Lo scorso Lunedì, la rete tedesca ARD ha trasmesso i risultati di un’inchiesta sull’azienda dolciaria Haribo – produttrice degli amati orsetti gommosi e delle “cocacoline”, e tantissime altre caramelle – imputando alla compagnia di essere inconsapevolmente dipendente dalla moderna manodopera basata sulla schiavitù. L’inchiesta rivela come le pratiche produttive dell’Haribo abbiano portato a sanzionare il comportamento dell’azienda nei confronti di lavoratori e degli animali, da cui derivano gli ingredienti per le caramelle.
Un documentario di 45 minuti, trasmesso da ARD Markencheck (la cui traduzione letterale è “controllo dei marchi”), rivela che molti dei lavoratori vivono nelle zone più povere del nord est del Brasile, dove si trovano molti degli alberi di cera di carnauba del mondo. La cera di carnauba è l’ingrediente chiave dei prodotti Haribo, responsabile del finish glossato degli orsetti gommosi e che previene che si attacchino e congelino tutti insieme in grandi masse. È lo stesso materiale che trovi nell’olio delle macchina, nel lucido per scarpe e nel balsamo delle labbra.
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L’industria della cera di carnauba punta i riflettori sui lavoratori brasiliani, alcuni dei quali minori, che lavorano troppo per troppo poco. Il guadagno è di 40 real (10 euro circa) al giorno, il tutto per lavorare e raccogliere cera da alberi altissimi che non possono che essere raggiunti con lame affilate e ganci. Dormono all’aria aperta o nei furgoni. Non hanno accesso all’acqua potabile, solo quella non filtrata che ricevono dai ruscelli vicini. Molto spesso gli è negato l’uso dei bagni.
Un’altra porzione del documentario scava nelle fattorie industriali nel nord della Germania, dove i maiali sono cresciuti per essere usati da GELITA, compagnia dalla quale Haribo prende la gelatina. Questi maiali, come mostra il documentario, vivono nelle loro feci e vagano con piaghe aperte, e spesso con cadaveri e ossa dei loro simili in giro.
Tutte le scoperte fatte dal documentario hanno allarmato Haribo, compagnia che ha la propria sede in Germani ma i cui prodotti sono venduti in tutto il mondo, che ha subito proposto una rigorosa investigazione interna.
“Vogliamo sottolineare quanto siamo preoccupati da alcune immagini mostrate ai consumatori dal programma generalista sul canale ARD la scorsa settimana” così ha scritto a MUNCHIES via mail martedì mattina un portavoce di Haribo. “Le condizioni dei maiali nelle fattorie e dei lavoratori brasiliani nella piantagioni sono insopportabili”.
L’azienda ha riferito a MUNCHIES che è a lavoro sul “controllo tempestivo” di tutte le sue scorte, che arrivano sia da fornitori diretti che da singole fattorie. Haribo insiste che sarà trasparente in tutte le fasi del controllo, tenendo il pubblico aggiornato sullo status della sua investigazione.
“Attualmente stiamo cercando di capire con i nostri fornitori la natura precisa delle condizioni delle compagnie che forniscono loro”, il portavoce ha continuato. “Da qui dovrebbe trasparire che devono esserci dei miglioramenti urgenti in quest’area, e insisteremo sull’implementazione e non riposeremo fino a quando questi miglioramenti non ci saranno”.