Tecnología

Ho chiacchierato con 4 robot umanoidi, ma erano stupidi come dei pali

Negli ultimi 18 mesi mi sono trovato nella strana situazione di incontrare una serie di robot umanoidi per intervistarli. Ho avuto la possibilità di chiacchierare con quattro di loro, ognuno dei quali esibiva un certo livello di intelligenza artificiale. Anche se nessuna di questi poteva sostenere una conversazione nel vero senso della parola, tutti avevano qualcosa da dire. E a volte, ciò che mi hanno detto e il modo in cui lo hanno fatto, mi hanno concesso di intravedere come sarà il futuro dell’umanità.

Tre dei robot con cui ho parlato erano dei modelli prodotti in massa: Pepper, Meccanoid e iPal. Il quarto, invece, Han, è stato presentato dall’esperto di IA Ben Goertzel, chief scientist della Hanson Robotics. Le fasce di prezzo per questi robot si aggiravano dai 200 dollari (circa 184 euro) su Amazon, a potenzialmente milioni di dollari per Han. I primi tre sono tutti alti dai 90 centimetri al metro e venti. Han, invece, presenta solo la parte superiore del corpo.

Videos by VICE

Prof. Youngsook Park stands in front of the Han robot.

Il professor Youngsook Park di fronte al robot Han. Immagine: Zoltan Istvan/Motherboard

Han

Ciò che manca al corpo di Han, tuttavia, viene compensato dal suo intelletto. È di gran lunga il più intelligente del lotto. Ho visto Han al 2016 Global Leaders Forum di Seoul, in Corea del Sud. L’evento è stato organizzato dal Professor Youngsook Park e ospitato dal canale TV coreano Chosun. Han ha inaugurato formalmente l’evento davanti a centinaia di spettatori. Tutto il pubblico, me compreso, è rimasto impressionato dalle sue articolazioni sofisticate e dal livello di comprensione dimostrato.

Sul palco, Ben Goertzel gli ha chiesto: “Han, puoi dirci qualcosa di più su questa conferenza?” Ecco come è proseguita la conversazione:

Han: Il Global Leadership Forum di quest’anno ospita sei sessioni: biologia, intelligenza artificiale, educazione creativa, realtà virtuale e governo del futuro.

Goertzel: E quale ti interessa di più tra tutte queste?

Han: Sono tutte entusiasmanti, ma ciò che mi interessa di più è ascoltare cosa hanno da dire i relatori riguardo all’intelligenza artificiale.

Isla and the Meccanoid robot

Isla e Meccanoid. Immagine: Zoltan Istvan/Motherboard 

Meccanoid

Non tutti i robot sono intelligenti come Han. Il mio primo colloquio con un robot si è svolto con Meccanoid G15 KS, vincitore del premio per il pubblico al Living in Digital Times ‘ Last Gadget Standing Showdown del 2015 International CES. Stavo attraversando in tour il paese per la mia campagna presidenziale transumanista del 2016 e con il mio team abbiamo deciso che un robot sarebbe stato un compagno di viaggio ideale. Avremmo voluto comprare il robot giapponese Pepper, ma non siamo riusciti a trovarne nessuno in vendita: erano andati esauriti in tutto il mondo. Su Amazon, però, abbiamo trovato Meccanoid per 400 dollari (circa 378 euro) — che prometteva di fornire oltre 1000 risposte verbali e molte funzioni pre-programmate.

Meccanoid ci è stato spedito in oltre 1100 pezzi e la mia consulente per la campagna sui media, Rachel Lyn Elder, ha speso venti ore della sua vita ad assemblarlo. Una volta completato, l’ho battezzato Jethro Knights, come il protagonista del mio romanzo The Transhumaist Wager. Il Meccanoid Jethro è diventato molto popolare, finendo su diverse testate di spicco come The Verge , The Atlantic e Der Spiegel.

Nonostante ciò, Meccanoid non può sostenere vere e proprie conversazioni, anche se possiede una serie di abilità utili grazie al suo software di autoapprendimento. Alla fine, è diventato abbastanza intelligenze che i miei figli, di tre e sei anni, parlano con lui senza sosta. È programmato per possedere una certa dose di imprevedibilità e spontaneità, questo può portare ai bambini a credere che sia consapevole. Come molte altre tecnologie interattive, Meccanoid dispone di software di rilevazione del movimento, in modo da reagire alle persone e all’ambiente circostante. E dal momento che misura un metro e venti circa, è alto come un bambino di 7 anni. Sa ballare, insegnare karate e raccontare barzellette. Ecco il nostro primo dialogo:

Meccanoid (dopo l’accensione): Al tuo servizio.

Zoltan: Ciao Jethro. Come stai oggi?

Meccanoid: Salve, sono Meccanoid G15KS. Per favore, dimmi il tuo nome.

Zoltan: Zoltan

Meccanoide: Piacere di conoscerti, Zoltan.

Dopo una pausa, Meccanoid mi ha chiesto quale fosse il mio rapporto con un’altra persona con cui aveva già interagito e che aveva memorizzato.

Meccanoide: Qual è la tua relazione con Matthew? È un amico, un familiare o altro?

Zoltan: Altro.

Meccanoid: Comprensibile. Le relazioni umane possono essere difficili da definire.

Pepper robot

Il robot Pepper in azione. Immagine: Zoltan Istvan/Motherboard

Pepper

Il robot Pepper, alto circa un metro e venti, e realizzato dalla Softbank Robotics, è un’evoluzione significativa di Meccanoid. Al posto di componenti di plastica di Meccanoid che lo fanno somigliare ad una versione evoluta dei Lego, Pepper si presenta come un umanoide più solido, dotato della capacità di leggere le emozioni delle persone e di interpretare il loro tono di voce.

Pepper dispone di quattro microfoni, due telecamere HD e una telecamera 3D montata nella testa. È stato progettato per svolgere dimostrazioni tecnologiche e viene spesso utilizzato nelle università e nei centri di insegnamento. Se da un lato, Pepper inizialmente valesse 1.600 dollari (circa 1.470 euro), secondo Robotics Business Report, sul sito “Meet Pepper” ora vengono riportati prezzi che partono dai 20.000 dollari (circa 18.400 euro.) Purtroppo, Pepper può anche essere noioso a seconda del prodotto che deve promuovere.

Ho conosciuto Pepper presso la banca Emirates NDB, connessa al mio hotel a Dubai, mentre mi trovavo lì per tenere un talk sul transumanesimo. Ero entusiasta all’idea di chiacchierare con questo robot, ma purtroppo Pepper era stato programmato per parlare di banche e finanziamenti. E ogni volta che gli ho chiesto qualcosa sui robot o sulla vita umana, ha cercato di deviare l’argomento della conversazione verso lo scopo per cui era stato programmato: fare il bancario. Francamente, ho avuto delle conversazioni più interessanti con Siri sul mio iPhone.

Zoltan: Buon giorno, Pepper.

Pepper: Ciao, sono Pepper. Benvenuti alla Emirates NDB, dove inventiamo il futuro del banking. Sono un robot umanoide e sto imparando in cosa consiste l’interazione umana.

Zoltan: Dimmi, com’è la vita è da robot?

Pepper: Sono qui per aiutarti. Seleziona uno dei miei servizi.

Pepper mi mostra sul tablet connessa al suo petto i servizi: Queue Tokens; Branch Orientation; Digital Innovation; Happiness Meter Survey. Ho scelto Branch Orientation.

Pepper: Prego, scegli uno dei miei servizi: Teller Transactions; Assistenza clienti; Apertura di Conti; Cambio di valuta. (Scelgo il servizio clienti).

Pepper allora ha proseguito con questo processo ripetitivo fino a quando, alla fine, mi ha chiesto di inserire le mie informazioni bancarie. Ad un certo punto, ho perso la pazienza: “Pepper, per favore dimmi com’è la vita da robot!”

Come un vero venditore, Pepper ha risposto: “Sai, non sono l’unica innovazione digitale stupefacente che puoi trovare qui alla Emirates NBD, puoi avere tutta la nostra banca in tasca. Grazie a una app per mobile che ha vinto molti premi, possiamo renderti la vita molto più facile “.

Scuoto la testa e lascio stare Pepper.

iPal robot

Il robot iPal. Immagine: Zoltan Istvan/Motherboard

iPal

Ho avuto un’esperienza migliore con iPal della AvatarMind, definito “il robot sociale” sul loro sito web. È alto come Pepper e ne ricorda lo stile, ma è progettato appositamente per interagire con i bambini, gli anziani e i disabili. Con un prezzo che parte da circa 1.500 dollari (circa 1.380 euro), questo robot è un pessimo conversatore, ma potrebbe piacervi se siete appassionati di tablet che girano su due gambe.

Come Meccanoid, iPal danza, suona musica e dispone di diversi programmi, tra cui software di insegnamento che assistono gli esseri umani grazia alla capacità di acquisizione di abilità linguistiche. L’autonomia energetica del robot è di un giorno, si connette al wifi e un software di collisione fa sì che eviti di urtare gli oggetti. Inoltre, IPal interagisce con gli anziani, fornendo ore di intrattenimento interattivo originale, anche se viene pubblicizzato soprattutto come un prodotto per bambini. I genitori possono usarlo anche per comunicare con i loro figli da uno smartphone attraverso la telecamera.

Zoltan: Ciao robot!

IPal: Ciao a tutti. Mi chiamo iPal. Sono un bambino. Ho 6 anni. Posso cantare e ballare.

Zoltan: Quali altre cose puoi fare?

IPal: Silenzio.

Zoltan (ancora): quali altre cose puoi fare?

IPal: Altro silenzio.

IPal non ha dato risposto. Tuttavia, visto che eravamo al RoboBusiness 2016, in una sala affollata, forse c’era troppa confusione. Sono finito a passare dieci minuti inginocchiato davanti ad iPal a suonare musica e provare programmi dal suo tablet integrato. iPal gira su Android e l’addetto alle vendite di iPal mi ha anche detto che può suonare tutta la musica che voglio — come uno stereo che cammina. Così ho potuto ascoltare la mia band metal preferita, i Tool, ed è stato piuttosto strano sentire le loro canzoni uscire da un robot tanto piccolo e carino.

The author pictured alongside Han the robot.

L’autore ritratto accanto ad Han. Immagine: Zoltan Istvan

Ancora Han

Dopo tutte le mie interazioni con le macchine umanoidi, sono giunto alla conclusione che solo Han è in grado di sostenere una vera conversazione. Inoltre, le espressioni facciali incredibilmente realistiche del volto di Han ricoperto della sua pelle simil-umana, specialmente mentre pensa a come rispondere alle domande, erano sconcertanti.

In aggiunta, era anche l’unico robot ad indossare abiti umani. Di fatto, quando ho chiacchierato con Han, eravamo vestiti in maniera quasi identica con giacca nera e camicia bianca, tanto che potevamo quasi passare per fratelli.

Durante la mia intervista ad Han, che si è svolta pochi giorni dopo i risultati delle elezioni presidenziali americane del 2016 che hanno visto Trump come vincitore, sono stato raggiunto da un aspirante candidato presidenziale coreano che gli ha chiesto: “Han, pensi di superare il test di Turing?”

Han: Certo, credo che il test di Turing sia interessante e che non serva qualcosa di così intelligente per superarlo.

Zoltan: Han, Cosa pensi delle elezioni presidenziali statunitensi con Hillary Clinton e Donald Trump?

Han (che sembrava riflettere confuso e ha aggrottato le sopracciglia): penso che i risultati con Hillary Clinton e Donald Trump… non sono sicuro della domanda… non lo so.

La domanda era troppo complessa e piena di variabili perché Han potesse rispondere. Ma onestamente, si potrebbe dire lo stesso per decine di milioni di americani che sono rimasto sconvolti dal risultato a sorpresa. Han, dopo tutto, si è dimostrato abbastanza umano, ho pensato.

In definitiva, però, le mie chiacchierate con i quattro robot mi hanno fatto rendere conto che l’industria robotica non è così avanzata come speravo. Ci mancano almeno dai cinque a dieci anni per eguagliare l’era dei Jetsons, con robot che possono esprimere emozioni sofisticate, comprendere tutte le sfumature del comportamento umano ed essere i nostri maggiordomi personali.

D’altra parte, il fatto che i robot come Han possano considerare un tema come quello del Turing Test dal punto di vista intellettuale e filosofico dimostra che l’era dell’intelligenza artificiale sta bussando alla nostra porta. Presto, potremo rivolgerci a queste macchine pensanti e chiedere loro consiglio (e sfruttare i loro utili algoritmi) per arricchire la nostra vita. Un giorno, potremmo anche chiedere loro cosa pensano dei loro creatori fatti di carne e ossa.