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Italia

Il 'soldato garibaldino', il vigile, il videomaker: abbiamo analizzato i candidati M5S a Roma

In maggioranza uomini, età media oltre i 40 anni: VICE News ha raccolto i profili e le dichiarazioni più singolari dei candidati M5S alle “comunarie”.
Leonardo Bianchi
Rome, IT
Carlo Chiariglione, uno dei candidati alle Comunarie del M5S.

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Sebbene non ci sia ancora una data stabilita, la campagna elettorale per le prossime elezioni comunali di Roma sta iniziando a entrare nel vivo. Secondo gli ultimi sondaggi, i favoriti sarebbero il Partito Democratico (al 28 per cento) e il MoVimento 5 Stelle (al 27 per cento).

Nell'ultima settimana, quest'ultimo è stato investito da diverse polemiche. La Stampa, ad esempio, ha rivelato l'esistenza di un draconiano decalogo di comportamento che prevederebbe – tra le altre cose – una multa di 150mila euro in caso di "violazioni alle regole contenute" nel codice. ll documento, su richiesta di Gianroberto Casaleggio, sarebbe stato firmato dai candidati del M5S alle elezioni del Campidoglio.

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E proprio ieri, sul blog di Beppe Grillo sono stati presentanti i 209 candidati per le cosiddette "comunarie," le primarie a Cinque Stelle.

"Per la prima volta a Roma cittadini onesti potranno scegliere altri cittadini onesti come propri portavoce nelle istituzioni", si legge nel post. "Niente stanze segrete dei partiti, niente nomine dirette. In una parola: democrazia diretta. […] Tutti potranno guardare e valutare i profili e i video degli aspiranti candidati del MoVimento 5 Stelle all'assemblea capitolina."

— AlessandroDiBattista (@ale_dibattista)February 15, 2016

Nella lista la maggioranza sono uomini, e l'età media è oltre la quarantina. Sulla carta, i favoriti sono gli ex consiglieri comununali Virginia Raggi (il volto su cui molti vorrebbero puntare) e Marcello De Vito (ex candidato sindaco del M5S nel 2013), oltre a Daniele Frongia ed Enrico Stefano.

Gli oltre duecento candidati, comunque, offrono uno spaccato della società civile abbastanza ampio. VICE News ha dunque raccolto i profili più "singolari" e le dichiarazioni più peculiari.

Il carabiniere

Vincenzo Siani, 40 anni, è un carabiniere in servizio a Roma dal 1998. In più, è anche un "ambientalista" e "appassionato di politica, storia militare, sviluppo personale, animali, tennis, calcio, meditazione e arti marziali."

Nella sua dichiarazione d'intenti, Siani mostra di avere le idee chiare. "Negli ultimi anni," scrive, "ho assistito ad un notevole incremento dei reati sulla Capitale. […] La stragrande maggioranza dei crimini che si verificano su Roma e in generale nelle grandi città italiane, è commessa da cittadini di origine straniera, sia comunitari che non, i quali godono, insieme ai criminali italiani naturalmente, della quasi totale impunità."

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La priorità per la prossima amministrazione, dunque, è quella di "mettere al primo posto le tematiche della sicurezza e legalità, e posso dire con franchezza che impiegherei ogni mia energia per perseguire tale scopo."

Il vigile urbano

Romolo Bonarota, 55 anni, è un "ufficiale della Polizia Locale di Roma Capitale con 35 anni di uniforme sulle spalle ed ormai cucita sulla pelle." Si è avvicinato al M5S da "prima delle precedenti elezioni amministrative di Roma," dove ha "finalmente trovato condivisione dei valori a cui mi sono sempre ispirato."

Non crede di "avere personali ambizioni od individuali sogni," è "solo qui a disposizione" e "scevro da ricette salvifiche personali o corporative prive di condivisione e soprattutto nella più totale convinzione che di Vangeli ne sono sufficienti 4 e tutti gli altri sono 'apocrifi….' ed io non mi sento il Messia……"

Il poliziotto

Dopo il carabiniere e il vigile urbano, poteva mancare il poliziotto? Ovviamente no. Cosimo Puliti lavora "presso la Questura di Roma come sovrintendente" e – spiega nella descrizione – si è "iscritto da lavoratore nel 1986/1987 alla facoltà di scienze politiche alla sapienza superando 11 esami. Ma non ho finito."

Il suo impegno è semplice: "quello di colmare il vuoto politico lasciato dai partiti per tanti" e "restituire le istituzioni ai cittadini" portando avanti "il programma del movimento 5 stelle."

Il giornalista-attivista

"I giornali sono medium, fanno parlare i morti," diceva Beppe Grillo qualche anno fa. Fortunamente, i giornalisti sono vivi — e alcuni si candidano con il M5S. Uno di questi è il cronista di La7 Ivo Mej, che qualche settimana fa aveva anticipato la propria candidatura suscitando qualche malumore tra i "piani alti del Movimento."

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Comunque, nella pagina sul portale del M5S, Mej scrive che il suo attivismo "si svolge essenzialmente sul luogo di lavoro e online": "Ogni giorno da quando esiste il Movimento è incessante in redazione la mia opera di tutela della correttezza delle notizie riguardanti le idee del Movimento stesso." Poco dopo, Mej afferma che "all'ideale del giornalista cane da guardia del potere ci credevo e ci credo davvero."

Il videomaker

La pagina di Paolo Scarlato è il mistero di questa infornata di candidati. Di lui non c'è scritto nulla – né una biografia, né la dichiarazione d'intenti. In compenso c'è un suo cortometraggio del 2011, lungo 15 minuti e intitolato Questo è un paese per vecchi.

Il ricercatore che venne accusato di negare l'Olocausto

Antonio Caracciolo, 65 anni, nel lontano 2009 si definiva un "coordinatore provinciale dei club di Forza Italia a Seminara (Reggio Calabria)." E sempre in quell'anno, il ricercatore era finito al centro delle polemiche a seguito di un articolo di Repubblica intitolato: "Lo sterminio degli ebrei è una leggenda": prof negazionista, shock alla Sapienza.

Una volta abbandonata Forza Italia, Caracciolo è poi approdato al M5S. Ma nel 2013, la sua presenza tra le file degli attivisti pentastellati del Municipio XV aveva creato non poco imbarazzo.

Comunque, la vicenda del 2009 – in maniera più edulcorata – è rievocata dallo stesso Caracciolo nella dichiarazioni d'intenti. "Ho avuto […] un attacco mediatico che ha comportato un procedimento disciplinare presso il Consiglio Universitario Nazionale, dove sono stato prosciolto nel gennaio 2010 con formula piena per insussistenza del fatto e del diritto."

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Il 'soldato garibaldino'

Tra tutte le videopresentazioni dei candidati, quella di Carlo Chiariglione è indubbiamente la migliore per preparazione, setting e portamento.

Sullo sfondo di un quadro di Garibaldi, il candidato spiega – ricorrendo ad un'ariosa gestualità – di essere nelle forze armate da ben ventidue anni, e che proprio questa appartenenza l'ha reso "incorruttibile e irricattabile," e quindi "sicuramente scomodo a molti."

Nella dichiarazione d'intenti sul portale del M5S, il tono si fa ancora più epico. "Io sono un Soldato per convinzione e non per convenienza, fame o spirito di avventura," scrive Chiariglione. "Solo un vero Soldato ha la volontà e la capacità di esporsi per i propri cittadini e la propria città, andandosi a scontrare con tutto quel marcio che ormai purtroppo abbiamo dovuto conoscere in questi anni."

Verso la fine arriva la chiamata alle armi: "A noi romani serve solo una scintilla di passione e di fiducia per farci tornare padroni della città, della nostra vita e di quella dignità che ci ha contraddistinto in passato e che ci è dovuta anche da una storia millenaria che tutto il mondo ci invidia."

"Io sono certo di poter far rinascere i romani e la città," conclude modestamente il soldato-candidato.


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