Música

Il video di Goldie che parla della chiusura del Fabric ci ha fatto venire voglia di spaccare le vetrine

Channel 4 ha intervistato l’indiscusso re della drum & bass, uno che al Fabric ci ha passato giusto qualche nottata, Goldie, a proposito della chiusura del club londinese e dell’ondata di repressione e speculazione che sta colpendo la sua città. La sua risposta è stata come una pioggia di Napalm sulla municipalità di Islington: la promessa che i tanti che oggi si stanno lamentando non smetteranno di lottare. Praticamente tutto il mondo della musica, elettronica e non, è incazzato nero per la chiusura del Fabric, che a quanto pare nasconde pesanti storie di speculazione edilizia e corruzione, e indica perfettamente qual è la strada che le varie municipalità locali stanno indicando per Londra: una città da ricchi trincerati nei loro appartamenti di lusso, costantemente pattugliata da robocop armati fino ai denti, senza spazi per la controcultura né per la cultura in generale, senza attraversamenti urbani irregolari basati sulla voglia di creare e vivere.

Goldie questo lo sa bene, ma sa anche che l’underground della città non si darà per vinto: “”Ci saranno delle rivolte di massa, e non dite che non vi avevo avvertiti”. Oltre a questo, ha minacciato di fondere un premio ricevuto dal principe Charles in persona e versarlo nel caffé dei responsabili di questo scempio. Sono già in tanti ad avere predetto una ondata di rave illegali sulla M25, di caos per le strade e il perdurare (se non addirittura il peggioramento) dei pretestuosi problemi di droga indicati dala municipalità come motivazione per la chiusura del club. In questo senso le parole di Goldie devono essere da esempio non solo per chi a Londra si sta battendo contro la repressione, ma per chi lo fa in tutte le città d’Europa.

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