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Il 26 settembre 2014, in Messico, un gruppo di studenti dell’istituto normalista Ayotzinapa erano diretti a Iguala, dove avrebbero partecipato a una manifestazione. Lungo la strada sono stati fermati dalla polizia, e gli scontri che ne sono seguiti hanno provocato sei morti, e 43 studenti sono stati portati via dalla polizia. Dalle indagini condotte nel corso delle settimane successive è emerso che la polizia, agendo su ordine del sindaco della città, avrebbe consegnato gli studenti rapiti ai membri del cartello della droga dei Guerreros Unidos. Secondo le ultime dichiarazioni delle autorità, giunte a settimane di distanza dalla scomparsa, gli studenti sarebbero stati uccisi.
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Il caso è diventato molto rappresentativo della furia dell’opinione pubblica messicana nei confronti della giustizia e delle istituzioni. Le manifestazioni nazionali che ne sono seguite sono diventate sempre più violente, fino al punto che, di recente, gli edifici del governo dello stato di Guerrero sono stati dati alle fiamme dai manifestanti.
Nella seconda parte del documentario, VICE News è andata a Iguala, lo stato dove è nato il movimento di protesta che, dalla scomparsa degli studenti, è cresciuto a dismisura. Abbiamo incontrato i sopravvissuti agli scontri con la polizia e i parenti degli studenti scomparsi, e abbiamo assistito alle proteste.