Música

Il comune di Roma ha messo i sigilli all’INIT

Circa un’ora fa, la gestione del club INIT​ di Roma​ ha comunicato via Facebook​ che il comune ha “preso possesso” dei suoi spazi, il che significa che alle porte del locale sono stati applicati i sigilli. Il fatto non è proprio una sorpresa, visto che già a maggio la direzione del locale aveva ricevuto un ordine di sgombero​ da parte delle autorità, proprio in concomitanza alla scandalosa vicenda che aveva visto coinvolto un altro caposaldo della musica e cultura alternative a Roma, il circolo DalVerme. Il pretesto per questo partiva da un’accusa di abusivismo rivolta verso il gruppo di persone che, a proprie spese e in totale autonomia, aveva preso possesso di un rudere abbandonato e lo aveva trasformato in un centro di fondamentale importanza e vitalità per la vita artistica della città. Lo sfratto era stato poi scongiurato per una “tregua elettorale” e con la promessa da parte della gestione di effettuare lavori di ristrutturazione che mettessero lo spazio a norma di legge.

Oggi, a quanto pare, scopriamo che i lavori effettuati (con dispendio di denaro e risorse) non avevano in realtà alcuna importanza per l’amministrazione, che senza preavviso ha applicato i sigilli alle porte dell’INIT. Non serve ribadire che in un paese in cui la cultura è stritolata da tagli, burocrazia kafkiana e conservatorismo bigotto, spazi indipendenti e costruiti dal basso come l’INIT e il DalVerme andrebbero incoraggiati, non repressi. Inoltre, in una città in cui la speculazione edilizia ha creato e crea ben altri problemi, attaccare uno spazio no-profit che non ha alcuna ambizione se non quella di diffondere cultura e arte è una misura che ci sembra francamente ridicola.

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Di seguito riportiamo il post di denuncia comparso sul profilo Facebook di INIT, in attesa di nuovi sviluppi e, speriamo, di una marcia indietro da parte del comune della Capitale. 

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