È molto raro che mi venga voglia di masturbarmi in un posto diverso dalla mia camera da letto. In Master of None, Aziz Ansari parla di quanto sia triste che il tizio che prova l’impulso di masturbarsi in metropolitana sia nato proprio così, con la spinta a fare qualcosa di orribile e illegale. Quando l’ho sentito, ho cominciato a chiedermi, e io? Riuscirei mai a masturbarmi in un posto in cui la regola è che la gente non si masturbi? Inversione dei ruoli, infrangere le regole, illegalità—sono tutte fantasie piuttosto standard che io non ho, e mi sento anche un po’ banale per questo. Nell’ultima “fantasia” che ho avuto, io e Chrissy Teigen stavamo a letto insieme, entrambe vestite, schiena contro schiena.
Dopo aver fatto pratica con i vibratori portatili—quelli che puoi infilarti e restano bloccati lì dentro mentre tu fai le commissioni, o anche mentre fai sesso—volevo eliminare del tutto la parte della penetrazione.
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Qualche tempo fa sono venuta a sapere che la OhMiBod ha lanciato un paio di mutande vibranti con il nome di blueMotion Nex|1—nome forse più appropriato a un robot anni Novanta. L’intimo vibrante risponde a un problema che in realtà non mi ha mai particolarmente preoccupato—il desiderio di masturbarsi senza la voglia di muoversi—ma l’immagine sulla confezione era eccitante: un uomo svaccato in una poltrona viola tiene nella mano destra un telecomando, mentre la sinistra ce l’ha comodamente abbandonata sul bracciolo. Fissa una donna in posizione di squat, che sta probabilmente cercando di gestire tutto l’indescrivibile piacere che prova. Anche io volevo provare quella sensazione. Dell’uomo non avevo bisogno. Ma volevo provare un tale piacere clitorideo da sentire il bisogno di spingere indietro il culo, inarcare la schiena, e sorridere come un’ossessa. E volevo farlo in un luogo così poco legato al sesso che solo io avrei saputo cosa stava succedendo.
Gli slip vibranti sono composti da due parti, e sono quasi troppo facili da comporre. Dopo aver provato il telecomando, ho fatto scivolare la parte uno, un aggeggio curvo e vibrante, nel taschino pubico della parte due, un perizoma one-size. Ho infilato i miei nuovi slip e vestiti da corsa, e preso in mano il telecomando. Ho schiacciato on.
Era una bella sensazione. Sono tornata a letto. Cinque minuti dopo, mi sono rialzata e ho preso la spazzatura da portare fuori.
Quella che segue è la lista delle attività che ho compiuto indossando le mie mutande vibranti, ognuna con un voto da uno (terribile) a dieci (ottimo) stabilito sulla base sia dell’intensità del piacere provato sia del desiderio di rifare quell’attività indossando slip vibranti.
PORTARE FUORI LA SPAZZATURA: 9/10
Mentre scendevo le scale, ho attivato la prima modalità di vibrazione, continua e potente. È stato… molto bello. Non c’era nessuno che potesse sentire il debole zzz che proveniva dalle mie mutande, ma ero eccitata dalla possibilità di incontrare qualcuno e dal fatto di aver messo una buccia nell’indifferenziato. Qual è la parola, tipo sapiosessuale, però con la spazzatura? Forse sono così. Volevo sedermi sui gradini per finire l’opera, ma dovevo andare a correre.
ANDARE A CORRERE: 1/10
Se indossi leggings molto attillati o comunque pantaloni sportivi aderenti, il vibratore non sta al suo posto e sporge un po’ (non è piatto come dovrebbe). Dal fuori non si vede che vibra, ma un po’ si sente. All’inizio della corsa ho premuto il telecomando per cambiare modalità di vibrazione, e il mio pube ha iniziato a emettere il rumore di un motorino che sta sgasando a 50 metri di distanza. Era un suono molto forte, però mi sono convinta che se ne sarebbe davvero accorto solo chi ci avesse prestato attenzione, o aveva la testa molto vicino alla fonte. Mi sono detta che le persone sono talmente concentrate su di sé che non si chiederebbero nemmeno mai se la persona che è appena passata di fianco a loro indossa biancheria vibrante. Anche se continua a toccarsi per rimetterla a posto.
Se ho provato piacere? Correre è talmente orribile che masturbarmi non poteva fare niente per migliorare la cosa. Il perizoma era un po’ grande, per cui il vibratore continuava a spostarsi, e questo impediva che la vibrazione fosse continua. Dopo averci provato per due minuti, ho deciso di toglierlo e continuare l’allenamento. Provavo zero eccitazione, e non solo perché mi era partito in cuffia quel pezzo in cui una donna chiede a Ed Sheeran di “put that body” su di lei. Per toglierlo ho dovuto infilare tutta la mano nelle mutande e cercare un po’ a tentoni la taschina. Quello, penso che la gente l’abbia notato.
SCATTARE LA FOTO PER IL PASSAPORTO: 5/10
La cosa successiva in programma erano le commissioni. La musica nel supermercato era abbastanza alta da rendere inudibile il rumore della vibrazione. Ho provato diverse modalità, finché il vibratore è scivolato fuori e ho dovuto nascondermi nel corridoio degli assorbenti per sistemarlo. Una volta che avevo di nuovo la situazione sotto controllo, sono andata in cerca del tizio che ti fa le foto per i passaporti facendoti accomodare sullo sgabello girevole. La prima foto non andava bene. “Troppi denti,” mi ha detto. Non sapevo nemmeno di aver mostrato i denti, ma ehi, a volte la passione fa fare cose strane.
Per lo scatto successivo mi sono alienata dalla realtà, ho stretto le labbra per oscurare del tutto i denti, e mi sono concentrata sulle vibrazioni. Non era una bella foto—la mia amica mi ha detto che sembravo “una ricercata”—ma mi ha dato un po’ di soddisfazione pensare che per i prossimi dieci anni gli agenti doganali guarderanno la faccia di una donna che si sta masturbando. Era questa la mia perversione? Era illegale? Forse l’idea di sovvertire l’apparato di sicurezza aeroportuale mi eccitava.
SCRIVERE QUESTO ARTICOLO: 8/10
Dopo una giornata di commissioni con vibrazione annessa e una serata passata a guardare tutorial di contouring e mangiare formaggio, ho rimesso le mutande. In questo preciso istante stanno vibrando, mentre scrivo questo articolo sdraiata a letto. Sto usando quella che ho deciso di chiamare “modalità clubbing”, quindi la vibrazione è sincronizzata con la musica che stai ascoltando. E se parli, si sincronizza con la tua voce.
Quando ho cominciato a scrivere, stavo sentendo “Liability” di Lorde, un pezzo devastante che sembra preso paro paro dal diario che sono troppo pigra per avere. Non proprio materiale masturbatorio di prima qualità. Nel tentativo di migliorare la situazione, ho deciso di concedermi il primo ascolto di More Life di Drake, riposizionare il vibratore e spegnere il computer.
Non penso che masturbarmi in pubblico—in aereo, in metro, in posta facendo il bollettino per rinnovare il passaporto—faccia per me. Ma mi piace l’idea di un vibratore che si muove con te e non ha bisogno di troppo lavoro di mani. Le mie mani hanno altro da fare.
Questo articolo è tratto da Broadly.