Noi italiani siamo cresciuti sentendoci ripetere sempre la stessa frase: “In Inghilterra si mangia male”.
Un modo di dire che pare abbia origini antiche: sembra che tutto sia iniziato con l’avvento della Rivoluzione Industriale. La maggioranza della popolazione iniziò a spostarsi in città per lavorare in fabbrica, vivendo in dimore squallide, perdendo il contatto con la terra e potendo permettersi una varietà molto bassa di alimenti – cavolo e patate, tendenzialmente. E così la consapevolezza gastronomica media, nel Regno Unito, non è molto alta.
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Non starò qui a girarci intorno: è vero. La maggior parte delle volte entro i confini del Regno Unito vi troverete in difficoltà a trovare buon cibo, specialmente se come me avete passato sei mesi della vostra vita in un paese sperduto nel Lake District (Nord Ovest, ai confini con la Scozia). Ovviamente, non sto a specificarlo, Londra e poche altre città importanti dell’isola fanno eccezione, specialmente considerando l’immigrazione ‘gastronomica’ che hanno vissuto negli ultimi anni. Ma io qui parlo dell’Inghilterra profonda.
Con questa specie di guida sarete al riparo da cibo scadente e troverete il modo di spendere poco mangiando quasi bene.
Questa serie di consigli li ho messi insieme dopo la mia esperienza da Au Pair (ragazza alla pari, una sorta di baby-sitter con vitto e alloggio in famiglia) di qualche anno fa. Non è stato semplice: molte volte sono inciampata in autentiche trappole culinarie e ho assaggiato cibi al limite della digeribilità, vedi l’haggis.
Partiamo dalle basi. Se come me gli unici soldi che vi entrano sono i pocket money, ovvero il minimo sindacale per campare che ogni famiglia dà alla propria ragazza alla pari, il consiglio è quello di risparmiare mangiando a casa e facendo una spesa intelligente.
I supermercati qui sono quasi tutti uguali. All’inizio da Italiano ti fai prendere dalla novità: tutto sembra così bello, ordinato e accattivante. Poi a poco a poco diventa un incubo. La verdura non sa di nulla. I cibi preconfezionati che dall’immagine sul pack ti suggerivano: “Comprami!”, tipo quel succulento fish pie o quel cremoso hummus di peperoni rossi, si sono rivelati una terribile idea, e ora ti puzza l’alito di garlic. Evita di andare da Waitrose e M&S, sono molto ben curati ma i prodotti costano troppo e sanno ugualmente di plastica. Puoi trattarti mediamente bene andando da Tesco, Sainsbury’s, ASDA, Morrisons e The co-op. Se vuoi spendere ancor meno ALDI (che si sta espandendo anche in Italia) e LIDL (più difficile da trovare) saranno un’ottima scelta.
DOVE MANGIARE
Ogni tanto riuscivo a mangiare fuori, e per farlo ci sono ci sono delle regole fondamentali da seguire. Ad esempio consulta sempre la tabella esposta fuori dai locali del food hygiene ratings, è lo schema ti aiuta a capire gli standard igienici dei ristoranti grazie ad una classificazione numerica. Volendo puoi anche scaricarti questa app, per saperlo in anticipo.
Vuoi assaggiare la cucina tipica? Dovrai avere coraggio, e non sempre ti andrà bene (vedi l’haggis).
Altrimenti affidati esclusivamente a ristoranti Indiani e Pakistani. Come ben sai, l’esodo dovuto alla colonizzazione di tali paesi da parte del Regno Unito ha contribuito alla crescita di una comunità grande e ben inserita. Troverai facilmente un locale indiano mediamente buono per ogni città inglese che visiterai. Se vuoi spendere ancor meno per un pranzo veloce ti consiglio di fare un giro nel reparto sandwich di un supermercato qualsiasi: con pochi pound puoi comprare questa sorta di tramezzini buonissimi (i più buoni li ho trovati da M&S), decisamente migliori di uno qualsiasi in un supermercato italiano. Trust me!
In alternativa certe catene come Pret a Manger, Caffè Nero e affini non lasciano troppo amaro in bocca, e poi puoi stare seduto per ore, scroccando wi-fi e corrente senza sentirti un ladro – come spesso capita in Italia.
Un mito da sfatare sull’Inghilterra è quello del non trovare cibo sano a portata di mano. Ne puoi mangiare un sacco, se sai come trovarlo. Per esempio, spesso, nei piccoli caffè o nelle grandi catene (di cui parlavo qui sopra) trovi anche zuppe chiamate “on the go” perché te le versano in bicchieroni, così da sorseggiarle mentre cammini. Inoltre, praticamente in tutti i locali troverai alternative vegane e/o vegetariane, cosa non ancora così semplice in Italia. Nei supermercati troverai invece interi scaffali dedicati a barrette raw, davvero super buone e sane, per superare le merende senza mangiucchiare patatine fritte – cosa che, ti renderai conto, fanno in molti.
LA NOSTALGIA ITALICA
Se devi comprare frutta, verdura, carne e pesce freschi di qualità meno infima di quella verdura confezionata singolarmente del supermercato, i mercati al chiuso ci sono tutto l’anno. Non sono vivaci come i nostri, dove c’è la gara a chi urla più forte, ma sono spesso un buon modo per trovare prodotti freschi e a volte anche a km zero. Inizia a dimenticarti asparagi bianchi, pomodori datterini, melanzane perline… cerca di prediligere l’acquisto di tuberi, l’Inghilterra è il paradiso non solo dei più noti carote e patate, ma anche di pastinache e rutabaga, che difficilmente riuscirai a trovare in Italia.
Il pane è sicuramente la nota più dolente: difficilmente riuscirai a trovare pane come quello italiano, croccante fuori e morbido dentro. Dovrai essere aperto a nuove consistenze e sapori, e alcune tipologie di pane inglese ti stupiranno. Personalmente ho apprezzato molto l’English Muffin, il Farl (pane di patate) e gli Scones.
Spero che questa guida ti sia utile. Ultima raccomandazione: non dimenticarti mai, e dico mai, di portarti da casa una bottiglietta di santo aceto balsamico di Modena, una di olio extra vergine di oliva, un pacco di caffè e ovviamente una moka.
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