Cultura

Ho 29 anni, sono vergine e incinta

Se i film per adolescenti ci hanno insegnato qualcosa sulla verginità, è che è un’etichetta scomoda. Nella nostra immaginazione, le persone vergini di una certa età sono per forza logorate dalla vergogna e dall’ansia—non vogliono che qualcuno scopra il loro terribile segreto, ma vorrebbero anche porre fine all’astinenza.

Per essere una 29enne vergine, Lauren sembra piuttosto a suo agio con questa etichetta. Non passa certo il tempo a gridarlo ai quattro venti, ma non ha neanche alcuna fretta di fare sesso. Anzi, l’idea di vivere per tutta la vita senza farlo non le crea problemi. In parte, la cosa è dovuta a un disturbo ghiandolare che condiziona la produzione di ormoni nel suo corpo, ma anche da una dose genuina di zero interesse.

Videos by VICE

In una comunità del Manitoba (Canada) profondamente religiosa, è con questa attitudine che Lauren ha cercato un donatore di sperma ed è diventata una mamma single—contro il consiglio di medici e amici. L’ho chiamata per parlare di siti per incontri, ormoni della gravidanza e di quella specifica ansia che ti viene quando rinunci ad avere una vita sessuale.

VICE: Ricordi di esserti sentita diversa già da piccola?
Lauren: Ho sempre saputo di essere diversa. Sono nata affetta da ipopituitarismo, ovvero la mia ipofisi non è formata propriamente. Non invia i giusti messaggi ormonali alle altre ghiandole del corpo, come quelle dell’adrenaline o le ovaie. Così, per pareggiare, devo prendere degli ormoni sostituitivi. La cosa è sotto controllo da 29 anni e non è un problema, ora. Ma prima era diverso, perché prendevo pillole per la tiroide e mi facevo una puntura di ormoni della crescita ogni giorno.

Sono entrata nella pubertà tardissimo. Non sarebbe neanche successo senza prendere gli estrogeni. Ho iniziato gli ormoni solo perché mi prendevano tutti in giro perché ero piatta, mentre a tutte le altre erano già cresciute le tette. È stato brutto, perché mi ha costretta a fare qualcosa per cui non ero necessariamente pronta.

È stato difficile? I tuoi compagni erano crudeli?
Le medie sono state il momento peggiore. Mi punzecchiavano perché ero piatta o perché avevo i dentoni. I bambini si attaccano a qualsiasi cosa sia diversa. Le cose sono iniziate a migliorare quando il mio aspetto è diventato più simile a quello degli altri. Sono passata da una scuola media con 100 studenti a una superiore con 1.500, di cui 500 nel mio anno. Era molto facile nascondersi e mescolarsi in un gruppo diverso.

La cosa più dura è stata rimanere incinta. Inizialmente il mio endocrinologo ha detto che non sarebbe successo, che avevo bisogno anche di un ovulo donato e di spendere decine di migliaia di dollari per la fecondazione in vitro. Mi sono sentita senza speranze. Ma mi ha indirizzato a una clinica per la fertilità. Ho passato un intero anno su una lista d’attesa pensando che non sarebbe mai successo—e poi, dopo un appuntamento di cinque minuti con un esperto di fertilità, è cambiato tutto.

Sono piuttosto stupita dal fatto che non senti di starti perdendo qualcosa nel sesso. Hai mai sensazioni opposte?
Da quando sono rimasta incinta, di tanto in tanto ho sentito che sarebbe stato bello avere qualcuno in quel senso—con cui uscire e con cui fare sesso… Alle volte, per curiosità, ho pensato di buttarmi in una storia di una notte, ma l’idea passa tutte le volte in fretta.

Se dovessi invece seguire queste sensazioni, come sarebbe la tua serata ideale? Cena? Netflix e divano?
La cosa migliore in assoluto sarebbe con qualcuno che conosco da un po’. Niente cena o robe del genere. Il punto sarebbe solo capire cosa c’è di interessante nel sesso. Ho idea che scapperei, se dovessi organizzare qualcosa di complicato. Sono una persona piuttosto ansiosa, per cui se dovessi andare a cena con qualcuno passerei il tempo a cercare un motivo per cui questa persona non mi piace o troverei una scusa all’ultimo minuto.

Non hai mai sperimentato questo tipo di vita, anche senza la questione del sesso?
Non saprei. Sono andata a qualche appuntamento. In seconda superiore avevo un fidanzato, ci tenevamo per mano e cose sì. Poi abbiamo concordato che le cose non funzionavano. Siamo ancora amici e non c’è mai stato niente di negativo tra noi. Non ho mai avuto pensieri negativi sulle persone con cui sono uscita, è solo che non fa per me. Ho provato anche ad andare su siti di appuntamenti online. È tempo sprecato. Quello più recente è stato lo scorso Natale. Un amico stava cercando di farmi uscire con suo fratello. Oggi mi limito a fare ciò che mi va, da sola. Non dovermi preoccupare per altri è più facile.

E baciare?
Sono stata baciata, tutto molto imbarazzante. Non ci voglio neanche pensare.

E la masturbazione?
Ci ho provato, e non mi è piaciuto. Mai rifatto.

Cosa pensano i tuoi amici? Lo sanno in molti?
Per il gruppo di amici con cui sono cresciuta non era un problema, non mi sentivo mai sotto pressione per fare cose che non mi andava di fare. Oggi parlo più delle loro vite sessuali che della mia. E non perché non siano solidali, ma se non introduco l’argomento io, loro non insistono.

È difficile dire chi sa cosa. Vivo in una piccola comunità religiosa. È diventata un po’ più progressista ultimamente, ma in generale ci sono cose di cui non parli e basta. La gente sa che sono single e che sto per avere un bambino da sola. Ma non sanno per forza che sono anche vergine.

Volevi essere una madre per ragioni religiose?
Ok, ci faccio molte battute, ma di base la vedo anche come una sfida a tutti quelli che mi hanno detto che non avrei potuto farlo perché non ero sposata. È l’opposto di una scelta religiosa.

C’è qualcosa che le persone non-vergini potrebbero imparare da te?
Più ti conosci, più sarai a tuo agio con le scelte che fai. Io so cosa mi fa stare bene, so cosa voglio. Dicono che devi prenderti il tempo per amare te stesso. Sembra un cliché, ma è vero. Una volta che sai ciò che vuoi, a chi importa cosa pensano gli altri?

Pensi che cambierai mai idea? Magari ti svegli a 35 anni e decidi di recuperare tutte le esperienze non fatte prima.
Anche solo pensare di avere più di 30 anni e dire a qualcuno che sono vergine sarebbe come un episodio di Seinfeld. Troppo imbarazzante. A un certo punto, se volessi farmi una scopata, eviterei del tutto di menzionare il fatto che sono vergine. Magari avrò davvero dei rimpianti tra dieci anni. Chi lo sa.

L’intervista è stata editata per brevità e chiarezza.