Questo sabato circa 300 militanti di Forza Nuova sono scesi in piazza a Milano “per la sovranità,” e in perfetta solitudine hanno sventolato le bandiere e intonato i loro cori (del tipo: “Patria, famiglia, la nostra rivoluzione”) all’Arco della Pace—un luogo altamente simbolico, che nessuna formazione di estrema destra si era mai visto autorizzare per una manifestazione.
Come al solito, la stessa era stata accompagnata da un fiume di polemiche. A partire dalla locandina ufficiale (che riproduceva il Polittico della rivoluzione fascista di Gerardo Dottori), ANPI e comitati antifascisti avevano stigmatizzato l’evento e chiesto alla politica locale di fare qualcosa per bloccarlo. “Forza Nuova da tempo sta cercando un proprio spazio a destra della stessa destra più becera,” ha scritto l’Osservatorio delle nuove destre, “radicalizzando parole d’ordine soprattutto contro i profughi e i migranti che giungono nel nostro Paese, ma anche seminando odio e veicolando notizie false e allarmistiche.”
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Anche il sindaco Beppe Sala aveva preso posizione contro il raduno. “Milano condanna con fermezza ogni manifestazione violenta, neonazista, neofascista, razzista o xenofoba,” aveva detto in una nota. “Faremo quanto in nostro potere per impedire l’organizzazione di incontri di questa natura nei luoghi pubblici della nostra città.” Nonostante questi propositi e le pressioni per spostarli in periferia, tuttavia, prefettura e questura avevano dato il via libera allo svolgimento del presidio statico di Forza Nuova.
E così, contestualmente a quest’ultimo, a piazza Fontana si è tenuto un contropresidio organizzato da ANPI e da altre associazioni all’insegna dello slogan: “Per i fascisti nessuno spazio, né in periferia né in centro.” Alla manifestazione antifascista c’era anche Anna Scavuzzo, la vice di Sala, che ha dichiarato: “Non ho apprezzato molto lo spazio che è stato dato al presidio di Forza Nuova, ma questa dove sono è la piazza più rappresentativa della città.”
Insomma, fin qui è tutto abbastanza rituale: i due presidi, parecchio distanti tra loro e tenuti sotto controllo dalle forze dell’ordine, si sono svolti senza alcun problema. Se non che—proprio mentre i militanti di Forza Nuova invocavano un’”Italia cristiana, mai musulmana” e agitavano, probabilmente essendo gli unici che ci credono ancora, lo spauracchio del “gender”—è accaduto qualcosa che scardina un attimo lo schema abituale.
Come raccontano Roberto Maggioni su Radio Popolare e il redattore di Gay.it Davide Bombini, all’Arco della Pace c’era anche un gruppetto di adolescenti—tra i 15 e i 17 anni—che stava passando il sabato pomeriggio ascoltando trap. Alla vista dei forzanovisti, riporta Bombini, avrebbero urlato: “Sono arrivate le merde! Che schifo, andiamo là!.” Giudicati “allucinanti” i discorsi e le parole d’ordine della manifestazione, i ragazzi hanno quindi manifestato il loro disappunto sparando a tutto volume “Non pago affitto” di Bello Figo.
Il servizio d’ordine di Forza Nuova avrebbe provato ad allontanarli per due volte di seguito, ma il gruppetto è rientrato sotto l’arco e lì uno di loro ha dabbato in faccia alla manifestazione prima di essere cacciato definitivamente. C’è anche un video che immortala il momento.
Si tratta di un piccolo episodio, certo, ma volendo lo si può leggere come un piccolo segno dei tempi. Da un lato ci sono persone che usano parole altisonanti e si rifanno a ideologie sconfitte dalla storia; dall’altro dei ragazzi che li vedono completamente fuori dal mondo e decidono di fare la cosa più istintiva possibile: prenderli per il culo con una singola canzone—sì, proprio quella canzone che sta facendo impazzire razzisti ed estremisti di tutta Italia—e un semplice gesto.
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