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La guida di Noisey per iniziare ad ascoltare Ice-T

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Prima di diventare una celebrità controversa su Twitter, prima del suo incredibile reality show Ice Loves Coco, prima di comparire in Law & Order: SVU nei panni di un poliziotto che si occupa di violenze sessuali: prima di tutto questo, incredibilmente, Ice-T faceva rap.

Nell’epoca d’oro dell’hip hop, quel periodo fatato che va dalla metà degli anni Ottanta fino agli inizi degli anni Novanta, Ice-T è stato un vero pioniere del genere. Nato e cresciuto sulla strada e ispirato da predecessori degli anni Sessanta come Eldridge Cleaver e Iceberg Slim, Ice-T ha gettato le basi per quello che diventerà l’essenza stessa del genere rap, oltre ad aver prodotto i quattro album più significativi della storia dell’hip hop (i fan di Kanye e degli Outkast non me ne vogliano). Da Rhyme Pays del 1987, fino a O.G. Original Gangster, il suo approccio tagliente e flow incisivo hanno fatto di lui una star decisamente controversa sulla scena.

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Tra i tanti successi musicali di Ice-T, tra cui ben quattro dischi d’oro e un platino RIAA e un Grammy nel 1991 per la collaborazione con Quincy Jones “Back On The Block”, Tracy Lauren Marrow ha aperto la strada a tantissimi giovani di colore che dalle comunità più svantaggiate hanno intravisto nel rap e nel racconto della loro quotidianità un’occasione per far sentire la propria voce e che altrimenti avrebbero ignorato. Nato nel New Jersey e trasferitosi a Los Angeles durante l’adolescenza, è arrivato in città in un periodo in cui il rap hardcore era sotto accusa su diversi fronti. I gruppi filogovernativi come il Parents Music Resource Center sostenevano che quel genere di musica “gangsta” celebrasse la violenza e corrompesse i ragazzini. Come racconta in ”Radio Suckers”, anche le radio rifiutavano la sua musica con le stesse motivazioni. Spesso in prima linea nella battaglia, Ice-T rappresentava all’epoca una delle figure più pure della scena hip-hop, prima che il contenuto esplicito diventasse la norma nel rap.

Di questi tempi, è più difficile trovare Ice-T con un microfono in mano, ma più facile vederlo in TV, facendo zapping. Oltre alle circa 20 stagioni in Law & Order SVU, in cui interpreta un detective ormai icona della serie, ha anche presentato uno show true crime intitolato In Ice Cold Blood. Quando si avvicina alla musica, oggi, lo fa con i Body Count, il gruppo heavy metal/punk hardcore che ha fondato nel 1990. E proprio a questo proposito, di recente ha annunciato che la band è al lavoro sul nuovo album. Ma se lo seguite su Twitter, probabilmente lo sapete già.

Anche se l’onnipresenza di Ice-T al di fuori del panorama hip-hop l’ha reso un’icona contemporanea, è molto probabile che i più giovani non abbiano mai ascoltato la sua produzione musicale. Questa guida è per voi, per tutti voi che non vedete l’ora di scoprire tutti i lati nascosti di Ice-T e i suoi testi espliciti che hanno aperto la strada alla trap come la conosciamo oggi.

Forse ti interessa: l’Ice-T mago delle rime

L’hip-hop di metà anni Ottanta può suonare un po’ strano oggi, ma al tempo era la cosa più cattiva in circolazione. In quegli anni, non bastava semplicemente autoproclamarsi il più forte, quel titolo andava guadagnato con fatica e difeso ogni giorno, tra i tantissimi concorrenti che si sfidavano sulle due coste degli Stati Uniti.

Dopo qualche singolo, Ice-T si lancia ufficialmente nel mondo della musica a 29 anni, nel 1987, con Rhyme Pays. Con il suo freestyle descrive il mondo che lo circonda in modo vivido e reale, rivelando così qualcosa che per moltissimi americani era ancora un universo sconosciuto. A meno di un anno da Rhyme Pays, Ice-T riesce a piazzare un pezzo nella classifica Hot 100 con la traccia “Colors”, il singolo per il film di Dennis Hopper dallo stesso titolo, che in qualche modo anticiperà il suo debutto nel mondo del cinema e della recitazione.

Negli anni successivi, Ice-T presterà la sua voce ad altri progetti, in particolare con la crew del Rhyme $yndicate, come Donald D e Everlast.

Playlist: “6 ‘N The Mornin’” / “Pain” / “Colors” / “Power” / “You Played Yourself” / “Mind Over Matter” / “Depths Of Hell” / “The Rhythm”

Forse ti interessa: l’Ice-T gangster

Anche se questi termini non sono durati molto a lungo, l’hip-hop hardcore e il gangsta rap sono serviti per etichettare comodamente il sottogenere crudo e spietato che Ice-T portava avanti in quegli anni.

La sua tanto chiacchierata affiliazione alla gang dei Crips gli era valsa una forte credibilità, lui era quello che raccontava le storie senza filtro. La sua autenticità passa attraverso la maggior parte del materiale classico di Ice-T. Nei suoi testi c’è tutto, dai racconti del quartiere, alle storie di prostituzione, alla violenza, alla poesia di strada. In “Squeeze The Trigger” e “Peel Their Caps Back” si ispira probabilmente alla sua vita, ma la presenta come un racconto altrui.

Nel 1991 esce New Jack City di Mario Van Peebles, e scopriamo Ice-T nel ruolo inusuale di un poliziotto sotto copertura che cerca vendetta tentando di incastrare un boss della criminalità organizzata. Nella colonna sonora del film, intanto, fa la cosa che gli riesce meglio, sputare rime in “New Jack Hustler (Nino’s Theme)”, l’inno del cattivo ragazzo. Un paio di mesi più tardi, quel singolo viene incluso nel suo album O.G. Original Gangster.

Playlist: “Somebody Gotta Do It (Pimpin Ain’t Easy)” / “High Rollers” / “Squeeze The Trigger” / “Peel Their Caps Back” / “New Jack Hustler (Nino’s Theme)” / “O.G. Original Gangster” / “Ricochet”

Forse ti interessa: l’Ice-T attivista

Nel 1989 deve essere successo qualcosa con The Iceberg / Freedom Of Speech… Just Watch What You Say. Tra l’illustrazione in copertina e le profezie distopiche dell’ex frontman dei Dead Kennedys Jello Biafra in “Shut Up, Be Happy”, i fan di Rhyme Pays e Power si sono accorti fin da subito che qualcosa era cambiato.

Ice-T ha sempre parlato di orgoglio, ma in questo caso è riuscito a farlo mentre la sua carriera e forse tutta la sua esistenza subivano pesanti attacchi da parte della censura, del governo e dei media. In “Lethal Weapon”, spiega come la violenza dei suoi testi rappresenti la sua unica arma contro le istituzioni che vogliono metterlo a tacere.

Da questo momento in poi, Ice-T affronterà sempre più spesso temi difficoltosi e si reinventerà opinionista sociopolitico guadagnandosi un discreto rispetto. Con O.G. Original Gangster, esprime solidarietà a Nelson Mandela in “Prepared To Die” e non nasconde il suo sdegno per l’incarcerazione di massa degli afro-americani nella parte conclusiva, “Ya Shoulda Killed Me Last Year”.

Playlist: “Lethal Weapon” / “Freedom Of Speech” / “This One’s For Me” / “Prepared To Die” / “The Tower” / “Ya Shoulda Killed Me Last Year” / “No Lives Matter”

Forse ti interessa: l’Ice-T hardcore

Ispirandosi a Black Sabbath, Slayer e Suicidal Tendencies, Ice-T e il suo ex-compagno di classe Ernie Cunnigan fondano i Body Count nel 1990. La band rappresenta il punto più alto, a livello commerciale, della carriera del rapper. Nonostante alcuni cenni del genere era già comparsi nei dischi precedenti, questa band sperimentale e un po’ metal ha decisamente sorpreso tutti coloro che si ostinavano a voler tenere separati rap e rock, nonostante i due generi abbiano radici comuni. In un cut di O.G. Original Gangster, il rapper presenta quello che lui stesso descrive come un “progetto black hardcore” con un preambolo incentrato sulla storia afro-americana del rock and roll.

Con il senno di poi, la polemica alimentata dai media sul titolo evidentemente provocatorio e sul contenuto di “Cop Killer” sembra un po’ forzata, dato che il testo della canzone non è altro che un commento tagliente sui numerosi episodi di violenza da parte della polizia. Anche dopo la rimozione di “Cop Killer” dal disco, Body Count resta una testimonianza solida di un punk trash fatto di macabro umorismo sui rapporti tra razze. Nel giro di pochi mesi il disco riceverà il disco d’oro dalla RIAA.

Dopo il debutto, la band pubblica altri due dischi, ma l’improvvisa morte del batterista, malato di leucemia, costringe i Body Count a sospendere le attività. Qualche anno dopo, mentre registravano il disco successivo, anche il chitarrista, D-Roc the Executioner, morì inaspettatamente. Dopo qualche tempo, Ice-T ha preso le distanze dal contenuto di quel disco, ma ha rimesso in piedi la band e continua a fare tour e registrare musica con Ernie C.

Playlist: “Body Count” / “KKK Bitch” / “There Goes The Neighborhood” / “Invincible Gangsta” / “The End Game” / “Talk Shit Get Shot” / “99 Problems BC” / “Institutionalized 2014”

Forse ti interessa: l’Ice-T più strambo

A parte i primi due album in cui dominava la poetica di strada, la produzione di Ice-T è sempre stata piuttosto particolare e lontana dagli stereotipi. Le regole dell’hip-hop dovevano ancora essere scritte quando lui ha iniziato, e quindi ci sono alcuni aspetti del suo lavoro che potrebbero generare curiosità o confusione in chi li ascolta aspettandosi puro rap da gangster. Ma ci sono tanti pezzi, tra cui “Black ‘N’ Decker” o “Fried Chicken”, che danno prova del suo bizzarro senso dell’umorismo.

In Power si trasforma in un vero e proprio poeta, rendendo omaggio a Eldridge Cleaver in “Soul On Ice”. Ma poi ci infila dentro anche uno dei suoi racconti più divertenti, quello della botta-e-via finita male in “The Girl Tried To Kill Me”.

Nonostante tutto, possiamo dire quasi con certezza che nessuno si aspettava il debutto, nel 2000, degli Analog Brothers, un supergruppo capitanato da Ice-T e Kool Keith, ex MC degli Ultramagnetic. Insieme ad altri personaggi bizzarri e improbabili, gli Analog Brothers si presentano come una band futurista di hip-hop sperimentale. Il loro disco d’esordio, Pimp To Eat del 2000, con i sintetizzatori di “Analog Technics” e le perversioni di “More Freaks”, è una vera chicca d’avanguardia e l’ennesima bizzarria che non ti aspetteresti di trovare nella carriera del rapper di Los Angeles.

Playlist: “Fried Chicken” / “The Girl Tried To Kill Me” / “Girls L.G.B.N.A.F” / “Black ‘N’ Decker” / “More Freaks” / “Analog Technics” / “What About Sex?”

La versione originale di questo articolo è stata pubblicata su Noisey US

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