europea regolarmente residenti nel territorio italiano, con almeno tre figli a carico.” Inoltre, l’emendamento eliminerebbe anche il riferimento alla minore età dei figli, estendendo le agevolazioni alle famiglie con figli under 26 a carico.

Il provvedimento sta facendo discutere per la sua gratuità in quanto, come ha sottolineato Repubblica, "sembra avere un valore più politico che sostanziale." Nella relazione tecnica allegata al provvedimento, infatti, si può leggere che "alla disposizione non derivano nuovi o maggiori oneri" e nemmeno "i costi di emissione" sono a carico della finanza pubblica—ovvero dello Stato. Tradotto, questo significa che i costi “Carta della famiglia” sono esclusivamente a carico di enti o attività commerciali che decidono volontariamente di aderire all’iniziativa attaccando in bellavista un bollino con scritto “Amico della famiglia” per sconti del 5 percento o “Sostenitore della famiglia” per sconti del 20 percento.

In pratica, quindi, l'unico obiettivo sarebbe impedire di usufruire di questi sconti ai cittadini extracomunitari, anche se regolari (e che quindi lavorano e pagano le tasse come tutte le altre persone). Diversi hanno rilevato come non si tratti nemmeno del primo provvedimento su questa linea, a partire da un altro emendamento inserito nella manovra, quello che vorrebbe un prelievo dell'1,5 percento in più sulle somme di denaro trasferite nei paesi extracomunitari.