Guardare da lontano la foresta pluviale che brucia è orribile, ma un modo per aiutare c’è:
Rainforest Action Network, Amazon Watch, Amazon Conservation Association, Rainforest Foundation US sono solo alcuni dei gruppi che lavorano ogni giorno per proteggere la foresta pluviale oltre alle organizzazioni internazionali più note come Greenpeace e WWF. La difesa dell’Amazzonia è una questione politica, perché dipende dalle popolazioni native e dai loro diritti: Amazon Frontlines si occupa proprio di questo. Puoi scegliere di aiutare questi gruppi economicamente con una donazione, o fare volontariato per loro (sì, anche a distanza!). Poi, fai attenzione a quello che mangi: la deforestazione della foresta pluviale è praticata soprattutto per estendere le coltivazioni intensive di olio di palma e soia, e per allevare bestiame. Siti come Greenpalm e Roundtable for Responsible Soy possono aiutarti a trovare alimenti prodotti in modo sostenibile. Tieniti informato sulla deforestazione sul sito di monitoraggio dell’Istituto nazionale di ricerche spaziali del Brasile; infine, contatta i tuoi rappresentanti politici nel Parlamento Europeo affinché condannino la negligenza ambientale del governo brasiliano.
La foresta amazzonica sta bruciando da settimane e il Presidente del Brasile Jair Bolsonaro sta assecondando una cospirazione priva del minimo fondamento, secondo cui la colpa sarebbe delle organizzazioni non governative che proteggono la foresta pluviale. Sostiene che i gruppi abbiano appiccato le fiamme per “attirare l’attenzione su di me, contro il governo brasiliano,” senza alcuna prova.
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Questa settimana gli incendi hanno suscitato l’allarme internazionale, dopo che il fumo ha raggiunto e gettato nelle tenebre la città di San Paolo in pieno giorno. E mentre gli incendi appiccati dagli agricoltori per ripulire i terreni potrebbero essere la vera causa di alcune delle vampe in Amazzonia, Bolsonaro—il cui sostegno alle pratiche di deforestazione denunciate dai gruppi di protesta ambientalisti gli ha fatto guadagnare il soprannome di “Capitan Motosega,”—insiste nell’accusare le ONG.
“Alla domanda sugli incendi in Amazzonia, che a mio avviso potrebbero essere stati appiccati dalle ONG perché hanno perso soldi, qual è l’intento? Causare problemi al Brasile,” ha detto.
In una live su Facebook questo mercoledì, è stato chiesto a Bolsonaro se avesse qualche prova della responsabilità delle ONG. Lui ha risposto che di “non avere piani scritti” a conferma della sua ipotesi e “che non è così che funziona,” stando ad Al Jazeera.
Le ONG in Brasile non hanno tardato a rimproverare la teoria di Bolsonaro. “È un’affermazione malata, una dichiarazione penosa,” ha detto Marcio Astrini, il coordinatore delle politiche pubbliche di Greenpeace Brasile, ad Al Jazeera. “L’aumento della deforestazione e gli incendi sono il risultato della sua politica anti-ambiente.”
Durante la sua campagna elettorale, Bolsonaro ha spinto per allentare le restrizioni alla deforestazione per favorire interessi economici e, come presidente, ha tenuto fede alla promessa. Da quando è salito al potere a gennaio, l’Amazzonia ha perso circa 3.500 chilometri di foresta, ovvero il 39 percento in più rispetto allo stesso periodo l’anno scorso.
Camila Veiga, della Associazione Brasiliana delle ONG, ha detto ad AFP che “gli incendi sono la conseguenza di una politica di devastazione ambientale, di sostegno all’agricoltura aggressiva, di intensificazione degli allevamenti.”
L’Istituto nazionale di ricerche spaziali del Brasile ha reso noto questa settimana che ci sono stati 74.155 incendi nel paese finora quest’anno, la maggior parte dei quali nell’Amazzonia. Rispetto all’anno scorso è una crescita dell’80 percento.
È difficile sapere con precisione come ognuno di questi incendi sia iniziato, ma molti esperti sono concordi nel dire che gli esseri umani sono responsabili dell’aggravarsi della situazione. Christian Poirier, direttore dell’ONG Amazon Watch, ha attribuito gli incendi agli allevatori di bestiame e ai taglialegna che puliscono i terreni.
“La stragrande maggioranza di questi incendi sono di matrice umana,” ha detto Poirier alla CNN.
E mentre Bolsonaro incolpa le ONG senza avere prove, ce ne sono miriadi che confermano l’appoggio di Bolsonaro a chi vuole deforestare l’Amazzonia. L’Istituto nazionale di ricerche spaziali del Brasile ha mostrato un grave aumento delle pratiche di deforestazione solo in questi ultimi mesi—e Bolsonaro ha detto che erano tutte bugie.
“Dovete capire che l’Amazzonia è del Brasile, non vostra,” ha detto Bolsonaro a un gruppo di giornalisti stranieri il mese scorso. “Se tutta questa devastazione che ci accusate di fare fosse stata fatta in passato l’Amazzonia avrebbe smesso di esistere, sarebbe diventata un grande deserto.”
Questo articolo è apparso originariamente su VICE US.